2 settembre 2008
India: i vescovi denunciano attacchi senza precedenti contro i Cristiani (Radio Vaticana)
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VIOLENZE ANTI-CRISTIANE IN INDIA: RACCOLTA DI ARTICOLI
India: i vescovi denunciano attacchi senza precedenti contro i cristiani
In India, i vescovi hanno denunciato gli attacchi “senza precedenti” compiuti da estremisti indù contro i cristiani nello Stato di Orissa. Il primo ministro, Manmohan Singh, ha anche assicurato assistenza alle famiglie delle vittime. Sulla collaborazione tra Chiesa e governo per porre fine alle violenze, ascoltiamo, al microfono di Amedeo Lomonaco, padre George Manimala, vicario episcopale per le Chiese orientali, raggiunto telefonicamente a Delhi:
R. - L’arcivescovo di Delhi, Vincent Michael Concessao, si è recato in Orissa, insieme con l’arcivescovo di Cuttack-Bubaneshwar in Orissa, Raphael Cheenath. Il governo centrale di questo Stato ha promesso aiuto e assistenza. Il presidente del governo dell’Orissa ha detto che è stata compiuta un’ingiustizia da parte dei fondamentalisti contro i cristiani. Ha anche aggiunto che la violenza è contro la giustizia e che non può continuare.
D. - La Chiesa indiana ha fissato per il prossimo 7 settembre una giornata di preghiera e digiuno. In un Paese dove Gandhi è simbolo della non violenza, come si possono fare attecchire il seme della preghiera e del dialogo?
R. - Il dialogo reciproco è molto importante. Anche il governo deve impegnarsi. Noi preghiamo per la pace e chiediamo a tutti i cattolici, ai cristiani, di pregare per la situazione in Orissa. E’ importante per la pace, per lo sviluppo e per l’armonia. E' importante dare testimonianza, da parte nostra, di amore e di riconciliazione.
D. - Come vengono raccontate in India dai mezzi di informazione locali le violenze contro i cristiani? C’è una percezione, una comprensione di quello che sta succedendo in Orissa?
R. - Sui giornali viene dato spazio alla situazione in Orissa. I giornalisti hanno condannato le violenze. Qualcuno ha detto l’altro giorno che è una vergogna per l’induismo. Non ho invece sentito finora nessun leader religioso indù parlare di questo. Ma va comunque detto che cittadini importanti di fede indù si sono schierati contro questo tipo di violenza. C’è una parte indù che cerca di mantenere l’armonia nel Paese.
D. - Oltre alle violenze, proseguono anche gli attacchi alla libertà religiosa. Sono infatti molti i cristiani in India che vengono costretti ad abbandonare la propria fede. Come può intervenire la Chiesa in questo caso?
R. - La Chiesa cerca di lavorare con il governo, con e altre forze e specialmente cerca di dialogare con coloro che alimentano la violenza. Ma la preghiera qui non basta. C’è la paura qui da noi che con questo tipo di violenza l’integrità del Paese, l’armonia dell'India possano rompersi. La situazione di paura continua, una paura che colpisce le persone e specialmente i cristiani.
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