10 marzo 2008

Card. Bertone: «Presto l'incontro del Papa con Alessio II». «Reciprocità con gli Ebrei nelle preghiere» (Eco di Bergamo)


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«Presto l'incontro con Alessio II»

BAKU La Chiesa cattolica chiede «reciprocità» agli ebrei sulle questioni che possono creare attrito tra le due confessioni, in particolare sulla controversa preghiera per gli ebrei del Venerdì Santo contenuta nella nuova messa in latino, perché – ha detto il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone –«preghiere che potrebbero o dovrebbero essere modificate» esistono «da ambo le parti».

In un'intervista all'Ansa rilasciata a Baku, capitale della repubblica azera, il più stretto collaboratore di Benedetto XVI ha anche annunciato che «si avvicinano» i tempi per un possibile incontro tra il Papa e Alessio II, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, e ha esaltato il ruolo dell'Islam più dialogante.

A Baku Bertone, oltre a quelli politici e istituzionali ai massimi livelli, ha avuto amichevoli incontri con i leader religiosi e ha inaugurato la prima chiesa cattolica rinata nel paese dopo il crollo del regime sovietico. Proprio il proficuo contesto di dialogo interreligioso ed ecumenico e l'instancabile tessitura di rapporti da parte del segretario di Stato ha favorito lo sguardo sulle questioni aperte. Come quella della preghiera in latino del Venerdì Santo, che ha suscitato rimostranze da parte ebraica, in attesa che la prossima settimana arrivi una delegazione a Roma. «Molti esponenti ebraici – ha replicato Bertone – hanno capito bene il senso della preghiera che, notiamo bene, riguarda una componente ben precisa del mondo cattolico, alla quale è stato fatto fare un grande passo avanti, proprio rispetto agli ebrei ed alle antiche preghiere».

Peraltro, per il segretario di Stato, «come hanno scritto anche illustri esponenti ebraici, la presenza di preghiere che potrebbero essere modificate e forse dovrebbero essere modificate, è da ambo le parti». «È un atteggiamento di reciprocità quello che si richiede – ha aggiunto –, di rispetto dell'affermazione della propria identità, senza volere le conversioni forzate di nessuno, ma proponendo la propria fede con il massimo rispetto».

Secondo il numero due della Santa Sede, poi, «si va avvicinando» il momento di un possibile incontro «fraterno, positivo e costruttivo» tra Benedetto XVI e Alessio II. Lo ha detto, in base a «segni positivi» provenienti «sia dal Patriarcato di Mosca, sia dai rappresentanti del Patriarcato, dai vescovi e dai metropoliti». Bertone ha annotato che le «difficoltà» ancora esistenti tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa «vanno diradandosi concretamente».

Bertone ha parlato della «necessità molto sentita dal grande mondo ortodosso, al di là delle differenze dottrinali, di cooperare con la Chiesa cattolica per progetti morali di valore condiviso fra tutti i cristiani, per le nostre società che vanno scristianizzandosi, che vanno perdendo la memoria storica delle loro radici».

Un capitolo a parte merita poi l'altissima considerazione per l'Islam – Bertone non l'ha voluto chiamare «moderato» ma proprio «Islam tout court» – incontrato in Azerbaigian.

Un'ultima battuta è stata per l'attesa enciclica di Papa Ratzinger sui temi sociali e la globalizzazione, la terza di Ratzinger dopo la «Deus caritas est» e la «Spe salvi»: non dovrebbe essere pubblicata «prima delle vacanze estive», ha detto Bertone, e sarà diffusa dall'inizio «anche in cinese».

© Copyright Eco di Bergamo, 10 marzo 2008

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