26 gennaio 2008

Accuse alla CEI, card. Bagnasco: «I vescovi? Nessun ruolo nella crisi»


Vedi anche:

La crisi del governo italiano sui media cattolici (non volevamo parlarne ma ci tocca...)

Il Papa alla Sacra Rota: "Evitare le interpretazioni arbitrarie nelle cause di nullità matrimoniale"

Il Messaggio del Papa per la Giornata delle comunicazioni sociali: il commento di padre Lombardi (Radio Vaticana)

Adunanza Eucaristica Catanzaro 26 gennaio 2008 - COMUNICATO STAMPA

Dr. Ramsey alla BBC: "Forse l'esame che fece risalire la Sindone al Medioevo era sbagliato"

L'ennesima inchiesta di Maltese...questa volta sullo IOR (in attesa di una risposta adeguata alle insinuazioni...)

SOLDI ALLA CHIESA VERITA' E BUGIE: LO SPECIALE DI AVVENIRE

Il Papa: è la preghiera che rende possibile il cammino per l’unità (Avvenire)

Messaggio del Papa ai media: l'info-etica preziosa come la bioetica (Ferrari per Avvenire)

Mons. Celli: media cattolici, siate sempre al servizio di tutti (Avvenire)

Il contesto delle frasi di Feyerabend arbitrariamente attribuite a Benedetto XVI (Carioti per "Il Corriere")

Joseph Ratzinger, Paul Feyerabend e Galileo Galilei: il testo mai letto in Italia (Corriere della sera)

IL PAPA E L'OSCURANTISMO INTOLLERANTE DEI LAICISTI UNIVERSITARI: LO SPECIALE DEL BLOG

Benedetto, un Papa che parla come un uomo...(Baget Bozzo per "Tempi")

Il "caso Sapienza" e l'Angelus del Papa: un bel commento di Fabio Zavattaro

"La barca dell’ecumenismo non sarebbe mai uscita dal porto se non fosse stata mossa dall’ampia corrente di preghiera e spinta dal soffio dello Spirito Santo"

Messaggio del Papa ai media: i commenti di "Repubblica" e "Corriere"

Il dialogo alla prova delle sfide del secolarismo (Osservatore Romano)

BASILICA DI SAN PAOLO GREMITA. PAPA ACCOLTO DA APPLAUSI DEI FEDELI

Mons. Plotti critica gli striscioni in piazza San Pietro. La risposta del leader del RnS (Rodari per "Il Riformista")

Stasera, il Papa chiude la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani a San Paolo fuori le Mura (Radio Vaticana)

Il Codice di Diritto Canonico compie venticinque anni: lo speciale dell'Osservatore Romano [1]

Joseph Ratzinger legge san Bonaventura. Pubblicata nuovamente la tesi di dottorato del Santo Padre

Il Codice di diritto canonico contiene le norme prodotte per il bene della persona e delle comunità nell’intero Corpo Mistico che è la santa Chiesa

Botturi: «Un codice info-etico contro le derive della surrealtà»

Il massmediologo Casetti: «Il Papa ci invita a servire l’uomo favorendo la libertà di pensiero»

La voce della fede e la tv amorale (Stefano Mannucci per "Il Tempo")

Il Papa: "Su talune vicende i media non sono utilizzati per un corretto ruolo di informazione, ma per "creare" gli eventi stessi"

Joseph Ratzinger: "Paolo riteneva che un un apostolo non dovesse preoccuparsi di avere l’opinione pubblica dalla sua parte. No, egli voleva scuotere le coscienze!"

La Chiesa Il presidente della Cei Bagnasco: la crisi?
Noi non c'entriamo


Erika Dellacasa

GENOVA — Il sasso l'ha lanciato giovedì il ministro dell'Università Fabio Mussi, ipotizzando un nesso tra la dura prolusione del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, sul paese «sfilacciato» e le dimissioni di Mastella. I vescovi, è l'accusa, hanno preso parte dietro alle quinte alla crisi che ha portato alla caduta del governo. «Voglio essere chiaro — ha risposto ai giornalisti ieri sera il cardinale Bagnasco, a conclusione di un incontro all'ospedale Galliera di Genova — la Cei non c'entra nulla con quanto accaduto, con la caduta del governo ». Per tutta la giornata il cardinale Bagnasco aveva evitato di replicare ai sospetti avanzati da alcuni esponenti del centrosinistra sul ruolo della Chiesa, ma in serata ha deciso di rompere il silenzio. «I vescovi — ha detto — non si occupano delle dinamiche politiche e tanto meno di quelle dei partiti. Si devono doverosamente occupare dei valori. E questi valori non hanno parte né partito. Possono essere assunti da chiunque, soprattutto se si tratta di quei valori che appartengono sì a un ordine evangelico ma che riguardano innanzitutto il buonsenso, la riflessione comune, la ragionevolezza. È questo il compito dei vescovi, non altro. Le dinamiche politiche... di quelle se ne prende atto, come ne prendono atto tutti».
In sintesi: la Cei non si occupa di quel che fanno i partiti, opera su un altro piano valoriale e prende atto della caduta del governo. Il duro intervento di Bagnasco al Consiglio permanente della Cei, con la descrizione di un paese diviso e confuso e con un nuovo invito a modificare la legge 194 sull'aborto, va inserito nella «doverosa» difesa di valori non negoziabili. Nessuna spallata a Prodi. Tuttavia, il cardinale Bagnasco ha parlato con leader politici in questi giorni così convulsi? «No. Di certi argomenti assolutamente no. Non credo sia il caso di entrare in questo argomento » è stata la risposta molto secca. Il cardinale ha ribadito che «la Cei non c'entra niente» e, seppur con grande gentilezza, ha posto fine alle domande.

© Copyright Corriere della sera, 26 gennaio 2008


Bagnasco: «I vescovi? Nessun ruolo nella crisi»

ALCESTE SANTINI

Città del Vaticano. Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, si riserva di esprimere «un giudizio più approfondito» sugli sviluppi della crisi politica e di governo, ma a chi gli prospetta ipotesi maliziose afferma subito: «La Cei non c’entra nulla con la caduta del governo». E, alla domanda di un giornalista sui presunti contatti dal ministro Fabio Mussi poco prima delle dimissioni di Mastella, Bagnasco precisa: «I vescovi non si occupano di politica, ma di valori e i valori non hanno partito». Un Bagnasco molto fermo nel respingere insinuazioni e ipotesi senza fondamento. Si dice, anzi, «preoccupato» , per la china che potrebbe prendere la crisi politica. In un altro contesto, aprendo i lavori della Cei lunedì scorso con la sua relazione ai Consiglio permanente, Bagnasco aveva definito l’Italia «un Paese sfilacciato, frammentato al punto da apparire ridotto addirittura a coriandoli». Lo aveva affermato con «molta preoccupazione». Ma ora teme insieme ai vescovi che ha lasciato ieri sera al termine dei lavori, che la situazione dopo quanto è accaduto al Senato prima dell’apertura ufficiale della crisi di governo, potrebbe complicarsi ancora di più se non prevarrà tra le forze politiche e sociali quello «spirito di concordia e di responsabilità» tanto auspicato dal Papa e con insistenza dallo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo i vescovi, in questo particolare momento, spetta ai laici cattolici presenti nella diverse organizzazioni e movimenti come nei partiti esprimersi per competenza facendo pesare il loro giudizio equilibrato. Per esempio, il presidente delle Acli, Andrea Olivero, ci ha detto che la sua associazione ha lanciato ieri «un forte e accorato appello ai partiti» perché, nei colloqui al Quirinale, prenda consistenza «l’ipotesi di un governo di intesa, tecnico o istituzionale in grado di affrontare le più urgenti scadenze politiche ed economiche». In sostanza, sarebbe «insopportabile» assistere ad una replica già vista negli ultimi dieci anni con «l'umiliazione di non poter scegliere con l’attuale legge elettorale i propri candidati e vederseli imposti dalle segreterie dei partiti, con l’aggravante ulteriore di un sistema elettorale votato all’instabilità». Una eventualità «gravissima mentre si sono appena celebrati i 60 anni della nostra Costituzione». C’è, poi, la Caritas, con le sue inchieste e con la sua attività quotidiana di solidarietà a quanti - e sono molti - «non arrivano a fine mese», che richiama gli italiani sulle grandi e urgenti «questioni sociali» perché vengano affrontate tenendo conto che «chi ha urgente bisogno di cibo per vivere non può aspettare la fine della crisi e soprattutto i non sempre chiari giuochi di potere». Un vero allarme viene lanciato dalla Caritas che «condivide quotidianamente i drammi delle singole persone e delle famiglie». La stessa Comunità di Sant’Egidio, che ogni giorno accoglie centinaia di persone in cerca di pane e di un pasto caldo, è impegnata su questo fronte della solidarietà. E, parlando con le persone che si recano ogni giorno nella sede romana di Trastevere della Comunità, si raccolgono testimonianze che colpiscono profondamente sul piano umano. È a questi problemi incalzanti che guardano, in questo momento drammatico, le Congregazioni vaticane che si occupano dei migranti e dei poveri e grande, da quanto abbiamo appreso, è l'attenzione dello stesso Pontefice, il quale, d’intesa con il suo Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, manifesta «preoccupazione» per una crisi che si augura sia sotto controllo dopo i noti fatti del Senato.

© Copyright Il Mattino, 26 gennaio 2008

Nessun commento: