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Eloisa Gallinaro

CITTÀ DEL VATICANO

«Un meraviglioso incontro» segnato da un cerimoniale insolito in un'atmosfera familiare, con qualche battuta e uno sguardo sui principali temi internazionali. Nessuna preghiera né, tanto meno, l'annuncio di una conversione. Gli ingredienti dell'incontro di ieri in Vaticano tra il Pontefice e il presidente americano George W. Bush sono stati speciali, come speciale è il rapporto fra i due.

La passeggiata

È la prima volta che un incontro di questo livello si svolge nella medievale Torre di San Giovanni invece che nella biblioteca privata del Papa, al secondo piano del Palazzo apostolico. E non era mai accaduto che il Pontefice e un capo di Stato facessero una passeggiata fianco a fianco nei giardini vaticani – testimoni discreti delle meditazioni serali di Benedetto XVI – fermandosi poi ad ascoltare il coro della Cappella Sistina informalmente seduti su poltroncine da giardino davanti alla «Grotta di Lourdes». E il presidente, entusiasta, non ha resistito a battere il ritmo con il piede mentre i giovani coristi intonavano l'«Exultate Deo» di Giovanni Pierluigi da Palestrina.
«È il loro terzo incontro in un anno – ha detto la portavoce della Casa Bianca Dana Perino durante un briefing sull'Air Force One in volo da Roma a Parigi –. Il presidente Bush ha avuto un incontro meraviglioso col Papa. I due hanno formato un legame stretto e personale. È stata un'occasione molto speciale».
La first lady Laura Bush ha ricordato di essere stata «molto onorata» di aver avuto la possibilità di ospitare, insieme al marito George, il Papa alla Casa Bianca. Ed «è stato bello – ha aggiunto – poterlo vedere di nuovo oggi (ieri, ndr)».

Il presidente emozionato

Erano le 10,52 quando Bush, insieme alla moglie Laura, è sceso dalla limousine nera davanti all'ingresso della Torre di San Giovanni dove lo attendeva il Papa, giunto qualche minuto prima, che lo ha accolto con un «felice di vederla», mentre il presidente, felice ed emozionato, ripeteva «che onore, che onore». Nessun baciamano formale, ma una più fraterna stretta di mano tra il capo della Casa Bianca e il Pontefice.

Il colloquio privato

Poi il colloquio «cordiale» privato nello studio «rotondo» al primo piano della Torre, durato trenta minuti, nei quali – ha riferito genericamente un comunicato vaticano – Benedetto XVI ha rinnovato a Bush la sua «gratitudine» per «l'impegno nella difesa dei valori morali fondamentali». Si è anche parlato – aggiunge la Santa Sede – «dei principali temi di politica internazionale: le relazioni tra Stati Uniti d'America ed Europa, il Medio Oriente e l'impegno per la pace nella Terra Santa, la globalizzazione, la crisi alimentare e il commercio internazionale, l'attuazione degli obiettivi del millennio». La nota ha poi spiegato che lo speciale protocollo di questo incontro ha voluto ricambiare «la cordialità dell'accoglienza ricevuta dal Sommo Pontefice durante la recente visita compiuta negli Stati Uniti d'America».
Al termine del colloquio, Bush e il Papa sono saliti all'ultimo piano della Torre di San Giovanni per ammirare dall'alto lo splendido panorama circostante.

Lo scambio dei regali

Affettuoso lo scambio dei regali, con Benedetto XVI che ha commentato con un «che bello», l'album delle foto scattate lo scorso aprile durante la visita papale alla Casa Bianca, donato dalla coppia presidenziale insieme a una foto autografata che mostra Bush insieme a Ratzinger nell'atto di un saluto. Anche il Papa ha regalato al suo ospite una foto autografata, che ritrae Benedetto XVI, Bush e la moglie Laura sorridenti, insieme a quattro volumi sulla basilica di San Pietro.

© Copyright Eco di Bergamo, 14 giugno 2008