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RUINI, 194 NON CI PIACE MA NON INCITIAMO ALLA RIVOLTA
(AGI) - CdV - Anche la 194 e' una legge "intrinsecamente cattiva, che autorizza l'uccisione di un essere umano innocente", ma per il card. Camillo Ruini "esiste il gioco democratico: se una legge viene approvata dal Parlamento, come e' avvenuto nel caso della 194 possiamo dire - scandisce - che non ci piace, che e' ingiusta, ma non incitiamo alla rivolta".
Altra cosa, spiega il porporato intrervenendo alla registrazione del programma "8 e 1/2" di Giulianio Ferrara, "e' che i cattolici si facciano promotori di leggi eticamente sbagliate". Il riferimento e' alla questione delle unioni di fatto, e Ruini ha voluto sfatare l'idea che, in epoca democristiana, si fossero varate leggi che non corrispondevano all'insegnamento della Chiesa: "i democristiani - ricorda - soccombevano in Parlamento, ma non si facevano promotori di iniziative legislative contrarie alla dottrina cattolica".
Quando Ferrara gli chiede se la Chiesa sia d'accordo con una moratoria dell'aborto, che l'Onu dovrebbe promuovere anche per quei Paesi dove l'interruzione di gravidanza viene imposta per legge, Ruini ha risposto: "su questo non possiamo che essere totalmente d'accordo e credo che in Italia ci sia una piena convergenza tra le forze politiche. Non si puo' imporre l'aborto con una legge dello Stato".
Alla domanda di Ritanna Armeni se l'aborto possa essere definito un omicidio, Ruini replica che parlando dell'Ivg "a titolo personale" egli preferisce non usare questa parola.
La realta', secondo l'ex presidente della Cei, e' che l'aborto "sopprime un essere umano vivente. Da qui - rileva - nascono tutti i problemi". Dunque, e' necessario che "si faccia il possibile per aiutare le donne ad accogliere il proprio figlio".
"L'aborto - afferma - e' un dramma: per la donna, per il marito, per tutta la famiglia. E' questo il modo corretto di porsi di fronte a cio". E "la Chiesa non ha un atteggiamento persecutorio, ostile, ma in ogni caso caritatevole".
Da parte loro, i cattolici cercano di aiutare e, sottolinea il vicario del Papa, "negli anni passati, 85 mila aborti sono stati evitati, grazie all'intervento dei Centri di Aiuto alla Vita". Quanto alle accuse di ingerenza, per Ruini "in Italia l'intervento della Chiesa ha un'efficacia maggiore rispetto a quanto avviene in altri Paesi piu' secolarizzati", ma "bisogna sfatare l'idea che in Italia ci sia una maggior attenzione della Chiesa verso la politica interna rispetto ad altri Paesi. Cio' non e' vero".
Resta invece "il diritto-dovere della Chiesa ad intervenire su questioni pubbliche. L'etica - infatti - parte della fede ed e' una dimensione "che coinvolge la sfera privata ma anche la sfera pubblica". Per questo "i primi cristiani venivano perseguitati". Ed oggi lo sviluppo tecnologico "sta proponendo problemi etici drammatici anche a livello legislativo, di cui la Chiesa non puo' disinteressarsi".
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