3 settembre 2008

L'abbraccio di Ingrid a Benedetto XVI: «Salvata nella giungla dalla voce del Papa» (Coppola)


Vedi anche:

Lo scontro di civiltà con la fede al dito (Massimo Introvigne)

India: «Così vogliono cancellare noi cristiani». L’odio e la disinformazione spopolano sui giornali (Avvenire)

La Betancourt racconta la prigionia al Papa, parla con lui della Bibbia e insieme pregano per chi è ancora sequestrato

Franco Garelli riconosce la maggiore apertura dell'Osservatore Romano. Sull'articolo della Scaraffia: "Sia occasione per ulteriori approfondimenti"

Morte cerebrale: il commento di Francesco D’Agostino e di Paolo Becchi (Il Giornale)

Si vuole comprendere il senso dell'articolo di Lucetta Scaraffia? Si legga questo commento di Andrea Tornielli...

Cagliari: ultimo sopralluogo, è (quasi) tutto a posto (Saddi e Girau)

I giornaloni all'attacco dell'articolo di Lucetta Scaraffia: tanto rumore per nulla e tante braccia che cadono...

La morte cerebrale è vera morte? Scaraffia per l'Osservatore Romano

La Betancourt al Papa: «Laggiù le sue parole mi hanno dato coraggio» (Giansoldati)

Ingrid Betancourt: "Il Papa, l'essere della luce" (Il Tempo e Il Giornale)

India: i vescovi denunciano attacchi senza precedenti contro i Cristiani (Radio Vaticana)

Cristiani in India: "Con la forza disarmata" (Cristiana Dobner per Sir)

Ingrid Betancourt dopo l'incontro con Benedetto XVI: "Se non hai fede, non hai speranza né forza" (Radio Vaticana)

Ancora chiese in fiamme in India. Migliaia i profughi nelle foreste. Giornata di preghiera e di digiuno indetta dalla Cei (Osservatore)

Il Papa e gli immigrati irregolari. Quello che ha detto per davvero (Magister)

Il Papa alla messa con i suoi ex allievi a Castel Gandolfo: "Abbiamo bisogno di un rinnovamento dello spirito"

Se uccidere i Cristiani non fa scandalo. Massacri dall'India al Sudan ma l'Onu non si scompone (Battista)

Il commovente incontro fra Benedetto XVI ed Ingrid Betancourt: lo speciale del blog

Betancourt alla sorella: "Si può abbracciare il Papa?". "Benedetto è uomo di luce, di umanità e con grande capacità di comprensione"

Ingrid Betancourt: "La voce di Benedetto XVI alla radio nella selva mi ha dato speranza. Per questo ho voluto vederlo e abbracciarlo quanto prima"

Edmondo Berselli (Repubblica) "si arrende" al Papa, uomo dalla "rigorosa ratio", "teologo della fede e della ragione"...

Qualche giorno di vacanza ma con un occhio al blog

VIOLENZE ANTI-CRISTIANE IN INDIA: RACCOLTA DI ARTICOLI

L'incontro La Betancourt ricevuta da Benedetto XVI

L'abbraccio di Ingrid «Salvata nella giungla dalla voce del Papa»

Il Pontefice: «Miracolo perché hai saputo credere»

«Il mio progetto è creare una squadra di persone che mi aiutino ad alleviare il dolore di chi soffre. Non solo in Colombia»

Alessandra Coppola

ROMA

È un'altra Ingrid la donna resuscitata dalla giungla dopo sei anni di prigionia. Commossa, timida, schiva, quasi spaventata dalla folla, estremamente credente. Aggrappata alla Bibbia e a una cordicella annodata come un rosario quando era nelle mani della guerriglia colombiana, devota e desiderosa di incontrare il Papa già nei primi momenti della sua liberazione lo scorso 2 luglio, raggiante ieri mattina per l'incontro e l'abbraccio (scavalcando il protocollo) con Benedetto XVI: «Straordinario conoscerlo, un sogno che si realizza».
Ingrid Betancourt l'aveva immaginato già nella selva: «Un giorno — racconta — al termine di una marcia durissima, dall'alba al tramonto, con pesanti zaini sulle spalle, senza sapere dove ci stessero portando, arrivammo all'accampamento stremati. Avevo un'immensa angoscia e un profondo dolore nel cuore. Accesi la radio, che era l'unica distrazione possibile. E curiosamente sentii la voce del Papa che pronunciava il mio nome. Nel momento in cui pensavo che sarei stata dimenticata, mi apparve una luce. Per questo, da quando sono tornata libera, ho espresso il desiderio di vederlo e abbracciarlo».
La conversazione è stata molto intima e intensa, così la descrive Ingrid ai giornalisti nelle sale della Provincia di Roma, accanto a lei il presidente Nicola Zingaretti che l'ha invitata e ne sostiene la candidatura al Nobel per la Pace. L'ex ostaggio e Papa Ratzinger sono rimasti da soli una ventina di minuti. Lei gli ha raccontato alcune delle tappe della sua travagliata svolta mistica. Lui ha annuito e l'ha rincuorata. «Il primo giugno ascoltavo Radio Católica Mundial — gli ha riferito Ingrid —.
Uno speaker parlava di una santa alla quale Gesù aveva promesso che sarebbe riuscita a toccare il cuore duro di chi fa soffrire, avrebbe benedetto i suoi progetti, l'avrebbe aiutata a sostenere la croce. Era esattamente quello che io avrei voluto. E così pregai: "Fa che io sappia quando sarò liberata, per avere la forza di sopportare fino ad allora e io mi donerò al tuo sacro cuore". Per la verità non so neanche che significhi donarsi a Gesù...— sorride —. Il Papa mi ha rassicurato: "lui ti mostrerà la via"». Il 27 giugno un guerrigliero le comunica l'arrivo di una commissione internazionale e la possibile liberazione. Ingrid vi legge il segnale che aspettava.
«Credo che ti abbia fatto il miracolo — le dice Benedetto XVI — perché tu hai saputo chiedere: non hai chiesto di essere liberata, ma di essere aiutata a capire quale fosse la Sua volontà».
Ingrid ha gli occhi lucidi e la voce spezzata. Parla della Bibbia come di «un tesoro che non conosciamo: non è un grosso libro polveroso, contiene invece tutte le risposte». Si rivolge ai suoi carcerieri delle Farc: «Il mondo vi sta guardando e vuole credere che nei vostri cuori ci sia spazio per l'amore e il perdono.
Il mondo sta aspettando che abbandoniate la morte e i fucili, e cominciate a pensare che sia possibile cambiare le cose usando la via democratica, protetti dalla legalità».
Riaffiora il linguaggio della politica. Possibile un ritorno sulla scena colombiana? «Perché no?». Oppure un incarico all'Unesco? «C'è gente più qualificata di me». «La verità — dice — è che dopo quasi sette anni vittima dell'arbitrarietà e della guerra, la prospettiva che uno ha della propria esistenza cambia ». La politica non è più una priorità, dichiara. Ingrid adesso sente di avere una «missione», che è quella di «parlare a nome di chi non ha voce». Il suo progetto è la creazione di «una squadra di persone che mi aiutino a raggiungere chi ne ha bisogno, ad alleviare il dolore di chi soffre. Non solo in Colombia», un pensiero per la leader birmana Aung San Suu Kyi.

© Copyright Corriere della sera, 2 settembre 2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao raffaella, spero tu abbia potuto seguire la catehesi di oggi, almeno per radio, è stata splendida! Praticamente tutta a braccio! Ancora buone vacanze! Marco

Anonimo ha detto...

Ancora ciao raffaella, ho raccolto qualche informazione sul college des bernardins ove il papa terrà il discorso agli uomini di cultura. Ero curioso...
se anche voi volete qualche informazione ecco due link:

http://eucharistiemisericor.free.fr/index.php?page=0309083_bernardin

http://www.collegedesbernardins.fr/accueil.html

ciao, Marco

Raffaella ha detto...

Grazie Marco :-)
Purtroppo non ho visto ne' sentito la catechesi ma a casa ho registrato il tutto e spero nella'audio di Radio Vaticana :-)
Un abbraccio