8 giugno 2008

Parola di Farinella: «Arsenico al Papa» (Pistacchi)


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Parola di Farinella: «Arsenico al Papa»

di Diego Pistacchi

Dalla solita lettera di don Farinella prete a Micromega: «Berlusconi sale al Vaticano e il papa scende a palazzo Chigi». Papa, sia chiaro fin da subito, è scritto minuscolo, perché minuscolo è stato scritto da don Paolo Farinella tutte le volte che lo cita nel suo ultimo intervento. Sarebbe la solita esternazione tutto antiberlusconismo e anticlericalismo se non fosse che stavolta contiene la prova che don Farinella va in cerca disperata di una sospensione a divinis che «Santa Ratzingheriana Chiesa» (sempre testuale, ndr) continua a risparmiargli. Come un allenatore sotto contratto che aspetta di essere cacciato dal presidente della sua squadra per continuare a prendere i soldi del contratto, il sacerdote tutto internet e invettive sembra andare alla ricerca della cacciata da trasformare in martirio mediatico. Questa volta il don è intervenuto sull’incontro tra Berlusconi e il Papa, sulla visita del nuovo capo del governo al Santo Padre. «Il governo peggiore della storia italiana ha ricevuto la Cresima, officiante papa Benedetto XVI» ha subito chiarito la sua posizione. E siccome purtroppo il clima è stato cordiale, insomma, il Papa non ha deciso di intromettersi nella vita politica del Paese scomunicando il leader scelto dagli italiani, ecco che don Paolo da Genova ne approfitta per rubare il posto a Maurizio Crozza e fare la caricatura del Papa: «Che “clima cioioso” e festante per la nuova era italo-vaticana», ironizza cercando in ogni modo di sottolineare la «c» alla tedesca. «Solo Virgilio avrebbe potuto celebrare l’idillio amoroso aggiungendo una undicesima bucolica alle dieci già esistenti», aggiunge.
Motivo del clima cordiale? Bassi interessi di bottega secondo il prete genovese: «La consacrazione e l’incoronazione hanno avuto successo e tutti vissero felici e contenti per la perfetta sintonia di vedute tra Governo e Vaticano - scrive - Firmate le transazioni economiche ancora sospese, come le scuole private, rimosso ogni sospetto di autonomia dello Stato, seppellita la nozione stessa di laicità, non ci resta che farci tutti preti e suore e finire gli ultimi giorni in convento o in sacrestia».

Eccolo, il lapsus, a don Farinella non resterebbe che «farsi prete».

Chi ha preso i voti, ma saltando i passaggi intermedi, sempre secondo la lettera di don Paolo prete agli internauti, è «il cardinale Richelieu del caso», Gianni Letta, che avrebbe partecipato all’udienza perché «tutti avevano paura del Narciso e delle sue solite gaffes», cioè era lì perché Berlusconi «fosse guardato a vista con un cane da guardia accanto». Molti i timori che secondo il sacerdote aleggiavano in Vaticano, difficile riportarne la lista completa, ma così, tanto per citare uno dei passaggi più alti del biblista, basti ricordare quello in cui ritiene che il leader del governo potesse «scambiare qualche prelato effeminato per una donna e la “distendesse” lì nei sacri palazzotti». Sembra di essere a Messa, no?
Comunque il Papa non può permettersi certe licenze. Anzi, ha commesso il suo peggior peccato. E per fortuna c’è Farinella a ricordarglielo.
O meglio, a condannarlo. Perché se la Chiesa non sospende il don dalla tastiera biforcuta, ci pensa lui a spretare il Papa: «Ci sentiamo completamente estranei a questa euforia e a questa, almeno per noi, invereconda sceneggiata - tuona dal web-pulpito il sacerdote - un papa che consacra un uomo come Berlusconi sarà certamente un capo di Stato che fa i suoi interessi, ma cessa di essere un Pastore (anche tedesco) in difesa del bene comune del suo popolo». A parte l’ormai stantìa battuta di stampo canino, il parroco di San Torpete impartisce una lezione di catechismo al Santo Padre, che avrebbe piuttosto dovuto accogliere il capo del governo con una serie di «non licet» per ricordargli ogni nefandezza di cui si sarebbe macchiato.
Il fine ultimo di Benedetto XVI però sembra essere un altro. Così nelle note a latere cui Farinella ha abituato i suoi discepoli, fa notare che «il papa ha agito perché convinto da sé e per sé che il concilio è una sciagura per la Chiesa e si sta impegnando lentamente, pantofola dopo pantofola, paramento dopo paramento, a riportare la gerarchia ai tempi del merletto (peccato che manchi l’arsenico)». Già, peccato davvero che manchi un po’ d’arsenico per il Papa. A costo di lasciare Farinella senza lavoro. O forse no, visto che il don avrebbe nel cardinale Angelo Bagnasco un sostituto bersaglio all’altezza. «Il cardinale Bagnasco - fa infatti notare don Paolo - all’assemblea generale della Cei ha fatto la sua prolusione di circa 50mila parole (dodici pagine). Ci siamo presi la libertà di spulciare. Gesù Cristo è citato solo una volta e in una citazione scritturistica (quindi come se non ci fosse). Anche il termine vangelo non è mai menzionato. Dio è nominato 13 volte di cui 3 in citazioni. Il papa complessivamente è citato 11 volte (+ 5 volte Giovanni Paolo II) e Chiesa ricorre 25 volte». Come dire che pensa solo al potere e alla gerarchia ecclesiastica e non al Signore. Per tranquillizzare il don, anche noi ci siamo presi la libertà di «spulciare» la sua ennesima predica. Di parole Farinella ne ha usate solo 995 (un cinquantesimo di quelle di Bagnasco), e Gesù Cristo l’ha usato solo per questo suo ultimo sfogo all’arsenico. Papa, pur se minuscolo, l’ha scritto 15 volte (più un «ratzingheriana»), Chiesa compare 3 volte. In compenso Berlusconi è citato 6 volte, appellativi e parafrasi esclusi.

© Copyright Il Giornale, 8 giugno 2008 consultabile online anche qui.

:-))
No, no, no...nessuna cacciata per farinella.
Il PAPA non si offende certo per queste bordate. No!
farinella deve restare prete, deve continuare a godere dell'otto per mille in modo che lo si possa smascherare ogni volta che critica il PAPA, la CHIESA E IL CARDINALE BAGNASCO, usufruendo pero' della sua "qualifica" di sacerdote e dei vantaggi che la sua posizione gli concede.
In fondo e' come se un ministro in carica andasse in giro a dire "Piove! Governo ladro!".
Chi lo prenderebbe sul serio? Nessuno ovviamente...
Ecco! La stessa cosa accade a questi preti "impegnati"...
Il "martirio" mediatico e' cio' che cercano farinella ed altri. Ecco perche' non avranno soddisfazione.
Lasciamo che il don continui ad esternare: l'immagine del PAPA e della CHIESA non possono che trarne beneficio.
A noi non resta che dire: che noia, che barba...sempre le stesse cose, che eliche rotanti. Ma una bella Messa, no?
:-))

Raffaella

21 commenti:

Anonimo ha detto...

vogliamo parlare dell'osceno gay pride di ieri?
vergogna senza limiti e solodarietà al papa e alla carfagna.

Raffaella ha detto...

No, non ne parleremo affatto!
La manifestazione (peraltro minuta) di ieri e' stata la fotocopia esatta di quella dello scorso anno.
Nessuna pubblicita' a chi insulta il prossimo pretendendo diritti per se'.
Raffaella

mariateresa ha detto...

buongiorno a tutti. certo che cominciare la giornata con don Farinella è un po' troppo anche per gli stomaci più robusti.
Preghiamo per don Farinella perchè mi sembra ne abbia bisogno.

Luisa ha detto...

Non so cari amici, io rifletto e non sono sicura che sia giusto permettere ad un prete di insultare il Papa ma anche i fedeli in questo modo.
Certo il Papa è al disopra della melma in cui ama agitarsi Farinella, ma il male lo fa ai fedeli, questo uomo è parroco, è guida di anime, è giusto lasciarlo sparlare ,blaterare in quel modo?
Mi interrogo, certo si autodistrugge da solo, certo chi ha un pò di testa ride e passa oltre ma è pur sempre e ancora un prete.
Si pemetterebbe ad un membro di un governo di andare in giro ad insultare e offendere il Presidente della Repubblica o il primo ministro? No.
A prova che la Chiesa è più magnanima e generosa e rispetta più di altri la libertà di espressione.
Ma secondo me qui siamo nell`insulto, quell`uomo provoca, cerca la scominica è chiaro, ne lsuo narcisismo patologico è forse lì che vuole arrivare, contemplare la sua immagine di vittima del "papa tedesco"...
OK non diamogli quella soddisfazione ma nel contempo quest`uomo continua ad essere parroco ed è ai suoi fedeli che penso.

euge ha detto...

Cari amici del Blog innanzi tutto Buon giorno e Buona Domenica a tutti ..... lo faccio perchè leggere di prima mattina queste come dire....... baggianate e mi fermo qui è veramente un pessimo risveglio. Io ho sempre creduto che quando si arriva ad essere eletto successore di Pietro, si riceva dal Signore una forza di sopportazione e spirituale non indifferente; perchè è chiaro che un essere umano come lo siamo noi amici del Blog, non sò quanto riuscirebbe a sopportare simili bordate peraltro, da uno che si approfitta della sua immeritata qualifica di sacerdote, sparando bordate contro il Santo Padre. Beh io rispondo a farinella che stia attento a sputare in alto perchè un giorno o l'altro, non la giustizia degli uomini ma, quella di Dio farà il suo corso ed allora quello che avrà seminato raccoglierà. Cara Raffaella, vorrei esprimerti il mio ringraziamento per il fatto che non pubblicherai in questo blog, nulla di tutto ciò che è successo ieri a Roma; ma, lasciami dire che a questo punto, anche l'invito in Campidoglio da parte del Sindaco in cui tutti riponevamo un minimo di fiducia ed un minimo di buons senso, perde tutto il suo valore dopo quello che è successo ieri a Roma a cui il Sindaco in precedenza, non aveva dato il suo benestare...... poi, è bastata la canzoncina rep di Fiorello per fargli cambiare idea..... passando dal divieto alla dissociazione dall'evento. Non mi piace questo teatrino se era un NO doveva rimanere NO! la coerenza dice questo. Onestamente, se fossi al posto di Benedetto XVI, quell'invito non lo accetterei..... sarebbe il secondo affronto, dopo la Sapienza ed anche per un Papa è troppo.
Si ricordi Sindaco che le sue sono promesse...... non scenda ai livelli deprecabili dei suoi predecessori.

Anonimo ha detto...

Scomunica? No, diventerebbe il martire del regime dittatoriale Ratzingeriano". Lasciamolo lì, poveraccio, a screditare sempre più la componente "adulta" del cattolicesimo italiano. In questo senso può avere perfino effetti benefici sull'unità dei cattolici, mi viene in mente questa frase letta su un vecchio testo universitario di sociologia di un prof. cattolico (Barberis), una frase non sua, però:"Talvolta il diavolo è agente del buon Dio" .

Anonimo ha detto...

Ma perché don farinella (minuscolo) non si spreta e la fa finita? mi sembra che un sacerdote abbia il dovere di obbedienza il che, tradotto in soldoni, non significa eseguire ciecamente, ma riflettere e pregare prima di parlare e agire in armonia con la Chiesa. Spretandosi potrebbe continuare nella carriera che gli riesce meglio: l'imbonitore mediatico!!

euge ha detto...

Quale scomunica....... NO! Deve rimanere al suo posto........sarebbe troppo comodo è quello che vuole il farinella...... passare per martire contro il cattivone Ratzinger!!!!!!!!!
NO! farinella resti al suo posto.... non si preoccupi che questi suoi giochetti porteranno frutti ma, sicuramente, non quelli auspicati da lei!
A proposito, visto che chi segue Benedetto XVI, viene tacciato come medioevale, retrogrado e duro di cuore, con tutto il mio cuore di Ratzingheriana di cui vado fiera, le auguro di trscorrere una Buona Domenica immerso nelle sue lugubrazioni a proposito come è andato il concerto di Genova? sarei curioso di saperlo!

Anonimo ha detto...

Vorrei solo dire che garzie al cielo i saceroti come farinella sono pochi e gran parte proteggono il Papa e non lo insultano! Per poi santificarlo non appena parla di globalizzazione o altri argomenti cari alla sinistra!
Bah

Anonimo ha detto...

Eugenia, non ho letto niente, che è successo sulla questione di Alemanno e del Gay Pride a Roma? In che cosa e perchè ha cambiato linea?

euge ha detto...

Cara Carla è presto detto.... il perchè abbia cambiato idea resta ancora un mistero!!!!!! Sta di fatto che all'inizio non era assolutamente convinto di dare il suo benestare....... poi c'è stato un intermezzo ridicolo: Fiorello gli ha composto una canzoncina Rap per convincerlo ad essere più morbito nella sua contrarietà ed alla fine, il risultato è stato che come Sindaco si è dissociato dall'evento ma, che il Gay pride ha avuto lo stesso luogo, con le solite offese alla Chiesa, al vaticano ed al Papa. Ora mi rifiuto di credere che il Sindaco si sia fatto condizionare nella sua decisione da Fiorello, come mi rifiuto di credere, che giochi una doppia partita per salvare capre e cavoli; perchè se è bastato così poco per dissuaderlo dai suoi propositi beh allora siamo messi maluccio e sinceramente, credo di aver riposto nella persona sbagliata, la mia fiducia. Mi chiedo, allore se abbia un senso che Benedetto XVI, raccolga l'invito in Capidoglio sarebbe l'ennesima presa in giro......... Voglio sperare, che in futuro il Sindaco, pur accordando certe manifestazioni, abbia il buon senso di farle svolgere lontano dal Centro di Roma; visto che Roma, vorrei rcordarlo anche a lui, è il centro della cristianità.
La coerenza non è di questo mondo!!!!

euge ha detto...

Sono andata a vedere cara Carla il filmato di ANSA LIVE su ciò che è successo a Roma e si vede praticamente il corteo sfilare davanti la Basica di S. Maria Maggiore spero che almeno S: Giovanni sia salva ma non garantisco!!!!!! Stessa storia a Milano con sfilata davanti al Duomo!

euge ha detto...

Cara Carla questo è tutto e direi per rispetto al blog e soprattutto a Raffaella, di chiudere qui l'argomento. Anche se ti confesso e lo dico a tutti gli amici del blog che questo atteggiamento di equilibrismo da parte del primo cittadino, non mi piace e mi lascia tanto amaro in bocca e poca fiducia nei suoi confronti.

Anonimo ha detto...

Provate a fare un conto approssimativo dei vostri amici. Aggiungete al risultato tutti i conoscenti; quindi i vostri parenti. Fate ora la proporzione tra il numero ottenuto e 1.221.154, il numero degli iracheni morti ad oggi, dall'inizio della guerra. A me ha aiutato ad avere più chiare le dimensioni di questa cifra enorme. Sono 1.221.154 amicizie, parentele, vite azzerate. Una guerra voluta e fortemente sostenuta dall'uomo con cui gioiosamente Benedetto XVI ha festeggiato il suo compleanno, in collaborazione attiva col Presidente Berlusconi. Due uomini potenti, che non hanno mai con forza chiesto perdono per questi morti, che mai hanno dimostrato nei fatti il loro pentimento. Una questione fra molte, ma oggi di nuovo attuale, dato che quegli stessi uomini potenti ne stanno preparando una replica, ma in più larga scala, preparando operazioni di morte nei confronti dell’Iran e della Siria. Una delle più gravi colpe che hanno giustificato, secondo i commenti ai post precedenti, la dura e severa opposizione del Papato a Prodi è stata la responsabilità dell'ignominioso caso "Sapienza". In proporzione che atteggiamento ci si sarebbe dovuto aspettare nei confronti dei primi responsabili di tutte quelle vittime? Sorrisi, dialogo, una fetta di torta.
Anche Don Farinella cita la questione della guerra; e credo che chi abbia avuto modo di leggere il testo integrale (qui parzialmente citato in un commento piuttosto di parte) abbia potuto cogliere non veleni e rabbia, ma stupore e un po' di amarezza, nel constatare che sempre più spesso il grande teologo e pastore di anime Ratzinger scompare, cedendo il passo all'abile Capo di Stato, purtroppo.
Ste

Anonimo ha detto...

Grazie infinite Eugenia per i chiarimenti, competente per l'autorizzazione è comunque il Questore. Il Comune viene certamente coinvolto, insieme a tutte le forrze dell'ordine.
E ora giustamente chiudiamo sul serio! Cose più serie: leggo che alla Messa a S. Trinità dei Pellegrini erano presenti 500 persone.....

Raffaella ha detto...

Parole degne della migliore retorica, caro Stefano.
Hai commesso, pero', un peccatuccio non troppo veniale e, precisamente, un'omissione.
Quando anche io mi ritrovo a fare lo stesso ragionamento sulle colpe della guerra in Iraq, denunciate dallo stesso Benedetto XVI, la mia mente torna all'11 settembre 2001 ed allo scempio compiuto su civili inermi che avevano l'unica colpa di essere andati al lavoro quella mattina.
Ecco! Quando si fa un ragionamento si dovrebbe tenere conto di entrambe le prospettive.
farinella lo fa?
Sia l'attentato a New York sia la guerra in Iraq sono tragedie che il mondo non puo' dimenticare.
Altra omissione grave: perche' non parliamo dei Cristiani sterminati in MO?
farinella ne parla?
R.

Anonimo ha detto...

E' in giro una partita di eroina tagliata male che si ritorce sulla penna di certi ragionatori dell'ultima ora che hanno la soluzione per ogni problema, un po' come mio padre che ormai 80ne e col bastone ha l'ardire di insegnare a Totti come giocare a pallone ma lui dimentica di avere 80 anni e di stare seduto in salotto mentre il bravo giocatore è altrove. Mio padre non fuma però!

brustef1 ha detto...

Quello che accusa il Papa di aver smesso di fare il pastore è uno che ha smesso da tempo di fare il prete (se mai ha cominciato a farlo). Continui così, avrà la sua particina al Costanzo show magari insieme a don Sante Sguotti e sarà soddisfatto. Poi non mi risulta che il precedente Governo -rappresentato anche da comunisti-leninisti-stalinisti - si sia opposto in qualche modo alla guerra in Irak. E' veramente da provinciali sostenere che il Governo italiano, di qualunque colore sia, abbia tanta importanza nello scenario mondiale da determinare guerre o paci. Sono argomenti o da propagandisti in malafede o da figli dei fiori ritardat(ar)i. Il Papa ha detto di essere lieto del clima politico che si è instaurato in Italia tra maggioranza e opposizione, ma naturalmente questa dichiarazione è stata stravolta e interpretata come filoberlusconiana. Chissà come mai quando Prodi andava in Vaticano nessuno aveva niente da eccepire.

euge ha detto...

La solita vecchia ed insignificante retorica che viene usata, quando non si hanno argomenti sufficenti per andare contro Benedetto XVI. E' dalla sua elezione che si ripete sempre la stessa cantilena con l'aggravante, che non si vogliono vedere per partito preso, i progressi indiscutibili ed evidenti di questo pontificato che molti hanno definito storici. Ormai ne abbiamo le scatole piene di questi dischi rotti che ripetono sempre le stesse cose come se in qualche modo, volessero arrivare a giustificare la loro insubordinazione ( perchè per i preti di questo si tratta, verso il Pontefice.
Riguardo all'attività pastorale di Benedetto XVI magari ce ne fossero di persone, sensibili, intelligenti e determinati come lui non saremmo qui a leggere certe idiozie. Infatti, nessun Pontefice ha mai avallato conflitti che portassero alla distruzione di vite umane figuriamoci Benedetto XVI che viene costantemente bersagliato proprio perchè è un continuo riferimento alla tutela ed al valore della vita umana in qualsiasi situazione; ma, è anche vero che come Capo di Stato e Vicario di Cristo, ( tante volte farinella l'avesse dimenticato), ha il dovere di ricevere tutti nei modi e nei tempi stabiliti.
Quindi, se ha ricevuto Prodi, non vedo perchè non doveva ricevere Berlusconi e poi, invece di bere a grandi sorsi le manipolazioni giornalistiche degli interventi del Papa perchè non impiegate il vostro tempo usato per scrivere corbellerie a leggere quello che veramente dice il Santo Padre?
Forse capireste qualcosa di utile alla vostra vita.

Anonimo ha detto...

apprendo ora che i papi dovrebbero sottoporre al placet preventivo delle opinioni dominanti, oltre che omelie e discorsi vari, anche l'agenda degli incontri con i capi di stato e di governo. accade oggi a benedetto, ma accadeva già ai tempi di wojtyla: alla stretta di mano col macellaio pinochet tutti gli anticipi di simpatia di cui godeva il papa polacco furono momentaneamente congelati, mentre vi fu grande euforia all'incontro col caro vecchio fidel, che, pure, come dittatore si difendeva benino anche lui. ringrazio per la cortese info e tanti saluti alla coerenza.

Anonimo ha detto...

All'autore del recente commento sfugge senza dubbio la posizione ufficiale della S. Sede, e inoltre, l'autore stesso ignora il ruolo decisivo che la Chiesa cattolica, direttamente e atttraverso qualificati intermediari (v. ad es. Comunità di S. Egidio) riveste per la risoluzione dei conflitti e la promozione della pace nel mondo, mediante l'utilizzo di addetti diplomatici preparati ad altissimo livello, accreditati come fra i più autorevoli nel mondo. Per questo di certo retorico (giusto, Raffaella!) e vano bla bla non vale la pena di occuparsi.