10 settembre 2008

Il Papa alla Francia: Vengo come messaggero di pace e di fraternità". Intervista a Mons. Herouard (Radio Vaticana)


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Il saluto del Papa alla Francia alla vigilia del suo viaggio nel Paese per i 150 anni delle apparizioni di Lourdes: "Vengo come messaggero di pace e di fraternità"

Il Papa oggi al termine dell’udienza generale, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, ha rivolto uno speciale saluto alla nazione francese invitando a pregare per il suo viaggio pastorale in Francia, che si svolgerà da venerdì prossimo fino al 15 settembre in occasione del 150° anniversario delle apparizioni della Madonna a Lourdes. Ce ne parla Sergio Centofanti:

Chers Frères et Sœurs…”

Il Papa si rivolge alla beneamata nazione francese alla vigilia della sua prima visita pastorale in Francia come Successore di Pietro porgendo il suo più cordiale saluto al popolo francese e a tutti gli abitanti di questo Paese:

Je viens chez vous en messager de paix et de fraternità

Vengo tra voi come messaggero di pace e di fraternità. Il vostro Paese non mi è sconosciuto. In più occasioni ho avuto la gioia di visitarlo e di apprezzare la sua generosa tradizione di ospitalità e tolleranza, così come la solidità della sua fede cristiana e la sua alta cultura umana e spirituale”.

L'occasione della visita è la celebrazione del centocinquantesimo anniversario delle apparizioni della Vergine Maria a Lourdes. Dopo aver visitato Parigi - ha detto il Papa - "sarà per me una grande gioia unirmi alla folla dei pellegrini che verranno per seguire le tappe del cammino del Giubileo, sulle orme di Santa Bernadette, nella grotta di Massabielle":

Ma prière se fera intense aux pieds de Notre Dame…

La mia preghiera si farà intensa ai piedi della Madonna per le intenzioni di tutta la Chiesa, specialmente per i malati, i più abbandonati, ma anche per la pace nel mondo. Maria sia per voi tutti, specialmente per i giovani, la Madre sempre disponibile alle necessità dei suoi figli, una luce di speranza che illumina e guida il vostro cammino! Cari amici della Francia, vi invito a unirvi alla mia preghiera perché questo viaggio porti frutti abbondanti. Nella felice attesa di essere prossimamente tra voi, invoco su tutti, sulle vostre famiglie e le vostre comunità, la materna protezione della Vergine Maria, Nostra Signora di Lourdes. Che Dio vi benedica!”

In Francia, intanto, sta crescendo l’attesa per il viaggio ormai prossimo di Benedetto XVI. Un interesse che coinvolge anche i non cattolici. Lo conferma al microfono di Francesca Sabatinelli, mons. Antoine Herouard, segretario generale della Conferenza episcopale francese:

R. – I francesi sono molto interessati e aspettano con gioia il Papa. Speriamo che dia un appoggio ed uno slancio per rafforzare la speranza e la fede dei cristiani del nostro Paese: è la ragion d’essere di questo viaggio. Sarà una tappa pastorale, evidentemente, ma anche un pellegrinaggio perché il Papa seguirà le tappe del cammino dei pellegrini in quest’anno giubilare e quindi questa tappa di Lourdes è veramente un pellegrinaggio del Papa che va a pregare la Madonna e ad incontrare gli ammalati.

D. – Mons. Herouard, a Parigi il Papa avrà un colloquio con il presidente Sarkozy. Tra gli altri impegni, un incontro con il mondo della cultura, un modo per ribadire la necessità del dialogo tra cultura e fede. Questo cammino in Francia a che punto è?

R. – L’incontro con il presidente Nicolas Sarkozy sarà certamente un momento importante. Il presidente francese ha detto, nel discorso che ha fatto a Roma in Laterano, l’anno scorso, l’importanza di avere una visione positiva della cosiddetta “laicità”, che è una cosa particolare nella storia di Francia, che non deve essere una separazione totale tra Stato e Chiesa ma che può vedere il ruolo positivo delle religioni e del cristianesimo – e del cattolicesimo – nel campo sociale come fondamento della società e come aiuto nella ricerca del bene comune. Quindi, non può esserci una separazione che significhi che non ci si parli, che non si comunichi, che non ci si comprenda. La Chiesa ha qualcosa da dire sugli aspetti sociali, etici, culturali della vita della società. Riguardo alla cultura, forse è importante dire chiaramente che la fede è anche un cammino razionale, che non si oppone alla ragione, alla scienza, allo sforzo di capire il mondo, di capire l’uomo ma apporta, invece, una luce particolare che è molto utile, oggi.

D. – Mons. Herouard, la Chiesa francese si aspetta delle indicazioni da Benedetto XVI?

R. – La Chiesa francese aspetta che il Papa la rafforzi nel suo impegno di essere presente nella società e di avere un atteggiamento missionario. Oggi il cristianesimo non è più il riferimento di tutti i francesi, anche se rimangono molti che si dicono cristiani. Quindi è importante dimostrare che la fede cristiana è una offerta positiva che può aiutare la gente a trovare un senso nella vita, a trovare un cammino che sia un cammino di felicità, di ricerca di un atteggiamento positivo e non porta ad essere un gruppo chiuso che ha paura e che rimane attaccato a quei giorni in cui la Chiesa era più “potente”. Non è una questione di potere, è una questione di vivere più profondamente il messaggio del Vangelo e di essere testimoni nella società.

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