26 settembre 2008

Dopo Betori c'è Crociata come segretario della Cei (Bobbio)


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Dopo Betori c'è Crociata come segretario della Cei

Vescovo di Noto, in Sicilia, è stato nominato ieri dal Papa Teologo, è il primo presule del Sud in questo incarico

nostro servizio

Alberto Bobbio

Città del Vaticano

È un teologo, esperto di dialogo interreligioso con un occhio speciale per l'Islam. Monsignor Mariano Crociata, da un anno vescovo di Noto in Sicilia, prende il posto di Giuseppe Betori e diventa praticamente il numero due della Conferenza episcopale italiana. Il suo nome era il primo della terna che il Consiglio permanente della Cei ha sottoposto al Papa due giorni fa. E il Papa ieri lo ha nominato, come prevede lo statuto della Conferenza episcopale italiana. È l'unica al mondo il cui segretario generale è di nomina pontificia e non eletto dai vescovi. Non si tratta di un privilegio, ma la ragione deriva dal fatto che il Papa ha anche il titolo di Primate d'Italia.
Monsignor Crociata prenderà il posto di Betori il 20 ottobre, cioè pochi giorni prima dell'ingresso nella diocesi di Firenze dell'attuale segretario, nominato da Benedetto XVI alla sede fiorentina lo scorso 9 settembre. È la prima volta che un vescovo del Sud diventa segretario generale nella storia della Cei. E questo sicuramente ha influito nella scelta di Benedetto XVI e nelle indicazioni che sono venute alla Santa Sede dalla Conferenza episcopale. Ma ha anche avuto un ruolo il profilo culturale di monsignor Crociata dentro un'Italia sempre più multietnica e multireligiosa, dove le tensioni relative al dialogo si misurano quotidianamente sia sul piano politico che su quello interreligioso.
Lui in questo campo è assai preparato. Ha curato per l'editrice dei Focolarini Città Nuova diversi volumi di «teologia delle religioni». Uno di essi si intitola «Il Crocefisso e le religioni». Per le Paoline alcuni anni fa ha curato un volume su «Cristo e l'unicità della mediazione» che nel titolo riprende il concetto espresso nella Dominus Jesus, la dichiarazione firmata da Ratzinger quando era a capo della Congregazione per la dottrina della fede, e da Tarcisio Bertone, oggi Segretario di Stato, nella quale si ribadiva l'unicità della salvezza in Cristo Cristo.
In un altro libro sempre per le Paoline, «Teologia delle religioni. Bilanci e prospettive», monsignor Crociata sosteneva che la teologia delle religioni non può accontentarsi di riflettere sull'esperienza religiosa, ma deve possedere anche chiare e limpide radici teologiche, altrimenti nessun dialogo serio è possibile. È evidente che c'è totale sintonia con le tesi sostenute da Ratzinger, diventato nel frattempo Benedetto XVI. La preparazione teologica nel vasto campo del dialogo ha permesso a Crociata di intervenire in modo puntuale anche su molte questioni di attualità legate all'area del Mediterraneo e all'immigrazione. A luglio aveva osservato che bisogna guardare «alle masse sterminate e senza voce dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo o vi cercano sbocco» e aveva sottolineato che la solidarietà può far breccia nei cuori, senza «nemmeno conoscere la stessa lingua o avere le stesse abitudini o usanze».
Crociata è stato assai vicino per anni a monsignor Cataldo Naro, il vescovo di Monreale scomparso improvvisamente due anni fa, a 55 anni. Era la vigilia del convegno di Verona e Naro era presidente della Commissione per le comunicazioni sociali, e alla preparazione del convegno aveva strettamente collaborato proprio con Betori. In quei mesi si faceva il nome di Naro quale futuro segretario Cei. Quel posto adesso lo prende Crociata. È stato allievo all'Almo Collegio Capranica a Roma, lo stesso dove si sono formati il cardinale Ruini e altri ecclesiastici con posti di grande responsabilità, e ha studiato alla Gregoriana.
Crociata alla Cei avrà un ruolo chiave: coordinare gli uffici, ma anche l'organizzazione pastorale della Chiesa italiana. Prima di essere nominato vescovo di Noto è stato parroco, assistente dell'Azione Cattolica, vicario episcopale della diocesi di Mazara del Vallo, ma soprattutto ha insegnato teologia fondamentale alla facoltà teologia siciliana, dove ha diretto il dipartimento di teologia delle religioni.

© Copyright Eco di Bergamo, 26 settembre 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

A questa nota biografica si potrebbe aggiungere che il fratello di mons. Crociata, Gaetano Crociata, è stato vice-presidente nazionale della FUCI (quando Stefano Ceccanti, oggi senatore PD, era presidente) ed è attualmente il segretario della Fondazione FUCI.