20 maggio 2008

La preghiera dei bimbi del Gaslini "Benedetto, facci tornare a casa"


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La preghiera dei bimbi del Gaslini "Benedetto, facci tornare a casa"

Speranze e sofferenze nei disegni donati al Santo Padre

Sono Pietro, ho 9 anni, vengo dalla Sicilia, a volte sono stanco delle cure. Sono contento di vederti da vicino
Questo non è soltanto un ospedale, ma un vero tempio della vita e del dedicarsi amorevole al servizio
Dio non ci abbandona mai, io vi affido alla Madonna che, come madre, ha sofferto moltissimo


WANDA VALLI

Il loro Papa è buffo, più alto degli alberi, con due pomelli rossi sulle gote, dritto sotto il cielo che ha il sole messo un po´ di traverso. E´ il Papa immaginato dai bimbi del "Gaslini", Giacomo aggiunge tanti prati verdi e lì in mezzo sistema il Papa. I disegni sono il loro regalo a Benedetto XVI che ieri mattina va a visitarli, prima nei reparti e poi sotto, nell´atrio. E´ piena di gente, la scalinata che, dall´atrio porta fino alla chiesa, medici, infermiere, visitatori, genitori. E la banda della "Società Filarmonica di Sestri levante" che suonerà l´Inno del Vaticano. In basso lo aspettano altri ospiti, Marco Bisagno, presidente degli industriali di Genova, Victor Uckmar, Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Lorenzelli, che fa gli onori di casa come commissario straordinario dell´Istituto. Il sindaco Marta Vincenzi, è vestita di nero con la fascia tricolore. Alcuni bimbi sono in prima fila, seduti sulle carrozzine che hanno le ruote colorate. C´è Alessia, 16 anni, con le treccine, soffre di distrofia, spiega la sua mamma, e così «sembra più piccola della sua età». Alessia è contenta perché il Papa non l´ha mai visto, è il primo incontro anche per Antonio, il bimbo che le sta a fianco, con un gran turbante in testa perché è stato operato, e per Stefano, con il berrettino rosso e bianco, anche lui in carrozzina. Loro sembrano non far caso alla confusione che c´è attorno, agli uomini dei Cavalieri di Malta, la Croce Rossa del Vaticano, a quelli della sicurezza che distribuiscono i posti, a don Aldo il frate cappuccino, emozionato e un po´ agitato, che si preoccupa di tutto ma dimentica di far bloccare il meccanismo delle campane che suoneranno nel bel mezzo del discorso di papa Ratzinger. Il Pontefice arriva alle 10 e 10 accompagnato dal cardinal Bertone. Lo accoglie il saluto del sindaco, poi quello del professor Lorenzelli: «questo non è soltanto un ospedale, ma un vero tempio della vita e del dedicarsi amorevole al servizio dei piccoli ammalati», dice. E ricorda la storia dell´Istituto voluto da Gerolamo Gaslini in memoria della figlia Germana, morta a 12 anni. C´è un richiamo a papa Giovanni Paolo II, alla sua visita nel 1985 per i cinquant´anni dell´Istituto pediatrico. Giovanni Paolo II che, commosso, si rivolse così ai piccoli pazienti «sono venuto qui per portarvi una carezza e un abbraccio». Il suo successore ascolta attento, si diverte quando è il turno del portavoce dei bambini. Che si presenta diretto e deciso: «Sono Pietro, ho 9 anni, vengo dalla Sicilia, da tre mesi mi curo. Sono contento di vederti da vicino, a volte sono stanco di star qui con tutte queste cure, ma, Santo Padre, so che ci vuoi tanto bene, e allora prega per farci tornare a casa».
Il Papa sorride e lo saluta, poi conferma la sua gioia perché il primo incontro con Genova, «è in questo luogo di sofferenza e di speranza». La storia del Gaslini, di come è nato, sottolinea che Genova «è una città della carità cristiana», aggiunge il Pontefice. Il saluto più caro è per i piccoli: «mi rivolgo a voi carissimi bambini, il Papa vi vuole bene, siate tutti certi, Dio non ci abbandona mai, io vi affido alla Madonna che, come madre, ha sofferto moltissimo». Prima di andarsene, accarezza Alessia e gli altri due bimbi, dona a ciascuno di loro un rosario. Stefano che cosa ti ha detto il papa? «Sii benedetto», tu ti sei commosso? "Sì" risponde, da sotto il cappellino rosso e bianco, che nasconde il suo volto un po´ triste, la sua lotta per una vita normale.

© Copyright Repubblica (Genova), 19 maggio 2008

IL SALUTO DEI PICCOLI

PIETRO, 8 ANNI, è malatoma ha tanta forza: «che bello averti qui»

Genova.

«Vengo dalla lontana Sicilia, mi trovo in questo ospedale da tre mesi e spero tanto di guarire. Oggi sono tanto contento di vederti da vicino, prega per noi affinché possiamo tornare presto guariti nelle nostre case». Spetta a Pietro, sicuro al microfono nonostante il comprensibile groppo in gola dettato dal momento, esprimere al Papa in poche e semplici parole il saluto dei piccoli ricoverati del Gaslini. Ha otto anni, il coraggioso rappresentante scelto da padre Aldo Campone, cappellano dell'ospedale, e viene da Agrigento. Dicono, i medici, che questo bambino ha una forza dentro enorme, «che stupisce e influisce positivamente sulla terapia».
Anche e soprattutto per questo sono molto ottimisti di poterlo curare, i primi risultati del suo organismo alle cure fanno pensare al meglio. Pietro è affetto da una malattia molto rara, ha fatto un lungo viaggio per continuare a vivere, come lui tantissimi bambini del sud. Il Gaslini è il più grande ospedale pediatrico del nord Italia, circa la metà dei bambini qui ricoverati proviene da altre regioni e dall'estero, e in molti reparti d'eccellenza si registrano anche tra il 60 e l'80 % degli accessi da fuori regione. Pietro è ospite, assieme alla sua famiglia, dell'Abeo, associazione ligure bambino emopatico e oncologico. Una delle realtà che hanno affiancato il Gaslini in una sfida nuova, quella dell'assistenza a domicilio. Il "portavoce" dei bimbi davanti al Papa vive assieme a mamma e a papà. Raramente si reca in ospedale: è più spesso l'ospedale, o meglio i suoi medici e gli infermieri, ad andare da lui. Grazie anche a due genitori «splendidi», come li descrivono i medici, Pietro sta facendo progressi, gli stessi che gli hanno permesso di parlare davanti a Benedetto XVI. Tra i bambini nelle prime file del saluto ufficiale c'è anche un altro piccolo. La testa fasciata, è un paziente di Neuriochirurgia. Il Papa lo avvicina e lo benedice. Il suo discorso, il suo abbraccio finale, sarà tutto per loro. I piccoli angeli del Gaslini.
d. gri.

© Copyright Il Secolo XIX, 19 maggio 2008

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