14 giugno 2008
Brindisi attende Benedetto XVI e gli dedica un seminario (Muolo e Morelli)
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Bush: meraviglioso l'incontro con il Papa (Gallinaro)
Approvati (con importanti modifiche) gli statuti del Cammino neocatecumenale (Agi)
UDIENZA DEL PAPA AL PRESIDENTE BUSH: COMMENTI E RASSEGNA STAMPA
Tutto pronto per la visita pastorale del Papa in Puglia...
Recita del Santo Rosario in vista del viaggio del Papa in Puglia
BUSH A ROMA: UN'ORA COL PAPA NEI GIARDINI VATICANI (Agi)
Il Papa riceve in udienza il presidente degli Stati Uniti d'America: "Un incontro familiare all'insegna dell'amicizia" (Osservatore)
(Il porto di Brindisi)
PIETRO E L’ITALIA
Brindisi dedica il Seminario a Benedetto XVI
Da domani il nuovo istituto avrà il nome di Ratzinger
La città è pronta ad accogliere il Papa L’emozione dell’attesa è palpabile. Anche fra i muri dell’edificio che verrà intitolato all’illustre ospite
DAL NOSTRO INVIATO A BRINDISI
MIMMO MUOLO
Le stanze del nuovo Seminario sono avvolte nel silenzio. Muri e suppellettili profumano di nuovo. E tutto è in ordine, come se, anziché essere abitato da novembre, lo stabile di tre piani, che sorge tra i palazzoni di un quartiere residenziale a metà strada fra centro storico e periferia, dovesse essere inaugurato domani. Sette seminaristi, terminata la scuola, sono tornati a casa. L’ottavo, Gabriele, sfoglia un grosso vocabolario di greco, che gli servirà sicuramente per l’ormai prossimo esame di maturità nel vicino liceo classico. Ma in queste ore in cima ai suoi pensieri c’è l’incontro con Benedetto XVI, che arriva stasera.
E l’atmosfera di vigilia – palpabile in tutta Brindisi, imbandierata di bianco e giallo, quasi fosse una enorme nave che inalbera il suo gran pavese – per il giovane candidato al sacerdozio è sicuramente doppia. «Sì – ammette sospendendo per un attimo la versione – l’esame mi preoccupa, ma interpreto questo incontro con il Santo Padre, come una benedizione. Anche per i miei studi».
Don Alessandro Luperto, il rettore, sorride per la fiducia del suo allievo e dice che anche per gli altri seminaristi è così. Tutti ragazzi delle superiori, perché questo è un Seminario minore. Si ritroveranno in giornata per accogliere, insieme ai giovani e a tutta la cittadinanza, il Papa a piazzale Lenio Flacco, dove nel frattempo viene ultimato il palco. Poi domani mattina saranno alla Messa sulla banchina di Sant’Apollinare e nel pomeriggio nella Cattedrale per l’incontro con i sacerdoti, che di fatto concluderà la visita. «Per noi è un momento speciale – sottolinea don Alessandro, 33 anni, rettore dal 2005 – perché Benedetto XVI passerà davanti all’edificio e lo benedirà, prima di tornare in aeroporto. E da quel momento, ufficialmente, il nostro seminario sarà intitolato a lui». È solo uno dei particolari della visita, che per Brindisi è un avvenimento storico. Ma per l’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Rocco Talucci, e per tutta la comunità diocesana, non è certamente l’ultimo. «È stato proprio l’arcivescovo a volere questo nuovo Seminario minore, costruito in due anni e mezzo – spiega il rettore –, è stato lui a scegliere di edificarlo in questa zona di nuova espansione, lì dove la gente vive e lavora e dove ci sono molte scuole, proprio perché il seminario sia un segno visibile del fatto che Dio chiama ancora, pur in una società secolarizzata. Ed è stato sempre l’arcivescovo a scegliere di intitolarlo al Papa. Non solo per ringraziarlo della sua visita, ma soprattutto perché questo nome ricordi a tutti noi la necessità di essere sempre fedeli al successore di Pietro, al suo magistero e alla necessità di rinnovato incontro tra fede e ragione. Cosa della quale, tra l’altro, la nostra diocesi ha un gran bisogno ». Ecco, dunque, che un elemento apparentemente secondario della visita, diventa centrale. «Questo Seminario è un vero e proprio investimento formativo e spirituale – sottolinea don Luperto –. Pensi che la settimana scorsa un ragazzo, nella scuola dove insegno religione, mi ha detto: 'Finalmente Brindisi fa notizia per qualcosa di buono e non solo per la criminalità o la disoccupazione'. Insomma, c’è un’attesa di cambiamento che travalica i confini della comunità ecclesiale. Sta a noi non deluderla».
Il giovane rettore è convinto che l’incontro con il Papa segnerà un punto di svolta. E intanto continua a mostrare gli altri ambienti. La cappella, il refettorio, la sala giochi con l’immancabile tavolo di ping pong, la libreria, le sale per lo studio personale dei ragazzi, il giardino e il campo di calcetto. «Tutto è stato ideato in funzione dell’idea di seminario che la nuova ratio studiorum
ha delineato – spiega –. Né istituto, né studentato, ma un ambiente dove gli spazi si condividono non per necessità, ma per esigenze formative». Al piano terra ci sono anche alcune sale per gli incontri della vicina parrocchia dei salesiani e la chiesa dove la domenica si celebra la Messa per il quartiere. «Non siamo una comunità chiusa – conclude don Alessandro – ma in dialogo con la città, la società, le famiglie. Anche così ci si prepara a diventare sacerdoti».
© Copyright Avvenire, 14 giugno 2008
Con san Lorenzo sulle strade del dialogo
DA BRINDISI
GIOVANNI MORELLI
Con Maria, alle radici cristiane dell’Europa, nel dialogo ecumenico e con spirito di laicità. La visita del Papa sembra dare plastica visibilità a tutti quei motivi che compendiano la vita di san Lorenzo da Brindisi «gloria della città adriatica », generale dei Cappuccini (1559-1619), proclamato dottore della Chiesa da Giovanni XXIII, perché, «vero genio delle discipline filosofiche e teologiche, parlava molte lingue e persino il greco, l’ebraico e il caldeo», «insegnò con la dottrina, ma ancor di più con la testimonianza della vita, le virtù cristiane che viveva fino all’eroismo».
«Non fu forse san Lorenzo ad affermare: 'Il miracolo più grande è quello della maternità divina di Maria, di colei cioè che, rimanendo vergine diventa Madre di Dio, Madre del più nobile e più degno dei Figli?'», sottolinea monsignor Angelo Catarozzolo, autore di un recente volume su san Lorenzo. E aggiunge: «Il dibattito dei nostri giorni sulle radici cristiane fa scoprire l’azione apostolica intensa e diffusa del nostro santo nel vecchio continente come illuminato predicatore del Vangelo e messaggero di pace; fu davvero apostolo senza frontiere e costruì ponti di dialogo interreligioso e di fraternità tra governi, sfidando anche esplicite minacce di morte». Insomma, davvero questa visita pastorale del Papa sembra svolgersi come se san Lorenzo fosse accanto alla sua Brindisi, quella città che da sempre ospita una colonia greca e che vede celebrare riti liturgici delle Chiese sorelle latina e greca. «Fu certamente soggiogato dalla preghiera sacerdotale pronunciate nel cenacolo: 'Padre, tutti siano una cosa sola' – ricorda monsignor Catarozzolo –, ed operò instancabilmente per il Vangelo dell’unità: seppe aprire i nuovi scenari dell’evangelizzazione, sulla scia dei santi Cirillo e Metodio, promuovendo il dialogo ecumenico, nella fedeltà alla dottrina cattolica nel tempo convulso, per la cristianità, della Riforma protestante: insomma fu davvero apostolo dell’Europa, rendendo un meraviglioso servizio al Vangelo, persino tra gli ebrei per l’uso perfetto della lingua ebraica e la conoscenza delle Sacre Scritture che citava dal testo originale, fino a stupire gli uditori che lo credettero, a volte, loro connazionale». Ma ciò che stupisce maggiormente è il modello di laicità: «È riduttivo incontrare san Lorenzo nell’ambito del devozionismo – conclude monsignor Catarozzolo –. Egli dev’essere l’ispiratore della ecclesialità del progetto culturale della Chiesa italiana ai nostri giorni. Dev’essere per i fedeli laici il maestro delle certezze che sfidano il relativismo ed il nichilismo della società contemporanea ».
© Copyright Avvenire, 14 giugno 2008
IL GESTO
L’affettuosa accoglienza dei disabili: « Ti offriamo la nostra sofferenza »
Uno striscione dirà il loro « grazie » « Santità, grazie per il tuo sorriso. Ti doniamo la nostra sofferenza » . Con queste parole, scritte su uno striscione che sarà collocato in via Nicola Brandi, le tre associazioni per l’assistenza ai disabili di Brindisi ( Oltre l’orizzonte), di Bari ( Cedis) e di Lauria ( Angelo custode), unite dal patto associativo stipulato a gennaio scorso alla presenza dell’arcivescovo di Brindisi- Ostuni, Rocco Talucci, si accingono ad accogliere Benedetto XVI. Non potendo stare a lungo nel piazzale Sant’Apollinare per partecipare alla celebrazione dell’Eucaristia di domani, i disabili e i loro familiari si riuniranno – ospiti di Enel – nella sala conferenza della Centrale « Federico II » dove, su un maxi schermo, potranno seguire la Messa presieduta da Benedetto XVI. Subito dopo il pranzo, in pullman si recheranno tutti presso la sede della cooperativa sociale « Oltre l’orizzonte » dove attenderanno il passaggio del Pontefice che si dirigerà verso l’aeroporto per fare ritorno a Roma. « Cercheremo di vivere così questo momento di festa dell’intera città e di tutta la diocesi, con i nostri amici più cari e con coloro che ci sostengono » , ha spiegato la presidente di « Oltre l’orizzonte » Gabriella Dell’Aquila. « Siamo certi che il Papa ci sente veramente come suoi figli prediletti e che ci porta sempre nel suo cuore. Nel nostro striscione di accoglienza e di saluto a Benedetto XVI – ha aggiunto Emidio Lamboglia, presidente della associazione di volontariato ' Angelo custode' di Lauria – abbiamo racchiuso la nostra gioia e il nostro grazie per questo incontro così profondo e ricco di speranza » . « Siamo tornati volentieri ad abbracciare a Brindisi il Papa, dopo averlo incontrato fugacemente a Bari qualche anno fa – ha detto Fara Di Cagno del Cedis –. Ci colpisce sempre il suo sorriso e ad esso ci aggrappiamo con tutta la nostra fiducia, ricambiati da tanta paternità e affetto » .
© Copyright Avvenire, 14 giugno 2008
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