9 marzo 2008
"Lite" su Lutero tra Chiesa e Financial Times. I commenti dei prof. Severino e Reale (Corriere)
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Lite su Lutero tra Chiesa e Financial Times
di BRUNO BARTOLONI
CITTA' DEL VATICANO — Martin Lutero fa litigare il Vaticano e il Financial Times. Il quotidiano della City, riprendendo un'indiscrezione su un possibile ripensamento vaticano, in un pungente editoriale ha parlato di «riabilitazione cosmetica». Dura la replica della Santa Sede: «L'editoriale non ha alcun fondamento».
Il quotidiano economico: «Dal Papa solo un'operazione cosmetica». La Santa Sede: «Nessun fondamento»
CITTA' DEL VATICANO — Ha tagliato corto, ieri sera, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, rispondendo all'ironia di un editoriale del Financial Times che criticava la Santa Sede per una supposta riabilitazione di Martin Lutero immaginando paradossalmente perfino un «recupero nel gregge» di Enrico VIII. «L'editoriale del Financial Times non ha alcun fondamento, in quanto non è prevista nessuna riabilitazione di Lutero», ha dichiarato senza aggiungere commenti alla sferzante ironia del quotidiano inglese.
Tutto sembra nascere dall'indiscrezione non confermata della
Stampa che annunciava alcuni giorni fa un seminario estivo a Castelgandolfo del pontefice dedicato al grande riformatore con possibili ripensamenti sul suo pensiero. L'indiscrezione è diventata un fatto sul Times di Londra, che l'ha registrata, ed è divenuta motivo d'ironia per il prestigioso quotidiano economico che fa rientrare l'ipotetica riabilitazione di Martin Lutero fra i «cambiamenti cosmetici » di papa Ratzinger che non ne «intaccano» il dogmatismo. E a conferma di simili operazioni «cosmetiche » il giornale cita la «curiosa decisione» di erigere una statua a Galileo Galilei nei giardini Vaticani, di fronte alla Casina di Pio IV, sede della Pontificia Accademia delle Scienze. Per il Financial Times, entrambe le operazioni «mirano a presentare un aspetto più liberale di Benedetto XVI» e «non sono convincenti».
Da parte sua il Papa prosegue per la sua strada.
Ieri ha lanciato un preoccupatissimo allarme: «La vita ecclesiale è seriamente minacciata: perfino i vescovi sembrano scivolare verso la superficialità e l'egocentrismo sotto la spinta della mentalità edonistica e consumistica predominante».
Non avevano mai raggiunto finora la gerarchia episcopale gli allarmi che Benedetto XVI va lanciando con insistenza da tempo contro la «secolarizzazione che invade ogni aspetto della vita quotidiana».
Benedetto XVI ha fatto riferimento per la prima volta anche ai «pastori» rivolgendosi ai partecipanti al Pontificio Consiglio della Cultura, riuniti in Vaticano per difendere la Chiesa dalla «sfida della secolarizzazione », tema scelto dal neopresidente, l'arcivescovo Gianfranco Ravasi.
Insomma, la secolarizzazione non è più e soltanto «una minaccia per i credenti, ma si manifesta già da tempo in seno alla Chiesa stessa. Snatura dall'interno e in profondità la fede cristiana e, di conseguenza, lo stile di vita e il comportamento quotidiano dei credenti».
Ad elencare i «peccati» più vistosi di una società sempre più segnata dall'edonismo ci ha pensato poi uno dei collaboratori del pontefice al quale è affidata la responsabilità di pronunciarsi per suo conto sui temi del «foro interno», il reggente del Tribunale della Penitenzieria apostolica, monsignor Gianfranco Girotti. Ha indicato in un articolo sull'Osservatore Romano le «aree» dove si registrano «atteggiamenti peccaminosi » e, come il Papa, ha guardato anche all'interno della Chiesa, citando i casi di pedofilia che hanno coinvolto sacerdoti.
© Copyright Corriere della sera, 9 marzo 2008
Il Financial Times e' alla frutta? Direi di si' e non e' per nulla convincente :-))
Coraggio! Ci sono tanti altri argomenti su cui attaccare il Papa...
R.
Severino
«È così grande che non serve rivalutarlo»
Mario Porqueddu
MILANO — «Se fosse vero che il Papa vuole riabilitare Lutero agli occhi della Chiesa cattolica, perché agli occhi di tanti altri è già abile, sarebbe una buona notizia.
È una figura grandiosa — dice il filosofo Emanuele Severino (foto)
—, che il cattolicesimo ha troppo svalutato».
In realtà il Vaticano si è affrettato a smentire...
«Io infatti ho qualche dubbio che il Papa lo farà.
Poi vorrei tornare sul concetto del "riabilitare": Lutero è troppo importante perché lo si debba riabilitare, per lui quel termine è quasi offensivo».
E sulla statua a Galileo?
«La riabilitazione di Galileo è stata una strana mossa della Chiesa. Ai tempi della polemica con il cardinale Bellarmino, questi era più avanzato dal punto di vista epistemologico di Galileo, che presentava la sua ipotesi copernicana come verità assoluta. Ma oggi la scienza è consapevole del suo essere un sapere falsificabile, perciò quella della Chiesa mi pare una preoccupazione obsoleta. Forse il Papa si vuole accreditare come "non antiscientifico" perché è la gente, oggi, a considerare la scienza come una verità».
© Copyright Corriere della sera, 9 marzo 2008
Attenzione, professor Severino! Non vorrei che i docenti della Sapienza se la prendessero anche con Lei per la frase su Galileo e il cardinale Bellarmino :-))
Se c'e' una persona che non ha bisogno di accreditarsi, soprattutto presso i media, questi e' Benedetto XVI.
Conosciamo tutti la sua liberta' di penisiero completamente lontana dal politicamente e mediaticamente corretto...
R.
Reale
«Temi spirituali nel Dna di Ratzinger»
Ma. Po.
MILANO — «Molti giornalisti impostano le questioni della fede e dei problemi religiosi senza conoscerle — attacca il filosofo Giovanni Reale (foto) —. Heidegger, per citare un pensatore al di sopra di ogni sospetto, diceva che chi non ha fede non deve parlarne, perché non sa di cosa si tratta».
Lei è d'accordo?
«Io dico che spesso si finisce per leggere tutto secondo categorie politiche. Magari anche in modo machiavellico. Ma il discorso della Chiesa, anche quando si riverbera su aspetti che hanno a che fare con la politica, è per sua natura metapolitico, trascende, il nucleo è altrove».
Della vera o presunta intenzione di Ratzinger di «rivalutare» Lutero che cosa pensa?
«Benedetto XVI disse subito che il suo scopo era ricostruire i legami tra le varie confessioni cristiane.
Inoltre, Lutero ha detto alcune cose vere e questo Pontefice, come ogni cristiano, lo sa e lo capisce.
Non scordiamoci che è un tedesco, nella sua università ha discusso di questi temi in modo continuo. Fanno parte del suo Dna spirituale».
© Copyright Corriere della sera, 9 marzo 2008
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2 commenti:
A me, e sono cocciuta, ciò che disturba, per non dire irrita, parecchio, sono queste indiscrezioni o fughe,comunque si voglia chiamarle.
Spesso sorgente di problemi ,confusioni o conflitti che non sarebbero esistiti se questi "uomini di fiducia" avessero tenuta chiusa la loro bocca.
Ultima in data, e per me grave, la fuga che ha permesso al giornale "Le Figaro" di procurarsi il testo del telegramma diplomatico CONFIDENZIALE, datato del 3 marzo, partito dal Vaticano circa l`eventuale visita in Francia del Papa.
Con i dettagli, le date, le richieste del Pontefice ecc.
Ma che cosa spinge queste persone a tradire la fiducia del Papa, a rompere il loro dovere di confidenzaIità?
Lutero Lutero.
Probabilmente questi signori lo conosceranno molto bene sotto vari profili, ma forse e ripeto forse, non sanno che il GRANDE Lutero dimostrò di essere poco colto intelligente e saggio quando iniziò a leggere Agostino e le questioni legate alla Grazia. Dimostrò praticamente di non aver capito nulla, e di questi segni di saggezza ne ha dati tanti il GRANDE Lutero.
Forse i signori professori non lo sanno?
Beh, lo chiedano al prof. Ratzinger magari qualche lezioncina penso potrà accordarla.
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