24 giugno 2008
Tensione Vaticano-TG1? Malumori per il comportamento di Valli e la nomina di Genah? (Castoro)
Vedi anche:
Un libro racconta la visita del Papa in Liguria (Casabella)
Il Papa ai giovani canadesi: "Mostrate ai vostri coetanei che Cristo non ostacola la vostra vita, né la vostra libertà"
Un libro di Giselda Adornato su Paolo VI a trent'anni dalla morte: "La speranza di un Papa a confronto con il mondo contemporaneo" (Osservatore)
Stop alla “fabbrica dei santi”. Papa Benedetto chiede più controlli (Galeazzi)
Il Papa non ha chiuso tutte le porte ai divorziati. Anzi...(Galeazzi)
L’ultimatum del Vaticano ai ribelli di Lefebvre: pace se accettate il Concilio (Tornielli)
Il Papa sui divorziati: "Da Prefetto della CDF ho invitato i vescovi a riflettere sull'invalidità di un sacramento celebrato senza fede ma..."
BOOM PER IL LIBRO PAPA SUI 'PADRI DELLA CHIESA'
Il Papa: "Quanti non possono ricevere la comunione trovano comunque nel suo desiderio e nella partecipazione all'Eucaristia una forza e un'efficacia salvatrice" (Omelia della celebrazione conclusiva del 49° Congresso Eucaristico Internazionale in Québec)
La figura di San Paolo riletta nel mondo di oggi: la propone il mensile “Paulus” in uscita per l’Anno paolino. Intervista con don Ampelio Crema (R.V.)
DIVORZIATI, IL PAPA: IL DESIDERIO DELLA COMUNIONE LI SALVA (Agi)
Choccante intervista al vescovo Sanguinetti: “In pubblico non potevo dare la Comunione a Berlusconi ma in sacrestia...”
Il vaticanista del Tg1 anticipa l’Angelus del Papa
di MARCO CASTORO
Qualcuno direbbe che è proprio vero: non c’è più religione. Nemmeno nella rete più cattolica della Rai. Per la prima volta nella storia della tv è stato violato l’embargo dell’Angelus del Santo Padre.
A compiere l’«insano gesto» è stato niente poco di meno che il vaticanista del Tg1, Aldo Maria Valli, che ha annunciato prima dell’intervento di Benedetto XVI, i temi del discorso.
L’affronto non è passato inosservato nelle stanze della Santa Sede e qualche eminenza è tornata ad affrontare un problema che in Vaticano è molto sentito: il Tg1 di Gianni Riotta.
Il telegionale della rete ammiraglia della Rai resta il più visto dal Papa, nonostante sia diventato ormai un tg di opposizione alla linea della maggioranza tracciata da Benedetto XVI.
Non va dimenticato, infatti, che Valli è vicino al cardinale Martini, ritenuto il leader dell’opposizione alla «giunta» vaticana.
Del resto pare che anche qualche articolo pubblicato sul quotidiano Europa, e scritto da Valli, sia risultato indigesto. Sembra in occasione delle visite in Vaticano di Berlusconi e Bush.
Quando Riotta annunciò l’ingaggio di Valli, ex vaticanista del Tg3, al posto di De Carli e Zavattaro, si registrarono molte perplessità nelle sacre stanze.
Perché Valli è un giornalista molto vicino al cardinal Martini. Come del resto non faceva parte della squadra del Papa, Joaquín Navarro-Valls voluto da Riotta come commentatore. Navarro Valls con Wojtyla fu direttore della sala stampa della Santa Sede dal 1984 al 2006, prima di diventare uno degli epurati da Benedetto XVI.
Ma gli strappi tra il direttore del Tg1 e il Vaticano non si racchiudono a questi episodi.
Con monsignor Bagnasco ci fu una polemica che diede il là proprio a questa situazione da tregua armata che si vive ancora oggi. Con padre Lombardi che spesso cerca di metterci qualche pezza per placare gli animi. Bagnasco fu voluto da Ratzinger alla guida della Conferenza episcopale italiana. Riotta inseguì a lungo il cardinale neo eletto per avere la sua prima intervista, ma Bagnasco scelse il Tg2 di Mazza e, a quanto pare, il direttore del Tg1 si legò al dito l’affronto subito.
Ancora Valli al centro delle polemiche anche dopo il «caso Sapienza».
Nel suo servizio non erano state digerite dalla Santa Sede le gesta esultanti degli studenti in facoltà all’annuncio che il Pontefice avrebbe rinunciato alla visita universitaria. Inoltre Valli era finito sotto accusa per aver dato voce ai professori che spiegavano le ragioni del «no», mentre quelli del «sì» avevano parlato solo dei problemi della facoltà.
Ora viene da sperare che non diventi un’altra sfida la decisione di Riotta di affidare al vicedirettore Raffaele Genah il coordinamento delle dirette dei viaggi del Papa. Genah non è certo un cattolico, visto che è di religione ebraica.
© Copyright Italia Oggi, 24 giugno 2008 consultabile online anche qui, sul blog di Marco Castoro.
Senza parole...
R.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
19 commenti:
Non ho trovato informazioni su Genah, ma forse l'ho già visto guardando tutte le sere il TG1. Comunque vorrei che i servizi sui viaggi del Papa fossero commentati da un cattolico (umile e senza desiderio di commentare con battutine celate) perchè possa entrare più in sintonia con i telespettatori prevalentemente cattolici. Confido nelle capacità di questo vicedirettore Genah, ma preferirei Zavattaro.
Mi fa piacere che non solo noi ci siamo accorti delle battute di Valli, ma anche nel mondo dell'informazione si sia sollevato qualche dubbio. Per il resto il TG1 di Riotta mi piace, è molto migliorato rispetto a Mimun. Marco
valli ha fatto la morale a ratzinger perchè ha incontrato bush.
che dice sul sequestro orlandi e sul modo con cui wojtyla ha difeso marcinkus?
nessuno stamattina fa il nome dell'allora papa.
se fosse stato ratzinger si sarebbero scagliati sulla preda come falchi ma lui,lui,non è intoccabile come altri.
by by
Grazie a Dio non è un obbligo seguire il TG1 riottiamo. Fortunatamente ci sono altre reti condotte da professionisti di ben altro spessore. Quanto allo schierato vaticanista catto-adulto e catto-com Valli, effettivamente non ci sono parole adatte a definirlo o meglio, ci sarebbero, ma ... Mi domando perchè la direzione della struttura RAI-Vaticano non è stata affidata a un professionista serio e obiettivo del calibro di Zavattaro. Forse perchè troppo serio, obiettivo e non apertamente schierato?
Alessia
proporrei l'abolizione della struttura Rai Vaticano, se deve diventare una "cosa" del direttore del tg 1 di turno e le dirette papali vadano laddove c'è maggior interesse e rispetto, senza esclusiva e senza la conta dei minuti dell'Angelus. Mi pare francamente che l'esistenza di tale struttura abbia fatto il suo tempo e l'informazione religiosa vada ripensata, magari sfruttando meglio le potenzialità e la libertà dei canali satellitari
Perchè il tanto rinfacciato tempo dedicato al Vaticano deve essere nelle mani di un commentatore non cattolico e di un cronista antipapale?
Sarebbe come affidare le telecronache della nazionale italiana di calcio all'allenatore di quella francese in coppia con un attaccante tedesco
Non ho parole neanche io Raffaella...... o meglio le avrei ma, credo di non poter rendere pubblico il mio pensiero in questo frangente per una forma di rispetto e di correttezza nei tuoi confronti e nei confronti degli amici del blog.
Voglio solo ribadire un concetto per me fondamentale indipendentemente, dall'evento o dalla circostanza di cui si debba fare cronaca o commento; la vera diretta deve essere libera da quualsiasi influenza personale o ideologica per una corretta informazione. Stranamente, Valli si è astenuto dal fare commenti su marcinkus e su chi all'epoca lo difese! Sicuramente come hai detto tu veritas, se ci fosse stato Benedetto XVI a quest'ora ogni giornalista avrebbe dato il massimo per farlo apparire complice se non addirittura mandante del caso Orlandi. Ecco che risaltano fuori in modo evidente e sconcertante i famosi " due pesi e due misure" Mi auguro che l'ammiraglia della Rai che è stata contestata per essere asservita al Vaticano, si decida a considerare l'informazione religiosa un informazione degna di considerazione e di obiettività cosa che ultimamente non avviene mai, anzi ci si permette di criticare il Papa da un punto di vista personale ed ideologico, che non è ammissibile ne per il Papa, ne in nessun altro caso.
Obiettività, correttezza e serietà questi secondo me sono le caratteristiche alla base di un buon commento ovviamente il tutto accompagnato da una ottima dose di professionalità.
Io credo che il cardinale Martini non centri con le uscite di Valli. C'entra la sua collocazione politica che per lavorare in Rai è fondamentale. Non lo dico stracciandomi le vesti come il Gran sacerdote nel Sinedrio, ma come semplice constatazione. Io credo che nessun cane sciolto lavori in rai.
Valli scrive su un giornale di partito, più chiara di così. E' libero di farlo naturalmente, ma quando fa le telecronache sarebbe meglio che respirasse a fondo prima e provasse a non lasciarsi andare. Sono utili anche le tisane di tiglio.
Tanti anni fa c'era un giornalista molto simpatico che si chiamava Emanuele Rocco. Non so se ve lo ricordate, è morto da anni. Era così di parte che faceva sorridere quando dava una notizia e spesso apriva il servizio con un incredibile : "Ma sentite questa , che roba!" e commentava scuotendo la testa le tesi contrarie alle sue e con un sorriso da un orecchio all'altro le tesi amiche. Io mi divertivo da matti a guardarlo,tutto appassionato nella sua giacca perennemente sgualcita. Ma lui lavorava su Telekabul di Curzi, in altri tempi.
Quindi vedere certi spettacoli su Rai 1 , oggi, fa venire non poco il latte alle ginocchia.
Non credo che il cardinale Martini avrebbe approvato il servizio sulla Sapienza.
Ma una certa parte politica sì.
Comunque, il vaticanista che in assoluto più mi lascia più perplesso è l'attuale del Tg3.
Pare sia divampata la polemica tra Italia Oggi e TG1, con rovente replica riottiana ieri sera sul TG1. Ne danno notizia Italia Oggi, Repubblica e Libero.
Ciao
Alessia
Grazie Alessia :-))
Ecco qui:
1 – RIOTTA, IL PADRONE DEL TG1…
Franco Bechis per “Italia Oggi”
Il Tg1 non è il primo telegiornale della televisione di stato, non è il principale notiziario pagato dal canone di tutti gli italiani, ma è una proprietà privata del suo direttore, Gianni Riotta. Che ieri ha sottratto spazio alle principali notizie dall'Italia e dal mondo per attaccare, con una polemica montata ad arte e pretestuosa, ItaliaOggi per due righe scritte in fondo a un articolo di ieri. Riotta ci ha accusato di antisemitismo per avere annotato, come inciso di cronaca, che la guida dei servizi vaticani del Tg1 sarebbe stata affidata a un giornalista non cattolico, ma di religione ebraica.
Uno spunto di cronaca, senza nemmeno un filo di commento. Una notizia. Sarebbe stata tale se di religione islamica, buddista o anglicana. A chiunque dei lettori basta riprendere in mano il numero di ieri e cercare con fatica quelle poche righe finali di un articolo che hanno scatenato il Tg1, il suo direttore e a seguito tutto il caravanserraglio della politica che direbbe qualsiasi cosa pur di dare aria ai propri pensieri e sperare in una piccola citazione televisiva o stampata.
Ma quel che è grave- per cui sì pretendiamo scuse- è la strumentalizzazione di una frase per portare addirittura alla grave accusa di antisemitismo nei confronti di un collega, come Raffaele Genah, che per altro da tanti anni seguo e apprezzo. Non importa il fiume di dichiarazioni dei politici di turno- Fiamma Nirestein compresa- che manco avevano letto l'articolo di Italia Oggi. Ma un'accusa grave così- non dimostrata- da parte della televisione di Stato è ingiustificata e del tutto inaccettabile.
Io non so se il caso montato ad arte dal Tg1 abbia a che fare con le prossime nomine del consiglio di amministrazione in scadenza e delle eventuali poltrone di prima fila. Non voglio nemmeno pensare a un'ipotesi così piccola, che sembra davvero incredibile. Ma una cosa ci tengo a dire ai lettori: non avrei mai pubblicato- pur nella grande libertà che l'editore concede a tutti noi- un solo rigo che potesse dare l'impressione di antisemitismo o di razzismo.
Sono ebreo, nato in una famiglia che ha alle sue radici entrambe le religioni, quella ebraica e quella cristiana. I miei parenti vicini e lontani sono stati perseguitati dalle leggi razziali. Parte di loro è riuscita a fuggire dall'Italia, altri sono finiti in campi di concentramento da cui non hanno più fatto ritorno. Non permetto a Riotta nè a chicchessia altro di infangare queste radici con accuse e allusioni che non hanno fondamento alcuno. Chiedo scusa ai lettori, ma non avendomelo concesso il Tg1 così difendo anche la loro dignità...
Sarebbe bastato che la struttura rai Vaticano fosse rimasta a chi l'aveva diretta fino all'altro giorno con professionalità...... non sempre certi cambiamenti anche se caldeggiati sono positivi .......... Valli docet.
La solidarieta' piu' piena a Franco Bechis per un attacco gratuito e senza ragione se non quella di sviare l'attenzione dalle magagne che Marco Castoro ha evidenziato nel suo articolo. Cio' che ci stiamo sgolando a dire su questo blog e' finalmente venuto alla luce, inclusa la "protezione" di cui gode Valli e che Riotta non vuole sentirsi rinfacciare. Francamente, non se ne puo' piu' della maniera in cui Riotta crede di poter dire e fare quello che gli pare, specie dopo aver stravolto una informazione religiosa che era gradita a tanti, e aver relegato in ombra professionisti del calibro di Fabio Zavattaro. E chi ci dice che, con un cervello come quello di Riotta, Raffaele Genah non sia stato assegnato in quella posizione perche' se qualcosa dovesse mai andare male sarebbe da attribuire al fatto che il giornalista non e' cattolico? ( ma e' comunque un grande ,esperto professionista - quelli della mia eta' lo conoscono bene).
Comunque Riotta e' riuscito nel suo intento di alzare un polverone, infatti nessuno sta parlando dei problemi che Valli ha innescato con il suo modo di fare giornalismo religioso e riuscendo a proteggerlo ancora una volta.
Mi auguro con tutto il cuore che chi ha la possibilita' di cambiare le cose, questa volta lo faccia davvero!! perche' , a quanto pare, Fabio Zavattaro e Giuseppe DeCarli si ritrovano soltanto noi telespettatori dalla loro parte che nonostante l'ammirazione e,oserei dire, l'affetto, non abbiamo armi che possano dare loro la giustizia lavorativa che meritano anche a riconoscimento di quanto nella loro carriera hanno saputo contribuire a tg1. Sono certa che trovero' anche in questo blog persone arrabbiate come me.Francesca
Che assurdità, far finta di non capire e depistare il vero senso delle critiche tirando in ballo un'antisemitismo inesistente. Nessuno ce l'ha col signore in questione perchè ebreo ma perchè ad occuparsi di ciò che riguarda il Papa, in un paese a maggioranza cattolica e con fior di vaticanisti, sarebbe auspicabile un professionista cattolico (tra cui da raiuno ne sono tra l'altro statri emarginati un tot...allora, con lo stesso metro, dobbiamo pensare che chi ha preso certe decisioni è anticattolico?)
Non so come fare per segnalare un ulteriore articolo di Italia Oggi del 26 Giugno sulla faccenda e che menziona anche il blog....
Ecco qui:
Pacifici: Nessun razzismo, si tratta di un articolo di cronaca
La mia forte arrabbiatura di ieri oggi trova un po' di conforto nel nuovo articolo di Marco Castoro per Italia Oggi. La solidarieta' ricevuta dal giornale da varie parti ,incluso il nostro blog, mi conferma che siamo in tanti ad essere adirati con il modo di fare del direttore del tg1 e soprattutto per le sue ormai non piu' velate difese di Valli. Da quel che leggo, perfino il Presidente delle Comunita' Ebraiche in Italia non ravvede alcuna discriminazione o razzismo nella indicazione della religione del giornalista Genah.
Mi pare di intravedere che il polverone alzato ad arte ieri per evitare di replicare sui problemi che l'articolo di Castoro evidenziava sia ritornato indietro sul viso del direttore del tg1. Non solo appare ormai evidente che non era la difesa di Genah ad essere lo scopo principale dell'uscita di Riotta, ma qualcuno comincia pure ad interrogarsi sulle ragioni che hanno condotto il direttore a quel comportamento.
Se non lasciamo andare adesso, tutti quanti!, fose riusciamo anche a far capire a chi di dovere tutto il nostro malcontento e che la nostra non e' una battaglia contro le persone, ma l'auspicio di una informazione religiosa priva di ideologie e schieramenti.Come sa fare benissimo Zavattaro. Francesca
Mi rendo conto di dovere due precisazioni al mio precedente commento:
La prima riguarda la mia affermazione che non e' "guerra alle persone" la sostanza delle nostre proteste e l'auspicio di rivedere Zavattaro piu' spesso.Sappiamo tutti che ognuno di noi ha un'opinione e,forse,un'ideologia.Quando si lavora per l'informazione pubblica ( e per quella religiosa) e' bene non mostrarne alcuna, fare dell'obiettivita' il proprio baluardo e della serieta'il cardine del proprio comportamento.Cose che riescono in modo eccellente a Zavattaro e molto poco, pochissimo, a Valli.Percio' il mio commento e' per il modo di lavorare e non per le persone.
La seconda cosa che mi sento di dire e': se Valli ha dalla sua parte il direttore del tg1, facciamo che Zavattaro ha dalla sua parte tutti noi che abbiamo sempre apprezzato la sua grande professionalita' mai adombrata da alcun commento di parte e sempre pervasa da grande preparazione e modestia.Francesca
Come dicevo qualche giorno fa, io ho condotto e continuo a condurre la mia battaglia dagli Stati Uniti per vedere riconosciuto a Fabio Zavattaro il posto che gli compete al Tg1 per esperienza, serieta',obiettivita' e professionalita'. Ho scritto e continuo a farlo a chiunque mi ascolti e prende in considerazione le mie proteste.
La voce di chi riceve l'informazione del Tg1, specialmente quella religiosa, dovrebbe contare qualcosa nella scelta di chi la produce.Mi associo con piacere all'appello lanciato da Francesca e mi auguro che si possano vedere dei risultati e un cambiamento sostanziale al Tg1: per amore di correttezza, ma soprattutto di giustizia.
Cinzia
guardate che se valli è martiniano,zavattaro e de carli sono wojtyliani.
ci vorrebbe un ratzingeriano come stefano maria paci.
ma proprio non riusciamo a pensare al di fuori degli schemi? ma una persona, un giornalista, non puo' solo essere se stesso e dare notizie?
di appartenenze ne abbiamo gia' piene le scatole con l'infinita' di partiti politici e schieramenti esistenti in Italia.evitiamole almeno per la Chiesa e per chi ci informa di essa
Posta un commento