13 giugno 2008
La Puglia è pronta per l’abbraccio al Papa (Sconosciuto e Russo)
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La Puglia è pronta per l’abbraccio al Papa
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Da dicembre un lungo cammino spirituale in vista dell’evento di domani.Talucci: «Così si rinnova la nostra speranza»
DA BRINDISI ANGELO SCONOSCIUTO
«Facendo nostre le parole dell’angelo del Signore ai pastori di Betlemme, vi annuncio, con gioia grande, la visita di Sua Santità Benedetto XVI alla Chiesa che è in Brindisi-Ostuni».
Suonavano a festa, a mezzogiorno della vigilia di Natale 2007, le campane della Cattedrale di Brindisi e monsignor Rocco Talucci dava l’annuncio ufficiale della visita pastorale del Pontefice. «Dio viene a visitare la nostra Chiesa per ridare vigore al suo cammino sinodale, per percorrere con rinnovato slancio il sentiero della santità, per crescere nella missione di 'illuminare tutti gli uomini annunciando il Vangelo ad ogni creatura'».
E da quel 24 dicembre in poi, intenso è stato il cammino spirituale di preparazione, mentre le autorità civili iniziavano a confrontarsi per una degna accoglienza.
Certo Brindisi attendeva il Papa dal 2000, perché dopo il suo ingresso nell’arcidiocesi, monsignor Rocco Talucci formalizzò, presso la segreteria di Stato, l’invito al Pontefice di visitare Brindisi. Le condizioni di salute di Papa Giovanni Paolo II non consentirono l’avverarsi del desiderio e nel 2005, divenuto pontefice Benedetto XVI, l’arcivescovo rinnovò l’invito. Se ne parlò nel corso della visita «ad limina apostolorum» dell’episcopato pugliese: in quell’occasione venne ricordata la generosità di questa piccola città che aveva accolto migliaia di persone che fuggivano dall’Est senza speranza.
E dal 24 dicembre in poi, l’intera comunità cristiana di Brindisi-Ostuni ha percorso diverse tappe per essere pronta ad accogliere Pietro. Lo ha fatto attraverso la preghiera e, soprattutto, grazie a momenti di riflessione comunitaria oltre che con gli approfondimenti di schede teologiche. La diocesi pugliese, in par- ticolare, ha vissuto intensamente le stazioni quaresimali e le adorazioni eucaristiche mensili; la celebrazione nella solennità del Giovedì Santo (giorno in cui l’arcivescovo ha aperto il Sinodo diocesano) e la festa della Cattedra di san Pietro. E così, mentre il Governo italiano riconosceva le caratteristiche del «grande evento» alla visita pastorale, nel messaggio pasquale alla diocesi l’arcivescovo Talucci diceva ai fedeli: «Il Successore di Pietro, il vicario di Cristo, oggi è Benedetto XVI, che verrà da noi come portatore di speranza: speranza sociale per realizzare la pace e la giustizia nella storia, speranza morale per edificare la civiltà dell’amore, speranza spirituale per gridare una novità di vita. Se nella Pasqua si è concretizzata questa promessa – osservava –, noi vogliamo riviverla e sentirla nostra questa speranza, dono della Risurrezione, tramite la missione degli Apostoli. Questa speranza ha permeato la storia, segnando quelle radici cristiane che hanno generato santità spirituale e giustizia sociale, rendendo la Chiesa anima del mondo e il mondo luogo dove sperimentare l’amore».
E nell’ultimo periodo la preparazione si è fatta ancora più intensa. Particolarmente attenta è stata la cura del cammino spirituale, la cui ultima tappa si è svolta il 5 giugno contemporaneamente nelle 60 parrocchie della diocesi. Una partecipazione particolarmente intensa ha visto, poi, la celebrazione della veglia di Pentecoste, nel cuore della città di Brindisi (sulla scalinata delle «colonne romane») assieme a tutte le aggregazioni laicali, che hanno riflettuto sull’enciclica «Spe salvi».
Chiusura di questa cornice spirituale alla visita del Papa sarà, infine, la festa dei santi Pietro e Paolo: un altro momento privilegiato che permetterà a Brindisi di stringersi attorno al Successore di Pietro.
© Copyright Avvenire, 13 giugno 2008
Santa Maria di Leuca
Sotto lo sguardo della Vergine
Cuore della visita sarà il santuario di Santa Maria de finibus terrae Il rettore: la preghiera alla Madonna ha guidato la nostra preparazione
DA SANTA MARIA DI LEUCA (LECCE)
LUIGI RUSSO
La posizione geografica ne fa un’ideale porta verso l’Oriente. Che oggi significa apertura «al dialogo con tutte le religioni del Mediterraneo». Monsignor Giuseppe Stendardo è dal 1989 parroco-rettore del Santuario di Leuca. Come padrone di casa domani pomeriggio accoglierà il Papa all’ingresso della chiesa. Benedetto XVI vi arriverà dal lungomare Cristoforo Colombo, che percorrerà dopo essere atterrato in elicottero a Punta Ristola, estremo lembo d’Italia. «Il nostro santuario – spiega monsignor Stendardo – raccoglie in sé il segno di una grande e lunga storia. Abbiamo testimonianze secondo le quali già nel 43 d.C. vi era presente una devozione mariana. La consacrazione risale invece al 343 da parte di Papa Giulio I».
Il santuario odierno sorge su quello che era un luogo di culto alla dea Minerva. La trasformazione sarebbe stata figlia del passaggio di san Pietro. La tradizione vuole che l’apostolo sia sbarcato a Leuca proveniente dall’Oriente per recarsi a Roma. Una tradizione avvalorata da molte testimonianze di fede: chiese, lapidi e croci erette lungo il tragitto percorso da san Pietro. Su una delle più antiche lapidi collocata sulla porta centrale del Santuario si legge: «Scacciato da questo tempio il culto degli idoli dal divino Pietro, i suoi discepoli nell’anno 43 lo dedicarono alla Vergine Madre di Dio Annunziata dall’Angelo. Nell’anno 59 fu insignito di sede vescovile». Il santuario di Santa Maria de finibus terrae sarà per così dire il cuore, il centro della visita di Benedetto XVI alla diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca. Un evento che è stato preparato con grande attenzione e partecipazione. «È stata preparata una preghiera alla Vergine Maria, distri- buita a tutti i fedeli, tratta dall’enciclica 'Spe salvi' – spiega monsignor Stendardo –. Dal 17 febbraio alla metà di maggio poi si è svolto il pellegrinaggio dell’icona della Madonna di Leuca in tutte le 43 parrocchie della nostra diocesi. Ovunque c’è stata una grande partecipazione di folla, non solo all’arrivo del quadro della Madonna ma anche alle veglie di preghiera e alle catechesi che si sono svolte nelle parrocchie».
Non poteva essere altrimenti visto il grande amore a Maria che caratterizza questa parte di Puglia. «Nonostante la posizione geografica, ultimo lembo dello stivale – prosegue il rettore –, la gran parte dei turisti che visita la Puglia arriva al Santuario di Leuca. Abbiamo calcolato, tenendo conto solo dei pullman che sostano nel piazzale, che ogni anno oltre un milione di pellegrini faccia tappa qui. Gente proveniente non solo dall’Italia, ma da tutt’Europa: Germania, Francia, Austria, Svizzera. Ma sono tanti anche i fedeli venuti dagli Stati Uniti d’America».
La preparazione alla presenza del Papa ha avuto però anche un taglio più prettamente culturale-riflessivo. A livello diocesano infatti si è svolto un ciclo di conferenze sul magistero di Benedetto XVI, facendo riferimento alle due encicliche «Deus caritas est» e «Spe salvi», e ai suoi innumerevoli interventi sui problemi sociali e civili del nostro tempo. A Santa Maria di Leuca, insomma, il Papa troverà una diocesi entusiasta e desiderosa di trovare nelle sue parole la guida e il coraggio per saper vivere la realtà di oggi alla luce del Vangelo. «La venuta di Benedetto XVI – conclude monsignor Stendardo – certamente rafforzerà il rinnovamento nello Spirito che sta percorrendo la nostra comunità. Penso che ne vedremo i frutti nel consolidarsi del rapporto con la tradizione apostolica, di cui il Pontefice è il simbolo più alto».
© Copyright Avvenire, 13 giugno 2008
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1 commento:
Vorrei, Raffaella, come sempre, invitare tutti alla recita del Rosario per il Viaggio di domani!!!
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