28 maggio 2008

ISTRUZIONE SU “OBBEDIENZA E AUTORITÀ” NELLA VITA RELIGIOSA


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ISTRUZIONE SU “OBBEDIENZA E AUTORITÀ” NELLA VITA RELIGIOSA

“Mentre tutti, nella comunità, sono chiamati a cercare ciò che a Dio piace e ad obbedire a Lui, alcuni sono chiamati ad esercitare, in genere temporaneamente, il compito particolare di essere segno di unità e guida nella ricerca corale e nel compimento personale e comunitario della volontà di Dio”. E’ questo il “servizio dell’autorità”, così come viene descritto nella nuova Istruzione della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, reso pubblico oggi con il titolo: “Il servizio dell’autorità e l’obbedienza”.

Il testo (una cinquantina di pagine), intende – si legge nell’introduzione – “riaffermare che obbedienza e autorità, seppure praticate in molti modi, hanno sempre una relazione peculiare con il Signore Gesù, Servo obbediente” e si propone di “aiutare l’autorità nel suo triplice servizio: alle singole persone chiamate a vivere la propria consacrazione (prima parte); a costruire comunità fraterne (seconda parte); a partecipare alla missione comune”.

Tutto ciò, partendo dalla consapevolezza che “il desiderio della realizzazione di sé può entrare a volte in conflitto con i progetti comunitari; la ricerca del benessere personale può rendere difficoltosa la dedizione totale a servizio della missione comune; le visioni troppo soggetti vede il carisma e del servizio apostolico possono indebolire la collaborazione e la condivisione fraterna”.

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VATICANO/ PROMEMORIA PER I RELIGIOSI: OBBEDIENZA E AUTORITA'

Diffusa Istruzione Congregazione Istituti di vita consacrata

Città del Vaticano, 28 mag. (Apcom) - Obbedienza e autorità: due imperativi per religiosi e religiose. L'obbedienza, infatti, non è solo l'esecuzione di regole, ma innanzitutto è "il momento di un percorso di ricerca di Dio", che passa come primo "strumento" attraverso il riconoscimento dell'autorità. E' quanto ricorda la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, in una Istruzione su "Il servizio dell'autoritaà e l'obbedienza", diffusa questa mattina in Vaticano.

Il documento, si legge nell'istruzione, "si rivolge prevalentemente ai membri degli Istituti religiosi (Ordini e Congregazioni), i quali praticano la vita fraterna in comunità" ma può essere recepito anche dalle Società di vita apostolica e da altre persone consacrate. Il testo, una cinquantina di pagine, consta di tre parti (consacrazione, vita fraterna, missione) precedute da una introduzione. Un documento che nasce come rielaborazione degli argomenti trattati nell'ultima plenaria, ma anche dalle osservazioni, dalle domande e dalle problematiche raccolte in questi ultimi anni dalla Congregazione vaticana.

L'istruzione vuole dunque rispondere a una "emergenza obbedienziale" - si potrebbe dire mutuando l'ormai famosa espressione "emergenza educativa" usata dal Papa - che emerge negli Istituti religiosi. Il documento tratta il tema dell'obbedienza religiosa "delineata secondo una concezione di ampio respiro".

"La radice dell'obbedienza - sottolinea il comunicato - viene vista, infatti, in quella ricerca di Dio e della sua volontà che è propria del credente" e dunque "non si configura prima di tutto o semplicemente come una esecuzione di leggi o disposizioni ecclesiastiche o religiose, ma come il momento di un percorso di ricerca di Dio", attraverso "l'ascolto della sua Parola, la presa di coscienza del suo disegno di amore, l'esperienza fondamentale di Cristo, l'obbediente, per amore, fino alla morte di croce".

E' in questo contesto che "va colta l'autorità nella vita religiosa" ovvero come "aiuto alla comunità a cercare e compiere la volontà di Dio. L'autorità è dunque "a servizio della comunità", che è "chiamata a obbedire". L'Istruzione della Congregazione vaticana affronta anche il tema delle "obbedienze difficili", cioè quelle particolarmente gravose o che sembrano a chi deve obbedire meno utili alla propria crescita spirituale di altre.

Il documento accenna quindi alla possibile "obiezione di coscienza", la cui voce non va però confusa "con quelle che emergono dal soggettivismo che ignora o trascura le fonti e i criteri irrinunciabili e vincolanti nella formazione del giudizio di coscienza: è 'il cuore' convertito al Signore e all'amore del bene la sorgente dei giudizi veri della coscienza' e 'la libertà della coscienza non è mai libertà 'dalla' verità ma sempre e solo 'nella' verità".

1 commento:

Anonimo ha detto...

è un'ideologia, cioè il tentativo di giustificare teologicamente - dunque "teoreticamente"- una prassi che è anzitutto "funzionale" all'economia (nel senso di "far funzionare al meglio") della struttura ecclesiastica.