28 ottobre 2007

Padre Lombardi illustra la "ricetta" del Papa per rendere il mondo migliore


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La ricetta di Benedetto XVI per cambiare il mondo, spiegata dal portavoce vaticano
Analisi della sua partecipazione all’incontro di rappresentanti religiosi a Napoli

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 28 ottobre 2007 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha mostrato che mettere Dio al primo posto nella vita è il modo più adatto per rendere il mondo migliore, spiega il portavoce vaticano.
É la conclusione dell’editoriale di padre Federico Lombardi, S.J., direttore della Sala Stampa vaticana, nell’ultimo numero di “Octava Dies”, rotocalco del Centro Televisivo Vaticano, di cui è anche direttore.
Il portavoce ha compiuto un’analisi della visita del Papa a Napoli, dove ha partecipato all’inaugurazione dell’incontro mondiale di rappresentanti religiosi per la pace, convocato dalla Comunità di Sant’Egidio e svoltosi dal 21 al 23 ottobre.
Da quel viaggio, riconosce padre Lombardi, “tutti si aspettavano delle forti denunce dei gravi problemi sociali della città. Ed effettivamente ci sono state – e molto chiare –, ma a conclusione di una omelia impostata a partire dalle letture bibliche della Messa di quella domenica, centrate sulla necessità della preghiera, anzi, per essere più esatti, come dice il Vangelo: ‘la necessità di pregare sempre senza stancarsi mai’”.
Il direttore del Centro Televisivo Vaticano spiega che “spesso Benedetto XVI riprende il tema della preghiera cristiana di fronte a una esperienza quotidiana che nella sua durezza induce allo scoraggiamento”.

“Egli sostiene che la fede è la forza che silenziosamente cambia il mondo e lo trasforma nel regno di Dio, e la preghiera perseverante ne è appunto l’espressione e l’alimento”, aggiunge.

“Non fatalismo né inerzia, ma speranza di poter vincere il male con il bene, arma dei piccoli e dei poveri nello spirito, che ripudiano la violenza e testimoniano la verità dell’amore più forte della morte”.
Anche l’augurio del Papa ai leader delle diverse religioni, che aprivano a Napoli il loro incontro, “si è concluso con un’invocazione a Dio, ‘perché liberi il cuore da ogni odio e da ogni radice di violenza e ci renda tutti artefici della civiltà dell’amore’”, ha ricordato padre Lombardi.
“Non c’è dubbio – conclude l’editoriale –: Benedetto XVI ci aiuta veramente a rimettere Dio al primo posto nella nostra vita e nel nostro modo di guardare al mondo intorno a noi per renderlo migliore”.

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