17 marzo 2008

L'ipocrisia dei media non finisce di stupirmi: creano il "caso Ratisbona", non muovono un dito per il vescovo di Mosul ma...fanno la morale al Papa!

Buongiorno, cari amici!
Anche oggi effetti strabilianti dai media: piccolo cenno al vibrante appello del Papa per la pace in Iraq, grande spazio al Tibet ed alle polemiche (accese dai "soliti noti") per il presunto silenzio del Papa sulle persecuzioni dei buddisti in Cina.
Cari media, ve lo dico con tutto il cuore: smettetela!
I Cristiani ne sanno qualcosa di persecuzioni e non solo in Cina! Vogliamo dimenticare la morte del vescovo di Mosul per la cui liberazione nessuno, tranne il Papa, si e' speso?
Cari media, che cosa avete fatto per diffondere gli appelli del Santo Padre per un felice esito di quel sequestro? Nulla! Piccoli trafiletti e niente piu'...
Quando, poi, si e' diffusa la notizia della morte di Mons. Rahho avete cercato di strapparvi le vesti e, chi piu' chi meno, di inserire la notizia in prima pagina.
Cio' avveniva venerdi'. Gia' sabato vi siete completamente dimenticati del vescovo di Mosul e delle persecuzioni dei Cristiani.
Enno'!
Fate bene a dare ampio spazio agli appelli del Dalai Lama, ma dovreste fare lo stesso anche con quelli del Papa.
Il genocidio dei Cristiani non trova quasi mai spazio sulla stampa.
O sbaglio?
Anche stamattina la solita sceneggiata: nessun servizio sulla Messa di ieri, due parole sull'Angelus del Papa e tante vane parole su una polemica creata ad arte.
C'e' qualcuno che si spinge a scrivere che Wojtyla avrebbe parlato del Tibet. Beh, cari giornalisti, questo non lo sapremo mai e comunque trovo meschino fare ancora paragoni.
Una cosa, pero', sappiamo: i rapporti fra Vaticano e Cina non sono MAI stati cosi' avanzati e occorre riflettere bene prima di fare qualsiasi passo.
La diplomazia deve sfoderare le sue armi perche' c'e' in gioco la vita delle persone.
Appelli o condanne "sparati là" senza ponderazione rischiano di fare molto male ai Cattolici cinesi anche perche' i media dedicherebbero un trafiletto alla questione per poi disinteressarsi completamente di eventuali violenze sui Cristiani.
O sbaglio?
Cari mass media, parlate pure di presunti silenzi ma cercate di non dimenticare i VOSTRI, soprattutto quando sono reali!
Vi pregherei di non fare la morale al prossimo quando parlate della Chiesa solo quando ci sono polemiche che magari voi stessi create ad arte (Ratisbona docet).

Sarebbe forse anche utile suggerire ai "partiti di riferimento" di esprimersi. Non si capisce, infatti, come mai l'Italia e l'Europa non debbano dire nemmeno una parola.
Raffaella

DIMENTICAVO: ringraziamo i media se il Papa non e' potuto andare alla Sapienza. Bel lavoro!

21 commenti:

mariateresa ha detto...

Cara amica, non ho ancora letto un giornale, ma me lo aspettavo. Lo si e' capito subito dal lancio dell'ANSA.
E' una cosa che va venire il voltastomaco. Sono dei poveri pappagalli prevenuti.
Usare poi il Dalai Lama per polemiche anticattoliche è una stategia vecchia come la nonna Gertrude.
Già lo hanno fatto una volta.
Comunque è stata una bella celebrazione ieri, telecamere inquiete a parte, e vedrai che l'hanno vista in parecchi, come parecchi erano erano in piazza.
E' questo che brucia.
Tutta la Settimana santa il papa ha molta visibilità e anche negli anni passati hanno provato a rompere la magia.
Pazienza. E che vadano cordialmente a quel paese.

Anonimo ha detto...

Cara Mariateresa, se si potesse incidere con lo scalpello la tua ultima frase, la appenderei alla porta del blog :-))
R.

mariateresa ha detto...

Aggiungo che c'è ancora un mese di campagna elettorale e ci sono un mucchio di lazzaroni che devono guadagnarsi il pane. Ho letto l'articolo di Galeazzi sulla Stampa, sono sempre i soliti noti che scrivono questi articoli, è il loro mestiere.Cercano l'appiglio, se non c'è lo creano e via infangando.Poi ho visto su Repubblica che sono ricominciati i sondaggi.
E' così adesso che si fa politica in Italia: si commentano le agenzie, si fanno i sondaggi, si creano polemiche per far parlare i nullafacenti che vivono di politica.
Ed è per questo che la politica italiana va così bene ed è cos' sentita vicina dagli italiani.
E' diventata una masturbazione mentale delle redazioni.

Anonimo ha detto...

Gia'...ho letto l'articolo di Galeazzi.
Chi vuole consultarlo puo' andare sul sito de "La Stampa". In questo blog non trovera' spazio.
Mariateresa ha ragione: come mai le polemiche scoppiano sempre sotto Natale e sotto Pasqua?
Che coincidenza :-)
R.

Anonimo ha detto...

Siamo alle solite polemiche del tubo. Il papa difende i cattolici cinesi e di conseguenza tutte le altre minoranze religiose presenti nel paese. Sarebbero loro a pagare il fio di dichiarazioni azzardate. Mediaticamente tanto a effetto, ma disastrose per la vita di quella sventurata popolazione che sappiamo terribilmente oppressa. Ma si sa, per certa gente i cristiani valgono meno di zero.
Che vadano realmente a quel paese.
Antonio Polito e Marco Cappato in testa. Vediamo se promuoveranno un sit-in anche per i cristiani perseguitati nel mondo. E sono tanti.
Alessia

Luisa ha detto...

Di ciò che ho letto scritto da Galeazzi riporto solo una piccola frase :

.... esponente dell’area cattolica più illuminata del Pd....."

C`è tutto in questa frase.
Quando tutto passa attraverso il filtro dell`aerea che sarebbe illuminata cioè quella che è in disaccordo con il magistero del Papa e che va a braccetto con la modernità...in opposizione all`area oscura e oscurantista che è fedele al Pontefice e al suo Magistero...non c`è più nessun commento da fare....tutto si illumina...tutto diventa chiaro...ma non della chiarezza cara a Galeazzi e compagni!

Povera stampa e poveri noi se non stiamo attenti, se non diventiamo lucidi, attenti e critici!

mariateresa ha detto...

Questa tristissima faccenda del Tibet è oro per i radicali che altrimenti non avrebbero visibilità sui media e che l'hanno avuta in senso negativo, di recente, per la deprimente questione dei posti in lista.
E sono loro, vedrete, che faranno di tutto per ottenere qualche dividendo politico.
In realtà mi dispiace fare il processo alle intenzioni a chiunque, ma troppe volte ho colto in castagna i radicali per provare simpatia.
Lo strabismo dei media lo conosciamo e lo conosciamo così bene che immaginiamo già in anticipo quello che diranno.

Anonimo ha detto...

non risulta che il dalai lama sollevi la sua voce in difesa dei cristiani perseguitati nei paesi buddisti.
i radicali fanno casino a ogni festa comandata:welby,la pena di morte,ora il tibet.
niente di nuovo sotto il cielo cupo dei giornali.

lapis ha detto...

Ciao Raffaella, la cosa ridicola è che se "questo" Papa avesse dedicato ieri qualche parola ai fatti di Lhasa oggi i soliti giornalisti stigmatizzerebbero la sua scarsa diplomazia e denuncerebbero il rischio che l'intervento del capo della Chiesa Cattolica, non proprio ben visto dal governo di Pechino, potesse inasprire le repressioni in Tibet. E' solo un'ipotesi, si dirà, ed è vero, ma visto che alcuni si sentono di rilasciare dichiarazioni altrettanto ipotetiche in cui danno per certo l'atteggiamento di Giovanni Paolo II (e perché non quello di Paolo VI o, che so, di Leone XIII?) mi permetto anch'io di costruire delle ipotesi fondate sul nulla. Del resto si ragionava così anche cinquant'anni fa: gli stessi che hanno condannato i "silenzi" di Pio XII sui lager nazisti hanno poi affermato che bene era stato che un uomo come il cardinale Siri non fosse stato eletto Papa, altrimenti con i suoi interventi "troppo" duri contro i gulag dell'Unione Sovietica avrebbe aggravato ulteriormente la posizione dei dissidenti. In pratica, beata coerenza, le stesse qualità di cui si è rimproverata la mancanza a Pio XII, diventavano difetto nel cardinale Siri, forse perché gli uomini di Chiesa non vanno mai bene come sono (salvo, alcuni, diventare "buoni" solo da morti) o forse perché diverso era il colore della dittatura a cui le condanne a voce alta avrebbero dovuto rivolgersi, non so. Scusatemi questa divagazione, che mi sta portando ot: torniamo ai giorni nostri e torniamo ad occuparci delle solite, immancabili critiche a Benedetto XVI, qualsiasi cosa dica e faccia, tutto e il contrario di tutto. Torniamo a rivolgere una preghiera perché la questione tibetana possa risolversi politicamente senza stragi e senza sangue e perché i buddisti tibetani non arrivino a trovarsi in Cina con percentuali da prefisso telefonico, come sta progressivamente accadendo ai cristiani in Medio Oriente (scusate la mia disinformazione, quante dichiarazioni di solidarietà sono pervenute dal Dalai Lama?). Ma di loro chissenefrega. Anzi, forse ci sentiremo dire che se lo sono meritato.

mariateresa ha detto...

Tu scherzi, Lapis, ma veramente in un blog ho letto l'intervento di una persona che ha detto che se lo sono meritato (di morire ai cristiani perseguitati). E perchè? perchè l'inquisizione , le crociate, Giordano Bruno, ecc. ecc.
Inoltre, da una lettura a tutto campo risulta che in verità il Dalia Lama non governa questa rivolta che può e potrà prendere le pieghe più impensate. E farsi violenta per la disperazione, proprio quello che il Dalai Lama non vuole.
Restiamo lucidi e informiamoci correttamente, ma a 360 gradi.
E preghiamo per quei poveri disgraziati.

Luisa ha detto...

Sì ho visto immagini nelle quali si vedeva monaci buddisti prendere a calci con violenza vitrine e altro, certo la loro situazione potrebbe giustificare la loro reazione, ma sono sicura che non è quello che vorrebbe il Dalai Lama.
Comunque sia il capo spirituale dei buddisti gioisce di un anticipo massiccio di simpatia dei nostri media, ed è effettivamente significativo di vedere il nostro Occidente in via di essere completamente tagliato dalle sue radici cristiane,se non lo è già, ignorare la tragedia vissuta in Medio-Oriente, e non solo in Irak dai nostri fratelli cristiani che abitano la culla della nostra fede , ma interessarsi e commuoversi per la situazione dei buddisti in Cina e non solo.
Ancora due pesi, due misure, ci sono certi silenzi che parlano, anzi gridano !

gemma ha detto...

Ce l’aspettavamo questa polemica e mentalmente mi ero immaginata ogni parola tra quelle che leggo oggi, tanto certa stampa strumentale è ormai prevedibile.
Per i radicali, poi, il Papa dovrebbe essere un burattino a comando e parlare di ciò che sconvolge loro e solo quando fa comodo a loro. Proporrei un loro papa personale con tanto di interruttore: ingerenza on – ingerenza off, così lasciano in pace il Nostro.
Ci sono poi quelli, solitamente illuminati, che sanno sempre cosa avrebbero detto e fatto in date circostanze sia Giovanni XXIII che Giovanni Paolo II o, addirittura Gesù stesso. Le intenzioni di Paolo VI poco interessano perché poco mediatico, tranne per eventuali polemiche sulla messa postconciliare. Il contesto storico in cui ci si ritrova a vivere e operare poco interessa, com'era il mondo allora e com'è adesso, poteri forti ed eventuali capi di stato illuminati e non, compresi. Ciò che conta è l’impatto mediatico, il consenso, l’acclamazione secondo i canoni occidentali e se, per gli applausi europei qualcun altro in Oriente, oltre ai seguaci del Dalai Lama ci lascia le penne, chissenefrega! Ora, se la chiesa di Roma in Cina fosse un’autorità potente e referenziata e il mondo cattolico consistente e incisivo, sarei stata la prima ad auspicare un intervento papale. Ma per chi troppo spesso finge di ignorarlo, fedeli e pastori cristiani in Cina subiscono reclusioni e persecuzioni sulle quali in genere non val la pena spendere nemmeno una parola,( non sia mai che gli ingombranti valori cattolici trovino seguaci anche da quelle parti). Il Papa da questo punto di vista è solo e, sarò forse io ad essere disinformata, (accetto umilmente correzioni se sbaglio), ma non ho mai letto traboccanti messaggi di solidarietà da parte del Dalai Lama nei momenti di disgrazia suoi personali e della Chiesa.
Stupisce poi tutto questo concentramento di orecchie attorno alle parole del Papa, che solitamente secondo i soliti noti dovrebbe parlare solo ai credenti , in contrasto alle pochissime recriminazioni nei confronti del silenzio assordante di madre politica, quella sola che dovrebbe in altre occasioni (in ingerenza papale off) gestire diritti etica e libertà di tutti i cittadini orientando le sorti del mondo intero. Naturalmente gli interessucoli economici giustificano pienamente tali silenzi (non molto tempo fa abbiamo visto in Cina, tra strette di mano, accordi e sorrisi, sia qualche rappresentante della corrente illuminata che del partito radicale, alla faccia dei diritti e delle libertà dei tibetani, del Dalai Lama in esilio e dei cinesi tutti ) perché il dio denaro alla fine sovrasta tutto. Ora il Papa dei cristiani (ingerenza on) dovrebbe infischiarsene del destino e delle eventuali ripercussioni su coloro che in Cina si appoggiano alla sua guida, e fare il bel gesto mediatico. Chi glielo fa fare in fondo a preoccuparsi dei cattolici cinesi, di cui solitamente la stampa non dà notizie? L’Occidente finalmente lo acclamerebbe, almeno fino al prossimo appello in difesa della vita nascente, quando anche le eventuali ripercussioni sui cattolici cinesi dovute alla sua imprudenza maldestra tornerebbero utili trovando, allora si, ampio spazio

mariateresa ha detto...

cara gemma, i radicali ce l'hanno il loro papa.E' Pannella.

gemma ha detto...

lo so mariateresa ma non gli basta. Hanno bisogno di un papa cattolico a cui dare la corda ogni tanto, visto che tutta la loro politica pare centrata sull'antipapismo romano, sempre e comunque. Evidentemente la chiesa è l'ispiratrice fondamentale delle loro battaglie, sia italiane che internazionali.
Se non sbaglio, la Bonino è stata in Cina qualche tempo fa, in veste di ministro del governo italiano. Non si è accorta di nulla a carico dei monaci buddisti in quell'occasione? Perchè non ha parlato lei, allora, forte e chiaro, in nome della libertà? O venivano messi a repentaglio gli interessi economici italiani? Prima di guardare la famosa pagliuzza nell'occhio altrui, meglio sarebbe pensare alla propria trave

euge ha detto...

Cara Mariateresa non vorrei mai un "papa" con quel nome........ Anche se ho la senzazione che nella curia Romana ci siano parecchi " imitatori"

Scenron ha detto...

Carissima Raffaella, posso pubblicare questo tuo essenziale commento nel mio blog? Te ne sarei veramente riconoscente...

Anonimo ha detto...

Certo che si' :)
Grazie dell'ospitalita'...
R.

Anonimo ha detto...

Come si sa, basta avere una nomea e i giornalisti ci campano di rendita. Ormai papa Ratzinger è diventato il parafulmine di tutti i progressisti, che la definizione stessa è tutto un programma. Visto che non si può prendersela con Berlusconi perchè se no prende voti...I radicali che hanno fatto la loro fortuna con le disgrazie altrui, divorzio, aborto, eutanasia, hanno bisogno di un 2cattivo" per tacitare la loro coscienza. Purtroppo nessuno se la prende col sepolcro imbiancato di Veltroni che è l'unico che riesca ad abbindolare sia i radicali che i cattolici.Cordialmente, Eufemia

Anonimo ha detto...

Cosa dire; hai detto così bene le cose, cara Raffaella, che non ho potuto fare a meno di fare un post del tuo lucidissimo giudizio sui mass-media. Spero non ti dispiaccia, ma quando ce vò ce vò! Ti abbraccio e ti ringrazio ( anche se non commento spesso - preferisco ascoltare e imparare - ti seguo ogni giorno ). Difendiamo con tutte le nostre forze la Verità che ci trasmette il Santo Padre!

Anonimo ha detto...

Cara Raffa,

ho letto solo il titolo di questo tuo post e sono già d'accordo al 100 %.

Anonimo ha detto...

Cose da pazzi! Da quale pulpito criticano Papa Benedetto!La Bonino, titolare ancora per poco del Ministero del Commercio estero, ha osservato a suo tempo un diplomatico silenzio, per via degli intersssi comerciali in Cina, e l'ultima volta che è venuto in Italia il Dalai Lama (di recente, se non ricordo male) tutti hanno fatto a gara a chi lo "snobbava" di più. In particolare, alla Camera è stato ricevuto in un ritaglio di tempo di pochi minuti da parte di Bertinotti.