30 aprile 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 30 aprile 2007 (3)


Vedi anche:

Europa...ne vale la pena?

Rassegna stampa del 30 aprile 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 30 aprile 2007 (1)

Aggiornamento della rassegna stampa del 30 aprile 2007 (2)

(nella foto il Papa ordina il figlio del fotografo Arturo Mari)

La famiglia culla di vocazioni

di FRANCESCA MARIANI

«CON l’aiuto di Gesù, ognuno di voi diventerà un Buon Pastore», ecco il monito rivolto da Benedetto XVI ai ventidue nuovi sacerdoti, ordinati ieri mattina nella Basilica di San Pietro e ai quali ha ricordato che, la prospettiva del martirio, era una realtà molto concreta «all’inizio del Cristianesimo mentre, il Vangelo, andava diffondendosi tra consolazioni e difficoltà. Cari Ordinandi - ha continuato il Pontefice - la certezza che Cristo non ci abbandona, sia per voi motivo di costante consolazione. Il Sacramento dell’Ordine che state per ricevere - ha ricordato Papa Ratzinger ai neosacerdoti - vi farà partecipi della stessa missione di Cristo. Sarete chiamati a spargere il seme della sua Parola e dispensare la divina misericordia. Quindi - per essere suoi degni ministri - dovrete alimentarvi dell’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana: siate pronti a dare la vita per Cristo». Ventidue nuovi sacerdoti per la diocesi capitolina. Vengono dall’Italia ma anche da Filippine, Perù, Ecuador, Repubblica Dominicana, Slovacchia e, soprattutto, sono stati ordinati da Benedetto XVI in una suggestiva celebrazione nella Basilica di San Pietro, concelebrata dal cardinal Camillo Ruini, vicario del Papa per la diocesi capitolina e dai diversi vescovi ausiliari. «Per tutti i sacerdoti, domandiamo il dono della perseveranza: che si mantengano fedeli alla preghiera e vivano in ascolto della Parola di Dio, assimilando giorno dopo giorno gli stessi sentimenti di Gesù», ha commentato il Papa, nel discorso che ha preceduto la preghiera del Regina Coeli, celebrata davanti a oltre cinquantamila fedeli. C’è l’ex ragioniere e l’ex barista, il ragazzo che ha conosciuto la povertà delle Filippine, l’uomo che arriva a un passo importante all’età di 51 anni. Alcuni dei neo-ordinati inoltre, fanno parte di seminari e collegi romani. Altri sono studenti dei seminari, portati avanti dal movimento dei neocatecumenali (Redemptoris Mater) o dai Legionari di Cristo. Il loro passaggio al presbiterato avviene proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra la «domenica del Buon Pastore» (IV domenica di Pasqua) e la 44ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Suggestivo il momento dell’ordinazione con i nuovi preti, davanti all’altare maggiore: sono Meletito Abella Baniga, Giulio Barbieri, Oscar Asencio Cabrera Bautista, Giampiero Casolaro, Roberto Cassano, Matteo Castellina, Nicola Cavallaro, Marco Ceccarelli, Diego Conforzi, John Jairo Cortez Villareal, Joseph Michael De La Cruz, Alessandro Di Medio, Jose Joaquin Dominguez Ureña, Juan Carlos Mari Rugel, Slavomir Ordo, Alessandro Pagliari, Juan Jesus Prats Arolas, Vincenzo Sarracino, Mauro Storaci, Hugo Cesar Torales Olmedo, Francesco Zanoni, e Mirsolaw Ziomek. Tra i nuovi arrivati anche Rugel Juan Carlos Mari dei Legionari di Cristo, figlio di Arturo Mari, fotografo ufficiale dei papi da oltre trent’anni. È la prima volta che, il padre, non segue la cerimonia con l’immancabile macchina fotografica a tracolla ma ha assistito al rito da invitato e in prima fila, insieme al resto della sua famiglia. Tra l’altro è stato anche il primo a ricevere la comunione dal papa.

Il Tempo, 30 aprile 2007


La celebrazione
Tra i nuovi religiosi il figlio del fotografo ufficiale dei pontefici La Chiesa senza addetti tra i temi del viaggio in Brasile il 9 maggio

ALCESTE SANTINI

Città del Vaticano. È stata una scena davvero suggestiva vedere, ieri mattina nella Basilica di San Pietro, ventidue giovani in ginocchio, la testa fra le mani del Papa, le palme unte dall’olio del Crisma, pronti a diventare sacerdoti in un’epoca in cui, secondo le statistiche, la popolazione mondiale è in crescita e le vocazioni sono in calo, soprattutto in Europa. Benedetto XVI era sorridente mentre li abbracciava, uno per uno, constatando, nel celebrare la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, attorniato dal cardinal vicario Camillo Ruini e da altri vescovi, che ventidue diaconi della sola diocesi di Roma diventavano sacerdoti (tra questi anche Juan Carlos Mari, figlio di Arturo Mari, fotografo ufficiale dei pontefici da oltre trent’anni). Ha, perciò, insistito sull’aspetto della «gioia» che deve accompagnare questi nuovi presbiteri ai quali ha detto, per incoraggiarli, che «la certezza che Cristo non ci abbandona e che nessun ostacolo potrà impedire la realizzazione del suo universale segno di salvezza». La cura delle vocazioni «esige una costante educazione», ha proseguito il Papa affacciandosi poi alla finestra davanti a circa 50 mila persone raccolte in Piazza San Pietro e sottolineando che «quanti sono stati scelti a così alta missione siano accompagnai dall’orante comunione di tutti i fedeli». Va rilevato che un miliardo e 115 milioni di cattolici presenti nel mondo sono oggi assistiti da 406 mila preti, dei quali 150 mila sono religiosi, mentre le suore sono 882 mila. Ma, di fronte agli accresciuti impegni, occorrerebbe un maggiore numero di sacerdoti di fronte alle esigenze della carità, della solidarietà, della scuola e dei centri di assistenza sanitaria, soprattutto nelle aree più povere. Perciò, il Papa ha affermato ieri che «ogni vocazione è chiamata d’amore da parte di Dio per poter corrispondere una risposta d’amore». Le 210mila ordinazioni sacerdotali registratesi tra il 1978 al 2004 riguardano il 40% l'Europa, il 30% le Americhe, il 17,2 l'Asia, il 12,5% l'Africa. Epuure questi dati vanno commisurati con il numero dei decessi che è elevato per cui l’età media si aggira a più di 60 anni. E la crisi sta aumentando anche in America Latina, baricentro del cattolicesimo mondiale. Un problema su cui Benedetto XVI è chiamato a a dare delle risposte rivolgendosi ai vescovi del continente latino ameriocano nel prossimo viaggio in Brasile dal 9 al 14 maggio.

Il Mattino, 30 aprile 2007


Il Patriarca ai giovani: «Grazie di questo regalo»
Milletrecento ieri i pellegrini veneziani a Roma per il Regina Coeli con il Papa. Poi l’incontro con il cardinale Scola

Sventolando la bandiera di S. Marco e vari striscioni con i nomi delle loro parrocchie, i milletrecento pellegrini veneziani si sono ritrovati ieri in Piazza San Pietro a Roma con il Patriarca Angelo Scola e i vicari episcopali per il Regina Cieli con il Papa Benedetto XVI.Il viaggio è stato organizzato a conclusione della "Visita ad limina" che ha visto impegnati per una settimana tutti i vescovi del Triveneto negli incontri con le varie congregazioni vaticane e con il Santo Padre Benedetto XVI. L'appuntamento si ripete di tradizione ogni cinque anni.
Un grande esercito, composto dalle centinaia di ragazzi delle scuole medie provenienti dalle varie parrocchie e realtà del Patriarcato, accompagnati da parecchi adulti (genitori, catechisti, animatori, educatori, sacerdoti, religiosi e religiose) con indosso una maglietta verde chiaro fosforescente, e dal gruppo di una cinquantina di adulti del pellegrinaggio diocesano. Tutti hanno ascoltato silenziosi il saluto del Papa, per poi animarsi in un caloroso applauso finale.

Il momento culminante del pellegrinaggio è stato sicuramente l'incontro per la celebrazione eucaristica con il Patriarca Scola, avvenuto nel pomeriggio nella Basilica dei dodici apostoli.

«Sono felice di vedervi qui, nella chiesa di cui sono il titolare, a pregare insieme a me a conclusione di questa settimana faticosa di incontri - ha esordito il Patriarca Angelo - mi avete fatto un grandissimo regalo, non sapete la mia gioia».

«Siamo venuti a Roma - ha proseguito Scola - per dire al Papa "Tu sei Pietro" e siamo stati ricompensati da un saluto particolare di Benedetto XVI».

Il Patriarca ha quindi esortato i giovani a percorrere la strada della felicità, il cui segreto è il rapporto personale con Gesù. «Il cammino verso la gioia piena - ha continuato Scola - può proseguire dopo questo pellegrinaggio attraverso la strada la Comunità. Dobbiamo vivere in comunione tra di noi, approfondire la conoscenza del pensiero di Gesù (Che ha a che fare Gesù con la mia scuola? Che ha a che fare Gesù con il mio amore?) e trovare l'ambito su cui impegnarsi per un servizio gratuito ad anziani, ammalati e alle persone sole. Ma soprattutto non si può fare a meno di dare testimonianza della nostra amicizia con Gesù».

Daniela Ghio

Gazzettino del nord est, 30 aprile 2007


Sul sito di Marcello Pera (www.marcellopera.it) un commento "al pepe" sull'ipocrisia dilagante :-)

Nessun commento: