14 giugno 2008
L'attesa di Benedetto XVI in Puglia (Radio Vaticana)
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L'attesa di Benedetto XVI in Puglia
La visita del Papa a Santa Maria di Leuca sarà dunque, sostanzialmente, un pellegrinaggio mariano. Ma cosa si aspettano dall’incontro con Benedetto XVI i fedeli di questa diocesi? Ci risponde il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito De Grisantis, al microfono di Cecilia Seppia:
R. – Ci aspettiamo innanzitutto uno stimolo ad una devozione alla Madonna più profonda, che veramente aiuti la nostra gente a seguire quello che Maria ha detto alle nozze di Cana ai servi, quando ha detto “Fate quello che Lui vi dirà”. La devozione alla Madonna è molto radicata nella nostra gente. Ma, come ogni devozione, certamente va approfondita e va vissuta nella maniera più bella e anche più profonda, perché sia sempre una devozione che porti al Signore Gesù.
D. – Nella sua lettera per la preparazione della visita del Papa, lei rileva una vostra singolarità, ovvero la posizione del Santuario che guarda ad Oriente e richiama la vocazione di questa Chiesa ad essere ponte di unione tra Oriente ed Occidente. Un impegno, dunque, al dialogo ecumenico e interreligioso…
R. – La posizione di Leuca è stata sempre nella storia punto di incontro tra Oriente ed Occidente, non soltanto in senso positivo. Non so se conoscete la storia del Santuario. L’attuale Santuario è il sesto, infatti, poiché cinque sono stati bruciati dai saraceni, che sbarcavano continuamente sulla nostra terra, proprio a Capo di Leuca, e per prima cosa distruggevano e bruciavano tutto ciò che era cristiano. Quindi, il Santuario di Leuca è stato bruciato per cinque volte. Questo guardare all’Oriente ora deve diventare non più motivo di scontro, ma motivo di incontro.
D. – La vostra diocesi, tra l’altro, è molto impegnata sul fronte sociale, in particolare al fianco dei giovani…
R. – La nostra diocesi è profondamente impegnata nel Progetto Policoro, insieme alla Calabria e alla Basilicata, proprio per venire incontro ai problemi dei giovani, alla formazione dei giovani al lavoro e quindi anche alla possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Tutto questo attraverso, appunto, il Progetto Policoro, che il responsabile della Pastorale sociale del lavoro porta avanti da un po’ di anni con molto impegno e al servizio dello sviluppo, della promozione dei giovani nell’ambito del lavoro. Noi facciamo la nostra parte e soprattutto stimoliamo le istituzioni regionali e locali, perché a questo problema della disoccupazione giovanile, e non solo, si diano risposte efficaci e risposte serie.
D. – Antiche tradizioni locali vogliono che San Pietro apostolo sia passato da queste parti. Quali benefici si attendono ora dalla visita del successore di Pietro?
R. – La tradizione afferma che l’apostolo Pietro è venuto qui ed ha evangelizzato per primo la nostra gente e oggi il magistero di Benedetto XVI continua questa tradizione e quindi deve dare questa spinta alla rievangelizzazione del nostro popolo e il suo magistero è veramente in questa linea. Noi ci aspettiamo, non soltanto dal punto di vista affettivo - perché la nostra gente vuole tanto bene a Benedetto XVI ed io ho toccato con mano l’affetto della gente, la gioia di poterlo accogliere - ma anche da un punto di vista di fede, che cresca questa adesione piena al magistero del successore di Pietro.
Diamo ora la parola ad Antonio Ferraro, sindaco di Castrignano del Capo, del quale Santa Maria di Leuca è una frazione. L’intervista è di Alessandro De Carolis:
R. – La visita di un Pontefice non è un evento che si verifica tutti i giorni. Naturalmente viviamo l’attesa e l’evento con la dovuta attenzione, con il dovuto orgoglio e speriamo che Benedetto XVI tocchi con mano quanto questa comunità sia votata non soltanto alla cultura della solidarietà e della pace, ma quanto storicamente abbia in sé radicato il sentimento religioso.
D. – Saranno poche ore ma fortemente simboliche: il Papa, proveniente da Roma, che posa il piede dove la tradizione vuole che San Pietro vi abbia poggiato il suo, per poi, un giorno, arrivare a Roma. Quali sono i suoi sentimenti personali di fronte a questo intreccio così particolare tra storia e presente?
R. – Il rivivere il passaggio di un altro Papa, se da un punto di vista prettamente religioso comporta dedizione e stimolo alla riflessione sui grandi temi e principi che attualmente assillano l’intera umanità, dall’altro penso che vada visto anche sotto l’aspetto, questa volta, della “coltura” – e non cultura – di quei principi che dovrebbero essere alla base della convivenza civile, della fratellanza, della pace.
Il Papa sarà a Brindisi già da questa sera. Una città di mare aperta per vocazione naturale all’Oriente e alla solidarietà, in particolare nell’accoglienza degli immigrati. Sono le “qualità” di Brindisi messe in luce, al microfono di Alessandro De Carolis, dal sindaco Domenico Mennitti:
R. – Io mi rifaccio all’Enciclica che il Papa ha pubblicato con l’invocazione a restituire speranza. Questa è una città che sta recuperando la speranza che è un po’ l’anticamera della fiducia perché attraversa una fase di rilancio, di recupero della propria dignità, di riscoperta anche della propria impostazione urbanistica. Brindisi, città d’acqua che tende a recuperare il suo ruolo di interlocuzione soprattutto con il bacino del Mediterraneo e con i popoli che sono dall’altra parte dell’Adriatico.
D. – Visite di questo tipo, risucchiano, per così dire, i luoghi interessati sotto il cono di luce, talvolta un po’ ingombrante, dei media. Nel giugno 2008, quale volto viene in evidenza della città di Brindisi?
R. – Soprattutto il grande recupero del rapporto fra la città e il suo porto. Per quello che noi sappiamo, il Papa è rimasto molto colpito dalla pubblicazione di un libro che parla di Brindisi nel 1991, quando ci fu il grande esodo degli albanesi e noi fummo la sponda della libertà per oltre 20 mila profughi che fuggivano dalla loro patria.
D. – A questo proposito, la vostra città, per la sua naturale vocazione di luogo di transito tra Occidente ed Oriente, è anche una città che ben conosce, per l’appunto, il fenomeno dell’immigrazione. Qual è attualmente la situazione, in questo senso?
R. – Per quanto riguarda la Puglia, ed in particolare Brindisi, oggi il problema è meno grave e meno pressante degli anni precedenti. Tuttavia, devo dire questo: nel momento difficile, quando si avviò questo fenomeno, Brindisi ha retto con un grande spirito di solidarietà.
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