6 settembre 2008

Quando la violenza non spegne la fede: la testimonianza cristiana di Ingrid Betancourt. Una riflessione di padre Federico Lombardi (Radio Vaticana)


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Quando la violenza non spegne la fede: la testimonianza cristiana di Ingrid Betancourt. Una riflessione di padre Federico Lombardi

Pace, rispetto, fede, speranza. Nei giorni scorsi, Ingrid Betancourt è passata a Roma e in Vaticano lasciando dietro di sé parole di straordinario spessore, se rapportate a ciò che è stata costretta a subire nei suoi sei anni di prigionia per mano alla guerriglia del suo Paese. Sulla testimonianza dell'ex senatrice franco-colombiana si sofferma con questa riflessione il nostro direttore generale, padre Federico Lombardi:

“Vorrei dire alle FARC: il mondo vi sta guardando e vi chiede di aprire il cuore, di fare spazio ai sentimenti di amore e di perdono, aldilà della convenienza, dell’odio e della vendetta. Non date corso solo al crimine, alle armi. Date voce a tutti i colombiani, quelli che la pensano come voi e quelli che non la pensano come voi”. Dopo essere stata ricevuta dal Papa, Ingrid Betancourt si è rivolta così ai capi della guerriglia che l’ha tenuta sei anni prigioniera nella selva colombiana, e che continua tuttora a trattenere centinaia di ostaggi.

La sua testimonianza, densissima di tratti esplicitamente spirituali e cristiani, rischierà forse di non essere presa troppo sul serio da una mentalità laicista, ma in una prigionia tanto lunga le prospettive su che cosa è veramente importante nella vita cambiano. E non è solo Ingrid a testimoniarlo, lo hanno detto anche diversi altri sequestrati. Le ideologie si appannano e sale in primo piano ciò che sta in fondo al cuore: ciò che si crede e che permette i rapporti con gli altri sulla base del rispetto, della fraternità e della pace. “Senza fede non hai speranza, e senza speranza non hai forza per continuare a lottare”, continua Ingrid: lottare per un mondo riconciliato. Ci auguriamo che possa continuare ad annunciare proprio questo messaggio di pace. Sarà il contributo più prezioso che questa fragile donna, riemersa miracolosamente dalla selva, potrà dare al nostro mondo malato di odio.

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