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Il messaggio da proclamare è sempre lo stesso ma il mondo in continua evoluzione richiede nuovi comunicatori. La sfida da raccogliere è dunque quella di saper cogliere le opportunità che il progresso tecnologico mette a disposizione per raggiungere in modo più efficace quanti hanno bisogno di riscoprire la presenza di Dio.
È questo il senso del discorso con il quale l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ha inaugurato mercoledì 28 maggio, a Toronto, in Canada, l'annuale convegno dei media cattolici di Stati Uniti e Canada.
Il tema di riflessione proposto per il convegno di quest'anno è tratto dal Vangelo di Matteo: "Predicatelo sui tetti". Vi prendono parte circa quattrocento tra giornalisti, operatori della comunicazione, produttori di programmi radiofonici e televisivi per un confronto proprio sulle sfide poste all'annuncio del Vangelo nel mondo ipertecnologico di oggi. Resta il fatto che, come ha detto monsignor Celli nel suo intervento, proprio guardando alle possibilità che offre oggi la tecnologia sono più che mai necessari l'impegno e la testimonianza degli operatori cattolici dei media per diffondere il messaggio antico ma sempre nuovo del Cristo in ogni angolo del mondo. Un messaggio, ha notato monsignor Celli, di cui l'uomo d'oggi ha estremamente necessità. "Sono convinto - ha aggiunto - che nel cuore dell'uomo vi sia una profonda nostalgia di Dio". Se ne rende conto, l'uomo, nel momento in cui affronta la realtà della sua solitudine, quando non può non riflettere sul senso ultimo della sua stessa esistenza. Per sfuggire a questa riflessione molti si affannano nel cercare di tenersi occupati, ma il momento del confronto con se stessi viene sempre. A questo punto, ha concluso, è necessario che essi trovino la testimonianza di chi ha vissuto e vive l'esperienza della fede.
(©L'Osservatore Romano - 29 maggio 2008)
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