23 giugno 2008

Choccante intervista al vescovo Sanguinetti: “In pubblico non potevo dare la Comunione a Berlusconi ma in sacrestia...”


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“In pubblico non potevo ma in sacrestia...”

“Se non dava scandalo se ne poteva almeno discutere”

«Se Berlusconi fosse venuto in sagrestia prima della messa magari se ne poteva parlare, ma suscitare scandalo davanti a tutti dandogli la comunione proprio no».

Non è stato un sabato semplice per monsignor Sebastiano Sanguinetti.

«Io avevo una paura matta - confida il vescovo di Tempio-Ampurias -.Quando il premier, da divorziato risposato, si è lamentato del divieto di ricevere l’ostia, gli ho ribattuto di rivolgersi più in alto visto che è appena stato ricevuto in Vaticano dal Papa».

Com’è andata la «contestazione» di Berlusconi?

«Era in chiesa nei primi banchi, proprio davanti a me che davo la comunione. Berlusconi non ha preso l’ostia, è rimasto seduto e mi ha detto: “Fate di tutto per cambiare questa regola che non consente ai divorziati di fare la comunione”. Sinceramente non lo so cosa avrei fatto, come avrei reagito se mi avesse chiesto il sacramento».

Gli avrebbe dato l’ostia?

«Se un divorziato risposato come il premier si presenta durante la messa e mi chiede la comunione, io non posso creare uno scandalo di fronte a tutti. Se me lo avesse detto in precedenza avremmo discusso la questione, però se Berlusconi mi si presenta davanti all’intera comunità, io, invece di dare scandalo lo affido alla misericordia di Dio. Devo dire, comunque, che è stato bravo perché sapendo che gli è interdetto il sacramento, non ha messo in imbarazzo nessuno. Me la sono cavata con uno spontaneo scambio di battute. Sorridendo gli ho detto che lui, con il potere che ha, deve rivolgersi a chi è sopra di me. Meglio così: non ha fatto come l’ex sindaco di New York, Giuliani che, durante la messa papale, si è fatto dare la comunione davanti alle tv».

E’ d’accordo con Berlusconi, quindi?

«Il divieto della comunione è una regola che ha degli spazi di disagio per tante persone che vivono in questa condizione più da vittime che come responsabili. Dunque, da un punto di vista umano e personale, non possiamo non tenere conto di queste situazioni canonicamente irregolari. Esiste un valore di tipo oggettivo, universale per cui la Chiesa non ha un atteggiamento di condanna delle persone. Noi evidenziamo uno stato, una condizione, però nei confronti delle persone c’è il massimo della comprensione e della disponibilità. La linea pastorale è quella di essere severi con il peccato, ma misericordiosi con il peccatore».

Le è dispiaciuto non potergli dare la comunione?

«Ho capito che a lui crea dolore. Come Chiesa dobbiamo avere verso queste persone il massimo dell’attenzione e della comprensione».

L’appello “fuori programma” del premier cadrà nel vuoto?

«No. Ha dato voce a chi è stato lasciato, a chi è stato tradito, a chi ha penato per tutta la vita per colpa del coniuge, a chi, come lui, si trova nella condizione di divorziato risposato e si rammarica di sentirsi ulteriormente penalizzato e di vedersi negato il conforto del sacramento».

© Copyright La Stampa, 22 giugno 2008

Da sottolineare (con la matita blu) qualche passaggio di questa intervista di ieri, e oggi non smentita, in cui non solo il vescovo ammette l'accaduto ma va molto oltre:

Se Berlusconi fosse venuto in sagrestia prima della messa magari se ne poteva parlare...

Di cosa?

Io avevo una paura matta...

Su questo non abbiamo alcun dubbio...

Gli ho ribattuto di rivolgersi più in alto visto che è appena stato ricevuto in Vaticano dal Papa...

Esempio da manuale del comportamento stigmatizzato dal cardinale Ruini...

«Se un divorziato risposato come il premier si presenta durante la messa e mi chiede la comunione, io non posso creare uno scandalo di fronte a tutti. Se me lo avesse detto in precedenza avremmo discusso la questione, però se Berlusconi mi si presenta davanti all’intera comunità, io, invece di dare scandalo lo affido alla misericordia di Dio

???
Come devo interpretare queste frasi?


Me la sono cavata con uno spontaneo scambio di battute...

Cavata? Scambio di battute? Il momento della Comunione puo' trasformarsi in siparietto?
Cari amici, non ci resta che piangere e...pregare!
Voglio molto bene alla mia Chiesa, ma a volte mi cadono veramente le braccia e lo dico con tristezza ma con assoluta certezza
!
R.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sono già cadute le braccia, e non solo una volta.
Aggiungerei questa intervista, come "correttivo", per così dire. Non tutti i vescovi non sanno cosa significa essere vescovo:

"La Chiesa obbedisce a Gesù. Non possiamo cambiare nulla"
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=270808

Luisa ha detto...

Cara Raffaella, ci cadono le braccia, una volta ancora, non solo la disobbedienza è un male dilaniante in seno al clero, ma l`ignoranza è la sua migliore amica, l "essere nel mondo e del mondo", sua compagna di viaggio.

Anonimo ha detto...

guarda caso questo incidente diplomatico, chiamiamolo così, si è verificato proprio domenica quando la liturgia proponeva un brano di vangelo a dir poco chiaro ed inequivocabile: non abbiate paura degli uomini...... e questo vescovo dice che aveva una paura matta???? ma qui siamo fuori della grazia di Dio.
il politicamente corretto sta minando la verità del vangelo, caro Sanguinetti, se non sa fare il Vescovo perchè ha paura, poteva pensarci prima di accettare la nomina, o anche a lei il rosso fa gola e quindi Parigi val bene una messa????
mah

Lapis ha detto...

eh sì, il problema non è il silvio-cesaro-papismo, visto che a certe uscite, da chi si autodefinisce l'unto del Signore, bisogna quasi esserci preparati; il problema è vedere un vescovo che, volendo proprio interrompere la sacralità della distribuzione dell'Eucaristia, non lo abbia almeno saputo zittire con le parole di Gesù "date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio".

Anonimo ha detto...

secondo voi è un bene che si riapra la tomba di un criminale sepolto nella chiesa dell'opus dei per risolvere il caso di emanuela orlandi?

Raffaella ha detto...

Si', se i testimoni sono credibili.
R.

Anonimo ha detto...

La lucidità di Raffaella chiarisce tutto.

Certamente, se il testimone è credibile, se le indagini portano a delle inequivocabilità. La verità non crea mai danni.
SERAPHICUS

euge ha detto...

Caro Don Marco sempre più mi convinco che non c'è più religione neanche fra certi ministri di Dio e non è una battuta ma, una mara costatazione!!!!! Dopo le frasi che ho letto veramente se io fossi un cristiano che cerca un aiuto per ritrovare la sua strada di fede, non saprei se continuare a convincermi che basto io a me stessa, oppure se veramente c'è qualcuno in questa chiesa di oggi, in grado di farmela ritrovare!
Certi siparietti al momento dell'Eucarestia fanno venire il voltastomaco e fanno riflettere su quante zavorre pesano sulla povera Vigna del Signore! Considerando il fatto che in quel momento si riceve il Corpo di Nostro Signore e questo credo che un vescovo debba saperlo più di chiunque altro! Ringraziando Dio abbiamo un Pontefice che porto sempre nel cuore e che ricordo nelle mie preghiere, che mi aiuta giorno dopo giorno a conservare quella fiammella di fede accesa; visto che è merito suo se si è riaccesa!
A questo zelante vescovo pieno di paura, voglio dire :" Io mi sono già rivolta più in alto e ringraziando Dio ho trovato in Benedetto XVI, il conforto per affrontare ogni giorno la mia esistenza che diventa sempre più difficile, soprattutto spiritualmente. Se ha tanta paura caro Monsignore nell'essere ministro di DIO prenda esempio da Benedetto XVI e mediti profondamente su quali basi è fondata la sua fede e la sua fiducia in Dio e nel Suo Vicario in terra"

Anonimo ha detto...

non capisco cosa vuol dire anonimus. Dunque pare che voglia mettere insieme criminale con il fatto che è sepolto in una chiesa dell'opus dei. Nella mia infatti prima di concedere sepolture mi faccio sempre mandare la fedina penale, lo stato di famiglia, la situazione economica, il libretto sanitario e tante altre cose.
se riaprendola si trova la mappa del tesoro ben venga, ma se è una delle tante trovate della massoneria che a tempo debito riaffiora, beh, chiunque sia sepolto, lasciamolo riposare in pace; anche perchè mi domando che cosa pensano di trovare in una tomba?? o meglio in quella tomba!! cmq se pagano loro i lavori facessero pure, magari speriamo che accomodino il pavimento di tutta la Chiesa, tanto......

Anonimo ha detto...

A me cadono le braccia, rammentando un altro detto evangelico che raccomanda di non scagliare pietre...

Il problema non è il Vescovo che ha ribattuto come ha potuto, ma la presunzione di coloro che in situazioni irregolari non possono accedere all'Eucaristia.