11 settembre 2008

La visita del Papa in Francia. Intervista col cardinale Vingt-Trois (Radio Vaticana)


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La visita del Papa in Francia in occasione del 150.mo anniversario delle apparizioni di Lourdes. Intervista col cardinale Vingt-Trois

Benedetto XVI sarà da domani in Francia per la prima visita in questo Paese come Successore di Pietro. Un viaggio nato in occasione del 150.mo anniversario delle apparizioni di Lourdes: dunque un importante pellegrinaggio mariano, che vedrà anche una tappa a Parigi, dove il Santo Padre arriverà in mattinata, poco dopo le 11.00, accolto all’aeroporto di Orly dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. Da Parigi, il servizio della nostra inviata, Francesca Sabatinelli:

Il Papa arriva in una Francia che non conosce Benedetto XVI, ma che sa chi è il cardinale Joseph Ratzinger. Sarà questa l’occasione per i fedeli d’oltralpe di ascoltare il messaggio di un Papa che, ammettono i cattolici francesi, per molti aspetti deve essere ancora scoperto.

Il 150.mo anniversario delle apparizioni della Vergine a Lourdes è, lo ha sottolineato ieri il Papa stesso, il motivo principale di questo viaggio, denso di incontri che faranno vivere momenti di preghiera, di dialogo, di fede e di cultura. Sarà l’occasione per rispondere al discorso sulla laicità positiva e sulle radici cristiane della Francia, pronunciato dal presidente Sarkozy a San Giovanni in Laterano nel dicembre scorso. Le parole di Sarkozy, che hanno sollevato una questione spinosa per i francesi e dato vita a polemiche nei confronti del capo dello stato francese, hanno ricreato una discussione attorno alla legge sulla laicità del 1905 e, a detta di molti, potrebbero anche aprire una nuova fase nei rapporti tra Stato e Chiesa.

Il Papa incontrerà il presidente al suo arrivo ad Orly, domani mattina, prima tappa della 24 ore parigina segnata da luoghi simbolo: le College des Bernardins, per l’appuntamento con il mondo della cultura, 700 intellettuali di Francia si riuniranno con il Papa, in un edificio storico, importante centro di cultura, che riapre dopo anni di restauro. Sarà qui uno dei discorsi più attesi di Benedetto XVI, un’occasione per il Papa di ripercorrere uno dei temi a lui più cari, il rapporto tra fede e ragione nella società contemporanea. Successivamente lo spostamento nella Cattedrale di Notre-Dame, per i vespri e per il saluto ai giovani che daranno vita ad una veglia di preghiera in preparazione alla Messa del giorno dopo. Sabato, prima di lasciare Parigi alla volta di Lourdes, e prima della celebrazione eucaristica, il Papa farà visita all’Institut de France del quale lo stesso Benedetto XVI fa parte dal 1992. La giornata parigina sarà conclusa dalla Messa celebrata in uno dei più imponenti luoghi parigini l’Esplanade des Invalides, dove sono attese 250 mila persone. Nel pomeriggio la partenza per Lourdes, laddove il Papa si farà pellegrino, compirà le tappe del cammino del Giubileo, celebrerà due Messe, domenica e lunedì, quella con i malati, e incontrerà i vescovi. Un momento di confronto con la Chiesa francese che dalle parole del Papa spera di ricevere la spinta a rinnovare il suo messaggio in una società fortemente secolarizzata e lontana dalla religione. Una Chiesa che vive forti difficoltà al suo interno, con una evidente crisi di vocazioni, con l’assenza dei fedeli dalle celebrazioni, ma che al tempo stesso si confronta con un ritrovato dinamismo da parte dei cattolici francesi, pronti a riscrivere nel loro Paese il ruolo della religione nella società e nella cultura.

Sulla visita pastorale del Papa in Francia ascoltiamo il cardinale arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois, al microfono di Romilda Ferrauto:

R. – C’est évidemment pour nous un événement très important. D’abord, parce-que le …

Ovviamente, per noi è un avvenimento molto importante. Intanto, perché il Papa viene in Francia per un evento di portata internazionale, come i 150 anni dalle apparizioni della Vergine Maria a Lourdes e questa ricorrenza riguarda, evidentemente, molti francesi e i cattolici del mondo intero. E’ in questo quadro che il viaggio del Papa acquista la sua piena dimensione. Con estrema generosità egli ha accettato di prolungare questo viaggio con una breve visita a Parigi.

D. – Si tratta, dunque, della prima visita di Benedetto XVI in Francia, dopo la sua elezione. A volte si sente dire che il grande pubblico francese e gli stessi cattolici conoscono poco e male il Papa. Lei condivide questi sentimenti?

R. – Le cardinal Ratzinger est venu souvent en France et il y a prononcé des discours très …

Il cardinale Ratzinger è venuto spesso in Francia e vi ha pronunciato discorsi molto importanti, sui quali non è il caso di tornare in questa sede. Ma un certo numero di nostri connazionali hanno di lui soltanto un’immagine mediatica, spesso di caricatura e farebbe loro piacere avere l’occasione di vederlo e di sentirlo parlare direttamente. E contrariamente a quanto vorrebbero ottenere quelle campagne che mettono in giro voci malevole, credo che i cattolici francesi – e sicuramente i loro vescovi – abbiano un forte legame non soltanto con la Sede di Pietro ma anche con colui che, in questo momento, si fa carico della cura della comunione ecclesiale.

D. – Ricordiamo tutti la GMG del 1997 a Parigi. Come è cambiato il volto del cattolicesimo da allora? E poi: è possibile prevedere che tipo di accoglienza sarà riservata a Benedetto XVI?

R. – D’abord, certaines jeunes qui ont participé aux journées mondiales de 1997 en ont été …

Intanto, alcuni giovani che hanno partecipato alle Giornate mondiali del 1997 ne sono rimasti profondamente colpiti al punto che alcuni di loro hanno orientato la loro vita su questa esperienza, in particolare rispondendo alla chiamata al sacerdozio. In questo momento, nei seminari ci sono giovani che hanno preso la decisione in occasione della Giornata mondiale della gioventù 1997. Dall’altro canto, questa Giornata mondiale ha lasciato un segno meraviglioso che ha aiutato i cattolici francesi ad impegnarsi ancor più nella testimonianza pubblica della nuova evangelizzazione: questo è uno dei prolungamenti del Congresso di Parigi di Ognissanti 2004. In questo contesto, la visita pastorale del Santo Padre si iscrive in una evoluzione più ampia, che ha segnato l’ultimo quarto del XX secolo: non ho alcun dubbio che il Papa riceverà un’ottima accoglienza!

D. – Accanto agli eventi liturgici, nel programma del soggiorno del Papa a Parigi ci sono due momenti che destano grande attenzione: l’incontro con il mondo della cultura e con i giovani…

R.- Il ne faudrait pas isoler les événements parisiens de la visite du Papa de ceux de …

Non si dovrebbero separare gli incontri parigini della visita del Papa da quelli di Lourdes: infatti a Lourdes egli incontrerà la Conferenza episcopale, e questo è un avvenimento molto importante; e poi, incontrerà i malati. Questi due incontri sono molto importanti per la nostra Chiesa. Ma è evidente che, a Parigi come a Lourdes, l’incontro del Papa con i giovani sarà un momento forte e noi speriamo che l’incontro con il Papa sul sagrato della cattedrale possa essere un nuovo invio in missione: sono, questi, i giovani che rappresentano il dinamismo della Chiesa di oggi e della Chiesa di domani, e sono invitati a partecipare ad una notte di preghiera secondo le intenzioni del Papa e della Chiesa e ad una processione “aux flambeaux” che nella notte attraverserà la città, come simbolo della speranza che essi rappresentano nella nostra società. Per quanto riguarda il discorso che il Papa terrà al Collège des Bernardins, esso si iscrive nella pastorale vera e propria del Papa, che manifesta in molteplici occasioni la sua attenzione per il dialogo tra la fede cristiana e la cultura. Per noi, per dirla in poche parole, due sono le domande di fondo. Da un lato: il cammino del credente cristiano ha una credibilità tale da potersi esprimere davanti alla ragione umana, per come questa si è sviluppata? E dall’altro canto: come la ragione umana e la saggezza possono illuminare le decisioni degli uomini di oggi, siano essi credenti o non, siano essi cristiani o no?

D. – A Parigi il Papa si intratterrà con il presidente Nicolas Sarkozy, che egli aveva già ricevuto in Vaticano nel dicembre scorso. Lei personalmente, cosa si aspetta da questo incontro?

R. – Il ne faut pas s’illusionner: la rencontre du Pape avec le président de la République …

Non bisogna farsi illusioni: l’incontro tra il Papa e il presidente della Repubblica è un incontro protocollare di cortesia; non è il luogo per trattare argomenti particolari che vengono affrontati regolarmente negli incontri tra le istanze del governo ed i rappresentanti della Chiesa cattolica. Eppure, anche in questo ambito protocollare penso che possa esserci uno scambio di discorsi e di riflessioni, e non dubito che il presidente Sarkozy desideri continuare il discorso iniziato al Laterano e che il Papa gli risponderà nello stesso senso.

D. – Lei ha affermato che questa visita del Papa è un avvenimento importante per la Chiesa di Francia ma anche per tutta la società di francese. Posso chiederle perché?

R. – Certainement. Parce-que c’est un événement qui concerne de très près l’église …

Certamente. Perché è un avvenimento che riguarda molto da vicino la Chiesa cattolica in Francia, ma che pure non potrà lasciare indifferenti i nostri connazionali: saranno ovviamente interessati dalle manifestazioni pubbliche e trasmesse in televisione che si svolgeranno a Parigi e a Lourdes; ma più profondamente, penso che per molti francesi, per i quali i rapporti con la loro Chiesa cattolica e con la loro tradizione cattolica sono ormai più distesi, sarà questa anche un’occasione per riscoprire alcuni aspetti della loro fede che essi avevano dimenticato e, forse, tornare ad una pratica cristiana più regolare …

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunque almeno tra i cattolici praticanti non ci dovrebbero essere grosse sorprese perchè dovrebbe essere conosciuto attraverso i vescovi e i sacerdoti che leggendo le tradauzioni dei discorsi in francese possono capire cosa il papa dice e fa. Il papa per i cattolici non dovrebbe essere un extraterrestre...

Marco

Raffaella ha detto...

Hai colto nel segno, caro Marco: non dovrebbe...
O i vescovi vivono su un altro pianeta o non hanno fatto granche' per far conoscere Benedetto XVI.
Questo spiega la ragione di interviste piu' o meno sempre uguali alla vigilia dei viaggi apostolici del Santo Padre.
Pensiamo al Brasile, agli Usa, all'Australia, alla Turchia...

Anonimo ha detto...

Povero Benedetto XVI che deve girare tutto il mondo prima che sia conosciuto per quello che realmente è...

Marco