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Vian boccia la lista Ferrara sull'aborto «No Giuliano, così crei solo divisioni»
Francesca Basso
MILANO — D'accordo. Non è come se parlasse il Papa. «Siamo l'organo ufficioso della Santa Sede, non ufficiale» spiega il direttore dell'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian a Stefano Lorenzetto, in un'intervista che Panorama pubblicherà domani. In più precisa di parlare «a titolo personale, come privato cittadino, non come direttore dell'Osservatore». Comunque sia, Vian prende le distanze dalla lista di Giuliano Ferrara «Aborto? No grazie».
«È un'iniziativa importante, perché un tema tragico come questo non può essere dimenticato — spiega Vian —. Ma una cosa è la petizione morale per la moratoria e un'altra cosa è la proposta politica». E la lista di Ferrara, secondo Vian, «rischia di approfondire le divisioni su un tema che invece richiede massimo consenso». Il direttore dell'Osservatore ci tiene però a ribadire che «Giuliano Ferrara resta un buon amico, una persona intelligente e coraggiosa che ha contribuito a innalzare il livello culturale e ideale del giornalismo italiano».
È critico Vian verso la stampa italiana, che giudica «in chiaroscuro. Molto vivace, però un po' troppo autoreferenziale, ripiegata sull'Italia».
Quindi racconta un aneddoto su papa Benedetto XVI: «Da un'allusione di monsignore Gänswein ho capito che Sua Santità trova divertenti le vignette di Emilio Giannelli». Il diretto interessato si dice «lusingato » però precisa che questo lettore illustre «non influisce sul lavoro quotidiano».
«Veltroni non guarda le vignette — aggiunge Giannelli — il Papa le legge tutti i giorni... Questo fatto mi impensierisce moltissimo: non sarà la fine della satira?».
© Copyright Corriere della sera, 20 marzo 2008
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