24 giugno 2008

Uomo delicato, arguto, combattente, resistente, anticonformista rigoroso, tagliente...Chi è? Joseph Ratzinger secondo Marco Politi (2002)


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Su segnalazione del nostro Marco leggiamo questo simpatico ritratto del cardinale Joseph Ratzinger fatto, in tempi non sospetti, niente meno che da Marco Politi.
Raccoglie un po' tutti gli stereotipi mediatici sul futuro Benedetto XVI ma e' molto interessante leggere il profilo di colui che doveva passare alla storia per cio' che non era
:-))
R.

RATZINGER UN CATTOLICO A OLTRANZA

MARCO POLITI

Città del Vaticano Molto citato, poco conosciuto, Joseph Ratzinger passerà certamente alla storia come uno dei più acuti uomini di Chiesa della cerchia di papa Wojtyla, che lo volle giovanissimo (ad appena cinquattaquattro anni) nel postochiave della curia vaticana: la congregazione per la Dottrina della fede. Nominato nel 1981, egli ha accompagnato e continua ad accompagnare Giovanni Paolo II per tutto il suo lungo regno, diventandone l' altra faccia. Se Karol è mediatico, Joseph è schivo, dove il primo è profetico, il secondo è metodico, mentre all' (apparente) irruenza del pontefice corrisponde la freddezza (apparente) del porporato. Nel suo intimo il cardinale tedesco, che l' altro ieri ha compiuto settantacinque anni, è invece una persona delicata, arguta, che ama suonare il pianoforte, come racconta bene Andrea Tornielli nella sua biografia attenta e precisa: Ratzinger, custode della fede, edita da Piemme (pagg. 219, euro 9,90). Epiteti logori come Panzerkardinal non gli rendono affatto giustizia. Più illuminante è il suo motto episcopale «Cooperatores veritatis», collaboratori della verità, che ne delinea l' aspirazione a farsi come poi è accaduto difensore dell' identità di Santa Romana Chiesa. A questa battaglia si è dedicato senza risparmiarsi, fino allo scontro con altre personalità o movimenti impegnati ad affermare identità e «verità» diverse. Certamente il suo impegno è stato essenziale per tracciare i contorni e fissare i paletti della Chiesa che Giovanni Paolo II aveva in mente. Andrea Tornielli (che quest' anno ha pubblicato anche una biografia di Martini) documenta esaurientemente come colpo su colpo il cardinale abbia combattuto tutto ciò che Wojtyla considerava pericoloso: l' accordocompromesso fra anglicani e cattolici del 1982, la possibile riabilitazione della massoneria, i teologi politici come Leonardo Boff o dissenzienti in tema di etica sessuale come Charles Curran. In questa difesa dell' identità cattolica tradizionale si iscrivono anche i suoi tanti no: all' omosessualità, alla distribuzione della comunione ai divorziati risposati, ai consultori cattolici che danno certificati utilizzabili per l' aborto, alle donne prete. Resistere per Ratzinger non ha mai rappresentato un problema. «Per me la bontà implica anche la capacità di dire no, perché una bontà che lascia correre in tutto, non fa bene all' altro», ha dichiarato recentemente. Identità per il cardinale e il suo Papa implica necessariamente autorità e qui, lo ammette lui stesso, il suo mestiere di controllore della dottrina diventa difficile, «perché il concetto di autorità quasi non esiste più». Fondamentale per il tornante del pontificato wojtyliano (il crollo del comunismo) è stata la sua collaborazione con Giovanni Paolo II nel combattere la Teologia della liberazione. «Con il Papa abbiamo cercato la strada giusta», ha raccontato alla Radio vaticana il giorno del suo compleanno. Eppure, ora che questa «eresia» appare debellata, l' episcopato latinoamericano, moderati compresi, è sconvolto dalla brutalità con cui il liberismo selvaggio tiene centinaia di milioni di diseredati nella fossa della povertà. Di Ratzinger si conosce il rigore e troppo poco l' anticonformismo.

Il libro di Tornielli lo mette in luce, evocando l' insofferenza del cardinale per le burocrazie ecclesiastiche, il suo fastidio per il sovraffollamento degli appuntamenti giubilari, il suo rifiuto verso il carrierismo dei vescovi.

Tagliente è la sua critica alle liturgiespettacolo. «La liturgia non è uno show afferma è del tutto contraddittorio introdurvi delle pantomime in forma di danza, che spesso finiscono poi negli applausi». Là dove irrompe l' applauso, conclude severamente, «si è di fronte al segno sicuro che si è del tutto perduta l' essenza della liturgia, sostituita da una sorta di intrattenimento a sfondo religioso». Pensata come polemica contro certi parroci modernisti, la stoccata finisce per colpire gli show pacchiani di tante messe papali.

© Copyright Repubblica — 18 aprile 2002 pagina 44 sezione: CULTURA

:-)))))
Bellissimo! Peccato che Joseph Ratzinger-Benedetto XVI passera' alla storia per ben altri meriti...
Mi impressiona questo passaggio:


In questa difesa dell' identità cattolica tradizionale si iscrivono anche i suoi tanti no: all' omosessualità, alla distribuzione della comunione ai divorziati risposati, ai consultori cattolici che danno certificati utilizzabili per l' aborto, alle donne prete.

Perche'? Giovanni Paolo II (ed i predecessori) era favorevole all' omosessualità, alla distribuzione della comunione ai divorziati risposati, ai consultori cattolici che danno certificati utilizzabili per l' aborto, alle donne prete?
Ehm...no! Occorre approfondire il punto...

R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.ilfoglio.it/soloqui/549
Vito Mancuso spiega perché il Papa doveva incontrare Bush, la Cassazione non giudicare Lozano e il Parlamento sospendere i processi
Lo hai letto, Raffaella? Cosa ne pensi?
Ciao
Alessia

brustef1 ha detto...

Sta a vedere che GPII diventerà il guru ispiratore dei radicali...

Raffaella ha detto...

Grazie, Alessia :-)
Ora leggo...

euge ha detto...

Mi sembrava strano Raffaella che in questo articolo di Politi, mancasse il " tocco finale " la tradizionale ciliegina sulla torta che aiuta a dipingere Benedetto XVI, per quello che non è....... ovviamente, mi riferisco al brano che tu hai evidenziato e commentato.

Anonimo ha detto...

Come ha potuto un vaticanista esperto come Politi tralasciare di parlare, in questo articolo del 2002, dello spessore del professore-teologo Joseph Ratzinger?