14 giugno 2008

Senatore Pera: "Visto? Non sta in piedi un’Unione Europea senza Dio" (Galeazzi)


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"Visto? Non sta in piedi un’Unione senza Dio"

Marcello Pera, il capofila dei teoconservatori italiani

GIACOMO GALEAZZI

ROMA

E’ la vendetta cristiana, la storica risposta dei credenti all’Europa senza Dio». Il no irlandese al trattato di Lisbona è «l’inevitabile reazione alla cancellazione delle radici cristiane dalla Costituzione e alle eurodirettive, prive di legittimazione democratica, che stravolgono le legislazioni nazionali sui temi bioetici», attacca il senatore «teocon» del Pdl, Marcello Pera.

«Questa Ue è morta perché stata abbandonata dai popoli e ora solo Benedetto XVI può dare un’identità al vecchio continente - sostiene l’ex presidente del Senato e coautore del libro papale “Senza radici: Europa, relativismo, cristianesimo, islam” - Il cattolicissimo popolo d’Irlanda ha avvertito l’estraneità di un’Europa burocratica e astratta che nega duemila anni di cristianesimo»

Perché la cattolica Irlanda affossa l’Ue?

«Siamo di fronte al suicidio di una Costituzione troppo lontana dai popoli e dalle società europee. Sta crollando un’architettura barocca con espressioni bizantine indecifrabili per gli stessi parlamentari e ignote ai cittadini. E’ l’ineluttabile implosione di un mostro gigantesco e privo di significato che impone restrizioni, rispetto di patti, vincoli, parametri astrusi ma poi lascia soli i governi sulla sicurezza e l’integrazione. I cattolici irlandesi si sono ribellati ad un’Europa che nella Costituzione mette al bando Dio per orientare verso l’anarchia del relativismo le legislazione nazionali sui temi eticamente sensibili (adozioni ai gay, eutanasia, aborto, “provetta selvaggia”)».

Una rivolta cristiana ai “senza Dio” di Bruxelles e Strasburgo?

«La legislazione bioetica in paesi cattolici come l’Irlanda e l’Italia viene importata dall’Europa e sfugge al controllo democratico. Delle corti europee che decidono della nostra vita nessuno sa nulla, non hanno rapporto con la popolazione. Sono organismi di giustizia che legiferano in modo troppo autonomo sulla base di testi ignoti e le loro decisioni piombano sulle nostre teste. Ormai sono il cavallo di Troia per introdurre all’interno degli Stati la gran parte della legislazione bioetica. Dell’Europarlamento nessuno conosce la funzione. E’ eletto ma non è terreno di scontro politico, non è niente. l’intera Ue è una costruzione complicata, remota, ostile che incombe sulla gente scegliendo tutto sulla vita umana dal concepimento alla fine naturale. E poi non riesce a proteggermi dal vicino di casa».

E’ colpa della «cacciata» di Dio dalla Costituzione?

«Sì. Il giorno infausto in cui ha deciso programmaticamente di eliminare Dio, l’Europa si è condannata all’inesistenza, cioè ad essere priva di un popolo, di una storia, di un’identità europei. Senza Dio l’Europa non si unifica. Lo hanno ben capito gli irlandesi, tradizionalmente attenti alle leggi e gelosi della loro insularità. Oggi sprofonda un’Europa atea, nemica che esibisce il volto minaccioso di veti inconcepibili, impone medicine amare, pretende di azzerare i valori non negoziabili. Adesso l’ipocrisia è finita: l’Ue ha fallito. Anche in Italia serve il coraggio di dire “no,basta” e ricominciare da un’altra parte».

Da dove?

«Dai temi etici posti da Benedetto XVI, l’unico grande leader di statura e livello europei. Solo Papa Ratzinger può unificare l’Europa.

In assenza di un’adeguata classe politica, Benedetto XVI è diventato il vero punto di riferimento dei popoli e l’autentico artefice dell’identità europea. in Irlanda e altrove la gente segue lui. Da Benedetto XVI i cittadini europei traggono identità, dai politici il nulla. Per questo seguono il Papa e affossano l’Ue.

L'Unione ce l’ha con la Chiesa (e con coloro che su questioni come l’omofobia e il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto ne condividono la posizione) perchè è la punta avanzata del laicismo europeo. E' sull'odio contro la Chiesa e l’apostasia del cristianesimo che oggi si basa l'Europa».

© Copyright La Stampa, 14 giugno 2008 consultabile online anche qui.

Perfettamente d'accordo sul fatto che Benedetto XVI sia l'unico leader europeo credibile.
La bocciatura del Trattato di Lisbona (pessimo!) da parte dell'Irlanda non mi sorprende affatto.
Ogni volta che trattati, costituzioni e decisioni della UE vengono sottoposte al giudizio dei cittadini comunitari vengono clamorosamente bocciati.
Che cosa sarebbe accaduto se gli Italiani avessero potuto pronunciarsi? Lo stesso, identico, risultato a cui abbiamo assistito in Irlanda, in Francia ed in Olanda.
Non si illudano i nostri politici, italiani ed europei!
Perche' tutto questo?
Non sono un'esperta di questioni comunitarie, ma una cosa posso dirla con certezza: questa fantomatica Europa e' una fusione a freddo fra Stati con lingue, culture, aspirazioni diverse.
Sono gli stessi Stati che per secoli si sono fatti la guerra. E' impossibile ed improbabile chiedere ai cittadini europei di accettare decisioni di un orgamismo lontano che fa ingerenza (la UE si'!) nelle legislazioni nazionali non rispettando la singola identita' nazionale.
Ve lo dico in tutta onesta': un'Europa che ha espulso Dio dalla vita pubblica, che ha paura di citare nella Costituzione le radici ebraico-cristiane, che vive sulla base di interessi puramente economici, non e' un'entita' che mi soddisfa.
Prima bisogna fare gli Europei e poi l'Europa...

R.

12 commenti:

raffaele ha detto...

Non condivido affatto le valutazioni del sen. Pera. L'attuale Unione europea ha evidenti limiti, ma non mi sembra proprio il caso di esultare per il suo fallimento: esso siognifica rivincita dei nazionalismi e dei localismi, a mio avviso molto pericolosi.E non mi sembra che negli Stati Uniti tutto vada bene: hanno una concezione più condivisibile della laicità, certo, ma hanno agito con spregiudicatezza sul piano internazionale, violando anche alcuni diritti umani a Guantanamo (vi ha fatto allusione, con discrezione, anche Benedetto XVI).

Anonimo ha detto...

Almeno avessero avuto il buon gusto di sottoporre la costituzione europea a regolare referendum popolare nei vari paesi...

mariateresa ha detto...

buongiorno a tutti.
Diciamo che l'Europa che si sta costruendo, per svariati motivi, e non tutti condannabili, non è condivisa dalla maggior parte dei cittadini. E questo problemone che è anche, ma non solo, secondo il mio modesto punto di vista, un problema di comunicazione deve essere risolto, sennò va tutto a ramengo. Tante bocciature del voto in poco tempo tolgono credibilità a tutta l'operazione che, a me sembra evidente, è stata condotta male e con grandi sottovalutazioni.

Raffaella ha detto...

Concordo con Mariateresa: troppa distanza, troppe decisione prese a Bruxelles e non spiegate in modo chiaro.
Troppa prevalenza dei Paesi piu' forti politicamente ed economicamente a discapito di tutti gli altri.
E' chiaro che questo tipo di Europa non rientra nei sogni dei cittadini comunitari.

Anonimo ha detto...

Ciao Raffaele, il punto come sempre non è trovare la federazione di stati perfetta, gli Stati Uniti ad esempio non lo sono. Ma il motivo per il quale gli USA non soffrono dei mali incurabili di cui soffriamo noi (pur avendo altre gigantesche pecche e peccati) è proprio il fatto che non hanno mai escluso Dio dalla loro vita e dalla loro storia. Spesso l'hanno strumentalizzato, certo, e anche banalizzato, ma non hanno mai perso l'abitudine di parlarne e di includerLo nella vita pubblica. Questo che significa? Per usare una metafora significa che il terreno americano è sempre "dissodato" e quando capita un Buon Seminatore come Benedetto XVI la parola e l'esempio attecchiscono più in fretta. Estromettere il concetto di Dio dalla vita pubblica come fa l'Unione Europea, significa ipso facto cercare di strappare Dio dalle coscienze individuali. E se vogliamo chiamare le cose con il loro nome, questa è una violenza, oltre che un'evidente opera di falsificazione della vita e della storia dell'uomo e dell'Europa. Nel momento in cui l'Unione Europea si farà portavoce della storia cristiana (e sottolineo cristiana) che ha costruito l'Europa e le culture europee e prenderà le decisioni a partire da questo postulato, sarà veramente feconda e rappresentativa di un Vecchio Mondo che ha ancora qualcosa da dire; viceversa continuerà ad essere un organismo astruso e burocratico sostanzialmente maligno. ciao Ch.

euge ha detto...

Caro Raffaele qui non c'è nessun motivo per esultare. E' fin troppo chiaro, secondo me, che l'Europa se vogliamo considerarla unita a tutti gli effetti e non solo burocraticamente, non può e non deve rinnegare se stessa e le sue tradizioni. Qui non facciamo nessun tipo di confronto con gli USA qui si parla di casa nostra. Le nostre Radici Cristiane come ha ricordato nella recente catechesi Benedetto XVI, non devono essere cancellate o rinnegate. L'europa in buona sostanza non può reggere la sua unità soltanto su regole prettamente ristrette alla libera circolazione tra paesi, alla moneta unica e tante altr belle cose; deve avere il coraggio di partire anche e soprattutto, dalla cristianità che oggi, purtroppo, viene vista come qualcosa di inutile, di vecchio di superato; perchè ogniuno di noi, è convinto di bastare a se stesso Dio si può estromettere tranquillamente, da ogni problematica attuale. Vorrei ricordare, che anche iltri paesi per la Religione in genere, è sempre salvo rarissimi casi qualcosa che unisce e compatta. Non vedo perchè non può esserlo per l'Europa. Non vedo perchè l'Europa moderna non possa sentirsi e proclamarsi unita veramente, cominciando proprio nel riconsiderare le sue Radici cristiane e quindi tutto il patrimonio culturale e spirituale che da esse scaturisce. Troppo difficile ? Oppure per tanti ben pensanti inutile?

Gianpaolo1951 ha detto...

Un’Unione Europea "senz'anima", che partorisce divieti e leggi assurde pensando solo a sé stessa, che funge da alibi per i vari governi per “bastonare e umiliare” i propri cittadini – vedi il paradosso del latte che costringe al fallimento i produttori italiani, per favorirne altri… – non può avere un futuro ed è destinata ad implodere.
Finché c’era il MEC, che si occupava esclusivamente di scambi commerciali tra partners – e anche allora c’erano battaglie per strappare condizioni più favorevoli al proprio Paese - la struttura bene o male reggeva, ma ora che l’Unione legifera su tutto e interferisce pesantemente nella vita privata e negli usi e costumi dei suoi appartenenti, ha fatto inevitabilmente inceppare l’ingranaggio.
L’Euro poi - con buona pace di Prodi, grande esperto in svendita di aziende italiane e dell’Italia stessa -ha favorito solo la speculazione (banchieri, petrolieri ecc.) e ha profondamente deluso e scontentato tutti gli altri.
Non è un mistero infatti, il grande paradosso per il quale stipendi e pensioni sono ancora in “Lire” (una busta paga di 1.200 Euro è praticamente di 1.200.000 Lire), mentre la spesa è effettivamente in “Euro”, arricchendo sempre di più i benestanti e impoverendo i comuni mortali, costretti a tirare la cinghia.

Anonimo ha detto...

I burocrati europei, benevoli verso gay, aborto, eutanasia, droga, deboli verso la pedofilia, la pornografia, il radicalismo islamico, avevano pensato di "escludere" Dio dalla storia dell'Europa Moderna. Hanno sbagliato i conti. Allo stato delle cose, i vari Paesi che tramite i loro parlamenti hanno già approvato la Costituzione Europea, troverebbero delle bruttissime sorprese dai propri cittadini, se questi ultimi fossero liberi, come in Irlanda, di esprimere per referendum il loro parere in proposito.
Credo che almeno 3/4 degli europei rifiuterebbero questa proprosta costituzionale, priva di Dio, che si preoccupa solo ed esclusivamente degli interessi economici delle lobby e delle "elucubrazioni politiche" di politici affetti da deliri di onnipotenza, capaci di spaccare in 4 parti i capelli della testa dei cittadini europei.
La Lega Nord, nella specifica questione, ha ragioni da vendere.
Anche il nostro Paese dovrebbe sottoporre a referendum l'approvazione della costituzione ed i politici, lealmente, dovrebbero accettare e gestire il risultato, quale che sia.

Gianpaolo1951 ha detto...

Personalmente, considero il referendum, una delle massime espressioni di democrazia.
Non vedo pertanto giustificata tutta questa opposizione, mista a timore, nei confronti di una simile eventualità.
Hanno forse paura, certi politici, che emerga un’intenzione completamente diversa da quella che si vuole spacciare per volontà popolare?!?

euge ha detto...

Caro Giampaolo purtroppo, questa potrebbe essere una delle tante spiegazioni. Del resto, sentendo in giro molti commenti, non credo che nel nostro paese ci siano molti entusiasti dei risultati prodotti dall'Unità Europea; soprattutto, per quanto riguarda l' introduzione della moneta unica e per quanto rigurada il discorso produzione. Quanti prodotti dell'Italia ad esempio non possono essere esportati ma, addirittura noi pur avendoli dobbiamo importarli da altri paesi? La motivazione " Siamo in Europa" poi se tutto ciò però manda a far benederi l'economia del nostro paese beh! Chissene..........

Gianpaolo1951 ha detto...

Cara Eugenia, “toccare” l’Euro e la UE, per certi politici è un po’ come “toccare” il Concilio Vaticano II, per certi cattolici!…

euge ha detto...

Caro Giampaolo hai proprio ragione! Il problema è che assumono la stessa visione distorta per entrambi con conseguenze che abbiamo ogni giorno sotto i nostri occhi e nel caso dell'euro nelle nostre tasche.