17 gennaio 2008

STANDING OVATION CONCLUDE LETTURA DISCORSO PAPA

Qualcuno grida 'viva il Papa'

Roma, 17 gen. (Apcom) - Si è conclusa con una standing ovation la lettura, nel Rettorato dell'aula magna de La Sapienza, del discorso che avrebbe dovuto tenere Benedetto XVI: qualcuno tra la folla, che ha espresso un lungo applauso, ha gridato 'viva il Papa'. A leggere il discorso è stato il professore di ingegneria, Piero Marietti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo che il discorso del Santo Padre letto da un comunista quale Piero Marietti è proprio il massimo ...

euge ha detto...

Chi disprezza compra........ e caro prezzo!

Anonimo ha detto...

Scusate, avrei una domanda da farvi.
Ma il discorso originario del Papa che doveva vertere sulla moratoria della pena di morte (così si diceva fino a un paio di giorni fa), che fine ha fatto?
Ho letto integralmente il discorso diffuso dalla sala stampa vaticana e al tema della pena di morte non è dedicata una sola riga.

Per il resto vedo che voi tutti esaltate il discorso papale, ma non entrate nel merito.
A me devo dire che il discorso nella forma è piaciuto: è ben scritto, riporta citazioni colte, è ben articolato (anche se mi pare un po' furbetto quando cerca di far passare Socrate come un pensatore pagano sì, ma comunque alla ricerca del vero Dio (quello cristiano naturalmente); tuttavia nella sostanza non ci ho trovato nulla di rivoluzionario e innovativo, nè riesco a vedere come si potrebbe articolare un dialogo utile e costruttivo tra credenti e non credenti partendo dalle premesse poste da Ratzinger.

In pratica la sua è un'esortazione pastorale a ricercare la verità vera (quella professata dalla fede cristiana ovviamente) e a non limitarsi a utilizzare la sola ragione scientifica, che sarebbe una ragione limitata, di piccolo respiro, destinata a inaridirsi come una pianta senz'acqua, in caso di rifiuto a riconoscere le verità assolute ed eterne del cristianesimo.

Il mio commento a tutto ciò è semplicemente questo: "Possibile che il pontefice non riesca a riconoscere, come possibilità almeno, che è proprio partendo da un atteggiamento razionale (rigorosamente razionale), che una parte cospicua dell'umanità moderna base le proprie concezioni
agnostiche e ateistiche?

Cordiali saluti,
A.