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L'esortazione dell'arcivescovo Zollitsch all'assemblea plenaria della Deutsche Bischofskonferenz
I cattolici tedeschi chiamati alla responsabilità dell'evangelizzazione
Fulda, 24.
Un atteggiamento "più diretto", attivo e propositivo, non basato primariamente solo "sull'obbedienza, sul monologo o sui solleciti" perché "la Chiesa non può accettare di essere ridotta a semplice erogatore di servizi funzionali alla politica e alla società": è questa l'esortazione che l'arcivescovo di Freiburg im Breisgau, Robert Zollitsch, presidente della Deutsche Bischofskonferenz, ha posto al centro della sua prolusione in apertura dell'assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca in corso di svolgimento, dal 22 al 25 settembre, a Fulda, in Assia, la prima guidata da Zollitsch dopo aver preso il posto del cardinale Karl Lehmann.
Il presidente - riferisce l'agenzia Sir - ha invitato i cattolici ad assumersi un impegno missionario, sull'esempio di san Paolo: "Finora - ha detto monsignor Zollitsch - i cattolici in Germania hanno avuto troppe difficoltà a parlare della propria fede senza riserve e a professarsi apertamente credenti. Ciò deve cambiare" ha affermato, criticando anche "la perdita delle tradizioni della fede". Ciò, secondo l'arcivescovo, comporta che "oggi anche i cattolici mischiano intenzionalmente diversi contenuti di fede, trasformandoli in un pot-pourri di idee religiose". Zollitsch ha propugnato un atteggiamento "più diretto" della Chiesa: l'aspirazione "deve essere sempre trasmettere l'accettazione e la vicinanza di Dio".
L'assemblea plenaria è stata l'occasione, ieri, per presentare l'iniziativa della Deutsche Bischofskonferenz, per il 2008, "Solidarietà per i cristiani perseguitati e oppressi". L'arcivescovo di Bamberg, Ludwig Schick, presidente della Commissione per la Chiesa universale della Conferenza episcopale tedesca, ha detto che "la questione dei diritti umani è un problema irrisolto" e "ciò vale anche per la libertà di religione". Riferendosi alla situazione in Cina, monsignor Schick ha sottolineato che in quella nazione "la condizione dei cristiani è migliorata negli ultimi venticinque anni" auspicando tuttavia ulteriori, concreti passi in avanti. Per l'arcivescovo - riferisce sempre il Sir - un compito fondamentale del cristianesimo "è rendere accessibile ai cinesi un'immagine non materialistica della persona, per far fronte alla crisi di valori in atto nel Paese che sta conoscendo un'evoluzione politica, economica e culturale difficilmente valutabile".
Sull'argomento è intervenuto anche padre Anton Weber, direttore del China Zentrum a Sankt Augustin, illustrando le difficoltà dei cristiani nonostante "la libertà di religione sia garantita dalla Costituzione".
Fra i temi centrali che vengono discussi a Fulda dai sessantasette membri dell'assemblea figura il rapporto tra Chiesa e media (in particolare i cambiamenti sull'utilizzazione dei mezzi d'informazione), al quale è dedicata una giornata di studi; verranno fra l'altro illustrate le innovazioni tecniche nel settore e le conseguenze a livello interdiocesano del lavoro nei media.
Durante la plenaria verrà inoltre deliberata una dichiarazione sull'attuale "discussione pubblica circa la costruzione di moschee in Germania", un argomento di attualità nel Paese e che ha suscitato aspre polemiche.
Sul piano dell'ecumenismo sono previste consultazioni sulla ripresa dei colloqui teologici con la Chiesa evangelica luterana unita di Germania e con il Patriarcato di Mosca, nonché sulle celebrazioni per il cinquecentenario della riforma, previsto nel 2017.
All'ordine del giorno anche l'elaborazione di una direttiva riguardante la promozione di progetti per la tutela del clima nelle strutture sociali, culturali e pubbliche e un rapporto sulla Giornata mondiale della gioventù a Sydney.
(©L'Osservatore Romano - 25 settembre 2008)
Bene! Benedetto XVI tratto' lo stesso argomento gia' nel 2006, in occasione della sua visita in Baviera.
R.
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