17 marzo 2008

Messe papali in tv. Una regia tutta da bocciare (di Sandro Magister)


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Messe papali in tv. Una regia tutta da bocciare

Con la processione e la messa della Domenica delle Palme, il 16 marzo in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha dato inizio ai riti della Settimana Santa.

Come ormai avviene da qualche mese, al centro dell’altare c’erano una croce e un candelabro acceso, il settimo. Il papa celebrava l’eucaristia rivolto alla croce. E i fedeli, consapevolmente o no, facevano altrettanto, ripristinando un elemento della tradizione che negli scorsi decenni era andato smarrito.

Come sempre, la celebrazione è stata trasmessa in diretta televisiva.

La regia della ripresa, però, ha mostrato la sua abituale insensibilità alle esigenze del rito.

Una logica elementare vorrebbe che le riprese televisive di una celebrazione papale rendano visibile al pubblico la celebrazione stessa. Anche i grandi schermi in piazza San Pietro a questo dovrebbero servire: mostrare ai fedeli in forma ravvicinata quello che accade sul lontano altare.

Invece no. Una smisurata quantità di immagini è fatta di inquadrature ravvicinate dei fedeli. Come se di questo ha bisogno chi vuole assistere a una messa teletrasmessa.

Altri programmi televisivi giustamente non patiscono una simile manomissione. Ad esempio, lo spettatore di un’opera lirica in tv vede e ascolta l’opera, non le facce degli spettatori presenti in teatro, né tantomeno le chiacchiere di un cronista sovrapposte all’audio musicale. Allo stesso modo, lo spettatore di una messa papale in diretta televisiva si aspetta di vedere e ascoltare semplicemente la messa, e non altro.

Quello che gli si somministra è invece una congerie di immagini in gran parte fuori luogo. Per non dire dell’audio.

A peggiorare il disastro ci si mettono anche grossolani errori di inquadratura. Nella messa della Domenica delle Palme, all’inizio della sua omelia il papa non è stato inquadrato, come era logico che accadesse:
l’omelia è cominciata mentre le immagini vagolavano qua e là. E durante il canto del Passio da parte dei tre diaconi cantori, ogni volta che uno di loro era inquadrato, era quasi sempre quello sbagliato, cioè quello che non stava cantando. È come se, in un concerto, si mostra il tenore mentre sta cantando la soprano, oppure si mostrano i flauti mentre c’è un assolo dei violini.

Le riprese televisive delle celebrazioni papali sono effettuate dal Centro Televisivo Vaticano con la collaborazione della RAI. I dettagli sono ben spiegati in un articolo di padre Virgilio Fantuzzi su “La Civiltà Cattolica” del 19 luglio 2003, riprodotto min www.chiesa: Liturgia papale, radio e televisione.

Cinque anni dopo quell’articolo, i guai ivi denunciati persistono intatti. Se non peggiorati.

© Copyright Settimo Cielo, il blog di Sandro Magister consultabile anche qui.

Grazie, come sempre, all'ottimo Sandro Magister.
Ha proprio ragione: in cinque anni le cose non solo non sono migliorate, ma sono decisamente degenerate.
Oltre al balletto delle telecamere, devo citare anche la brusca interruzione della diretta mentre il Papa stava percorrendo la piazza con la "papamobile".
Mi chiedo: che cosa costava restare ancora cinque-dieci minuti in onda?

R.

3 commenti:

Luisa ha detto...

GRAZIE...GRAZIE....GRAZIE !

Sapevo già che non eravamo i soli a lamentarci, forse adesso con l`intervento di Sandro Magister, le orecchie , gli occhi, per non parlare del cuore, dei responsabili si apriranno !

euge ha detto...

Delle riprese indegne. Soprattutto, durante l'omelia del Santo Padre inquadrature ballerine, inquadrature della gente incappucciata, di bambini addormentati e di tanti che si sbracciavano a salutere ogni volta che si accorgevano della telecamera.
Sarebbe auspicabile che prossimamente le riprese siano fatte al santo padre soprattutto, nel corso dell'omelia e parlo anche delle udienze generali che sono un pianto.
Chi è responsabile di tutto questo provveda......... onde evitare di vedere la via Crucis con il mal di mare e magari vedere mentre il Papa officia la Via Crucis, la parata sulla folla che starnuta, ride, saluta e quantaltro.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo ogni parola!!
lo stile del regista e' uguale al mio quando faccio i filmini delle scampagnate domenicale