11 settembre 2008

Mons. Meloni: «Il Papa ci ha fatto il regalo più bello» (Orunesu)


Vedi anche:

Il 13 settembre bellissime celebrazioni a Montignoso (Gambassi Terme-FI)

Le tre scommesse del Papa in Francia: videointervista al vaticanista Guenois

Il risveglio di Genova nel nome di Siri (Baget Bozzo)

11 settembre 2001-20 aprile 2008: la preghiera di Papa Benedetto XVI a Ground Zero

Per non dimenticare mai: 11 settembre 2001, il giorno che ha cambiato il mondo

Finite le celebrazioni per la Patrona dei sardi l'antica statua ritrova l'originale collocazione nella chiesa. In mostra i doni del Papa

Maria Lucia Baire: "A Cagliari organizzazione perfetta, parola del Santo Padre" (Lenza)

L'arcivescovo di Cagliari: «Ho visto la gioia del Papa». Bella intervista...peccato per le "frecciatine" del giornalista

Mons. Tiddia (arcivescovo emerito di Oristano): "Benedetto, un pastore che sa ascoltare" (Ghirra)

Il sociologo e pastore anglicano Gary Bouma: "Nell'Australia di oggi le religioni sono ancora vitali" (Osservatore Romano)

Il Papa e la liturgia tradizionale. Interessantissimo articolo di Jean-Marie Guénois per "Le Figaro"

Card. Bertone alla vigilia del viaggio del Papa in Francia: "La laicità positiva non è una minaccia"

Accompagniamo il Papa in Francia con la preghiera...

Benedetto XVI a Lourdes «pellegrino tra i pellegrini» (Muolo). Il saluto del card. Vingt-Trois (Zappalà)

VIAGGIO APOSTOLICO DEL PAPA IN FRANCIA: IL DOSSIER DI RADIO VATICANA

Vilipendio a Papa, Pm procede contro S. G.

Il testo del Messaggio del Santo Padre alla Francia: "Vengo da voi come messaggero di pace e fraternità"

PAPA IN FRANCIA: LA CROIX, “CAPO DI STATO, PELLEGRINO, UOMO DI CULTURA E DIALOGO

Il Papa: "Quello di “apostolo” non è e non può essere un titolo onorifico. Esso impegna concretamente e anche drammaticamente tutta l'esistenza del soggetto" (Catechesi dell'udienza generale)

Card. Tauran: "La predilezione di Joseph Ratzinger per la Francia". Intervista sul viaggio del Papa e sulla condizione dei Cristiani in India

L'editoriale di Franco Garelli: "Al Papa non basta l'ateo devoto" (La Stampa)

Prima della messa il toccante incontro del Papa con i centenari e i malati: per tutti una parola...

VISITA PASTORALE DEL PAPA A CAGLIARI (7 SETTEMBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

Solenne concelebrazione oggi in Cattedrale: l'emozione per le citazioni e l'omaggio di Benedetto XVI alla Chiesa nuorese

«Il Papa ci ha fatto il regalo più bello»

MARILENA ORUNESU

Monsignor Pietro Meloni festeggia 25 anni da vescovo
Festa oggi in diocesi con tutti i vescovi sardi. Il ricordo di don Graziano Muntoni a dieci anni dall'omicidio: «Il nostro desiderio è sapere chi ha sollevato la mano contro un sacerdote di Dio».
Dice che il regalo per la festa il Papa glielo ha fatto tre giorni fa. Oggi, alle 10, monsignor Pietro Meloni celebra i 25 anni di ordinazione episcopale con una solenne messa in Cattedrale assieme ai vescovi sardi.

Eccellenza, da Benedetto XVI è arrivato un bel riconoscimento alla Chiesa nuorese.

«Siamo felici ed entusiasti per la visita del Papa e felici ancora di più perché ha additato alla nostra gente e soprattutto ai giovani l'esempio di vita santa delle nostre Beate già proclamate da Giovanni Paolo II e la testimonianza esemplare fino al dono della vita di don Graziano Muntoni e di padre Battore Carzedda. Dobbiamo ringraziare il Papa che ha accettato il nostro desiderio che a tutta la Chiesa sarda fossero presentate le nostre figure più eminenti per la imitazione alla vita cristiana. È un bel regalo nel quale abbiamo sperato e per la intercessione della Madonna di Bonaria si è avverato».

Ha sorpreso il fatto che Benedetto XVI abbia scelto il nome bittese per indicare padre Carzedda chiamandolo Battore. Un omaggio alla lingua sarda?

«È il linguaggio familiare con il quale padre Battore gli è stato presentato. Lui l'ha raccolto per dimostrare che chi ha dato una testimonianza di vita esemplare è familiare a Sua Santità. Questo desiderio di valorizzare il linguaggio della nostra Sardegna lo ha manifestato anche nel cantare con noi l'inno a Maria Mama, fizza e isposa de Su Segnore . L'applauso che ha suscitato la voce del Papa che parlava la nostra lingua è la gratitudine perché lui ha mostrato di essere uno di noi».

Dal giugno 1992 ha dovuto presenziare ai funerali di numerosi morti ammazzati. L'ultimo sabato a Irgoli. Come spezzare la catena d'odio?

«Il Papa ha elogiato la fede dei sardi e ha preferito sottolineare la bellezza della preghiera e delle opere d'amore che contraddistinguono la nostra storia. Certamente la sua benedizione è voluta essere un incoraggiamento a vivere da vicino anche la tragedia della nostra storia, soprattutto la violenza che si affaccia al nostro orizzonte e che io in questi 16 anni di servizio pastorale ho toccato con mano cercando di essere vicino alle famiglie e sperando sempre nella resurrezione del perdono. A Irgoli ho anche auspicato una migliore giustizia terrena perché non possiamo neanche perdonare se non sappiamo chi ha compiuto questi gesti di crudeltà e di morte. E anche ricordando l'immolazione di don Graziano, mentre si avvicina il decimo anniversario, il nostro desiderio è sapere chi ha sollevato la mano contro un sacerdote di Dio».

La Chiesa è vicina a chi si ritrova senza lavoro. La povertà cresce. Di fronte a una crisi profonda qual è il suo messaggio di speranza?

«Il nostro popolo è industrioso, intraprendente come ha mostrato nel lavoro tradizionale della pastorizia e dei campi. Ma il vento che ha trasformato radicalmente la fatica del lavoro nella società ha costretto molti ad abbandonare la propria terra, ha alimentato qualche speranza la nascita dei poli industriali e poi è ripiombato nella tristezza della disoccupazione. Abbiamo accolto con affetto il Papa che nell'enciclica sulla speranza come in quella sull'amore ci ha invitato a dare una mano a Dio mentre Lui sempre dà una mano a noi per riaprire vie di sviluppo e progresso. A Cagliari il Papa ha auspicato la nascita di una generazione di cristiani impegnati nell'azione politica e sociale con competenza e rigore morale».

Il giorno per lei più bello?

«Il primo abbraccio 16 anni fa, il 29 giugno 1992, è stato esaltante. I momenti belli si sono moltiplicati nelle feste delle liturgie, nell'incontro con i sacerdoti, nelle visite pastorali alle comunità, a malati, anziani, fratelli reclusi nelle carceri. E poi alla moltitudine dei bambini e dei giovani incontrati nelle scuole e nelle parrocchie».

Il momento più triste?

«Certamente la tragica uccisione di don Graziano. Una ferita che ancora custodiamo nel cuore e per questo sentiamo nel messaggio del Papa una consolazione e una speranza».

Una preghiera per questa terra?

«Oggi desidero domandare perdono a Dio e agli uomini se non sempre ho amato i fratelli con il cuore di Cristo. Desidero anche ringraziare umilmente Gesù per il dono del sacerdozio e della missione augurando alla nostra Chiesa diocesana e a tutta la Sardegna un avvenire di nuova evangelizzazione e di santità».

© Copyright L'Unione Sarda, 10 settembre 2008

Nessun commento: