29 ottobre 2007

Beatificazione di 498 martiri massacrati orribilmente: festa in Piazza San Pietro, poco lontano teppisti insultano fedeli dell'Opus


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Cari amici, probabilmente oggi i giornaloni non si sarebbero nemmneno occupati della beatificazione di 498 martiri spagnoli, orrendamente torturati e massacrati dai repubblicani nella guerra civile, se non fosse per una manciata di teppisti, appartenenti ai gruppi sociali, che ieri non ha trovato di meglio da fare che aspettare i fedeli all'uscita della chiesa dell'Opus Dei al solo scopo di cercare la rissa.
Ieri e' accaduto un fatto "divertente": a leggere i siti internet (Repubblica, Corriere...) sembrava quasi che i poveri teppisti fossero stati aggrediti dai fedeli. Fortunatamente le forze dell'ordine hanno subito ristabilito la verita' e, oggi, i giornaloni sono costretti a prenderne atto.
E pensare che certe persone dicono di agire in nome della democrazia...bella democrazia. No, grazie!
Visto che questi teppistelli si sono sentiti in dovere di contestare il Papa (basta andare sul sito di Repubblica e leggere il manifesto offensivo di cui dovranno occuparsi le autorita'), vorrei ricordare a LorSignori che la beatificazione di ieri non e' stata decisa da Benedetto XVI e risale a molto prima dell'ascesa del signor Zapatero.
Chissa' come mai questa semplice verita' e' stata evidenziata solo da Repubblica nell'intervista al cardinale Herranz, reperibile qui.

Raffaella


Rissa centri sociali-Opus Dei per i 498 beati martiri spagnoli

Cerimonia in Vaticano. E tafferugli davanti a una chiesa

In piazza San Pietro anche il ministro degli Esteri del governo Zapatero

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO - La Chiesa cattolica beatifica 498 martiri spagnoli, ma i centri sociali di Roma la contestano. O meglio: sei giovani aderenti a gruppi antagonisti si presentano ieri mattina davanti alla basilica dell´Opus Dei, a Roma, e gridano «no alla beatificazione dei martiri fascisti di Francisco Franco». L´immediato intervento dei carabinieri, che hanno fermato e identificato i sei contestatori, ha evitato che la manifestazione degenerasse al momento dell´uscita dei fedeli dalla chiesa alla conclusione della Messa, mentre in piazza San Pietro veniva officiata la mega beatificazione dal cardinale prefetto della Congregazione per le cause dei santi, il portoghese Josè Saraiva Martins.
«I martiri cristiani donano la loro vita per la fede in Cristo, mai contro qualcuno o qualche cosa», ricorda poi dopo il rito papa Ratzinger, col chiaro intento di far capire che la celebrazione non è una sorta di prova di «forza» contro il governo socialista spagnolo, da tempo nel mirino della gerarchia ecclesiale del suo paese per una politica ritenuta eccessivamente anticlericale. Una celebrazione contrassegnata, comunque, da due contrastanti record, essendo stata la più numerosa beatificazione della storia della Chiesa, ma anche la prima del terzo millennio ad essere contestata nello stesso momento in cui i 498 martiri venivano elevati agli onori degli altari, al canto del tradizionale «Christus Vincit» davanti ad oltre 40 mila fedeli, in gran parte spagnoli, guidati dal ministro degli Esteri di Madrid, Angel Moratinos, in rappresentanza del governo Zapatero, e da un ottantina tra vescovi e cardinali spagnoli. Ma in piazza San Pietro nessuno se ne è accorto perché la contestazione è avvenuta a qualche chilometro di distanza, davanti alla basilica di S. Eugenio - sede dell´Opus Dei fondata dallo spagnolo S.Escrivà - sul viale Bruno Buozzi, al grido di «non si beatifica chi ha ucciso, torturato e sfruttato» lanciato da un gruppetto di antagonisti, dai 23 ai 36 anni.

Uno dei fermati era alla guida di un furgone contenente una scala e materiale fotografico, sequestrato dai carabinieri. Slogan chiaramente antifranchisti lanciati, però, contro 498 martiri quasi tutti religiosi, preti, suore e qualche laico, i quali prima di morire, davanti ai plotoni di esecuzione, «perdonarono con la benedizione i loro carnefici», ha ricordato il cardinale spagnolo Julian Herranz, vicino all´Opus Dei.

Davanti a S. Eugenio, però, i contestatori non ne hanno tenuto conto, e hanno gridato frasi del tipo «no ai martiri fascisti di Franco» e lanciato anche un barattolo di vernice rossa, provocando qualche attimo di tensione. «Non sapevamo nulla della manifestazione di 6 persone di fronte alla nostra basilica», spiega il viceparroco don Nicola Zenoni, secondo il quale «l´unico scopo di chi ha organizzato la contestazione era provocare una rissa per riprenderla con le telecamere».
Di altro tenore il clima di piazza S. Pietro, dove la beatificazione è stata tutta a carattere mistico-religioso, senza nessun riferimento politico. Come ha sottolineato il cardinale celebrante Josè Saraiva Martins quando, nell´omelia, ha ricordato che «i martiri non sono patrimonio esclusivo di una diocesi, di una nazione» o di un singolo gruppo sociale, ma «appartengono al mondo intero, alla Chiesa universale».

© Copyright Repubblica, 29 ottobre 2007


La Chiesa minimizza. Alemanno: "E´ l´odio della sinistra". Folena: "Protesta dannosa"

"Gente in cerca di pubblicità" e sul blitz scoppia la polemica

Il portavoce dell´Obra "Nessuno scontro, solo momenti di tensione"

CITTÀ DEL VATICANO - Ai vertici dell´Opus Dei - l´Obra - gettano acqua sul fuoco delle polemiche e non si mostrano per niente turbati per quanto accaduto ieri davanti alla loro basilica. «Noi siamo per la libertà di espressione», puntualizza, ad esempio, l´ingegner Giuseppe Corigliano, portavoce ufficiale della prelatura fondata da S. Escrivà De Balaguer. Che aggiunge: «Anche se episodi simili non possono certamente far piacere a nessuno va, comunque, precisato che durante la guerra civile spagnola e, in particolare, quando furono uccisi i 498 nuovi beati, l´Opus Dei era formata da appena una dozzina di giovani, per cui durante quei tragici anni la Prelatura era del tutto assente».
Quanto alla contestazione, Corigliano precisa che «erano solo 6 persone fornite di macchine fotografiche e materiale propagandistico, col chiaro intento di voler riprendere la scena per poi farsi pubblicità sui mass media. Come, purtroppo, è puntualmente accaduto». Per il portavoce dell´Obra «non ci sono stati comunque scontri con esponenti dell´Opus Dei, ma solo momenti di tensione, con qualche spintone, tra i giovani antagonisti e le forze dell´ordine».

La Chiesa - conclude Corigliano - «di fronte a queste cose non si scompone perché guarda ai secoli, mentre la politica è più attenta all´attualità».
Sdegnato, invece, il commento di Gianni Alemanno, deputato di An, che parla di «frutto della propaganda che da anni la sinistra radicale semina contro il mondo cattolico ed in particolare contro l´Opus Dei che ha trovato alla fine chi ha provveduto a tradurla in provocazione fisica. Ormai anche in Italia si sta vivendo in un clima di grande intolleranza religiosa. Riflettano i cattivi maestri».
Critico anche il deputato di Rifondazione comunista Pietro Folena, presidente della Commissione cultura della Camera: «Queste contestazioni sono dannose, anche se la libertà di critica è sacrosanta. Come è altrettanto sacrosanto il diritto alla libera espressione del Papa e della Chiesa, senza tuttavia dimenticare che nel corso della storia la Chiesa non è stata immune da errori e persecuzioni». Le autorità religiose, aggiunge ancora Folena, «sono tuttavia libere di beatificare chiunque, ma non può essere sottovalutato il fatto che sulla guerra civile spagnola ci sono stati momento tragici e complessi che non è semplice giudicare in maniera sintetica e univoca. Comprensibili, quindi, le critiche che queste 498 nuove beatificazioni possono suscitare. Però - conclude Folena - non va sottovalutato il fatto che manifestazioni come quelle di ieri, oltre ad essere strumentali, possono solo avvelenare il clima sociale. Un pericolo che va assolutamente scongiurato».
(o.l.r.)

© Copyright Repubblica, 29 ottobre 2007

Folena, la Chiesa non e' immune da errori? Certo! Come certi partiti politici. O sbaglio?
La ringraziamo comunque per avere "concesso" al Papa ed alla Chiesa la liberta' di beatificare chi vuole, soprattutto chi e' stato massacrato in nome della sua fede
.
Raffaella

4 commenti:

mariateresa ha detto...

carissima e carissimi, buongiorno!
Personalmente io trovo lunare la visibilità mediatica data a una manifestaione di sei persone, diconsi sei….. Sei grossi pistoloni che sono partiti da casa con la macchina fotografica per combattere l'oscurantismo la dicono lunga ….
Devo dire onestamente che tutta la questione della beatificazione è stata gestita con grande prudenza e dalla Chiesa e dal governo Zapatero e viste le premesse, bastava leggere certe pubblcazioni in rete di estrema sinistra, mi sembra che si possa essere soddisfatti. Si vede che quando c'è buona volontà, le cose si possono aggiustare in modo civile. Anche su El Pais, per quello che ho potuto vedere inrete, il profilo è stato mantenuto basso e quieto.
PS. magari qualcuno ricorderà a Folena che anche i comunisti non sono stati storicamente immuni da errori e persecuioni....

brustef1 ha detto...

Questi sono (anche) i frutti di "romanzetti" come "Il codice da Vinci", diffusi a livello mondiale con gran clamore, recensiti, superlodati e gratificati da relativo filmone hollywoodiano. E poi si dubita che ci sia un disegno...

Giallo Limone ha detto...

riprendendo il commento del grande storico Bruno Guerri, l'ignoranza è madre di questi incresciosi avvenimenti, così come il "successo" del Codice da Vinci e l'ultima triste vicenda che ha coinvolto padre Pio

brustef1 ha detto...

Certo, è ignoranza, globale e globalizzata, un hardware devitalizzato ad arte su cui si innestano ad arte software fasulli e modaioli