9 settembre 2008

Le parole del Papa in Sardegna, il provincialismo dei media, il lavoro dei vaticanisti...

Cari amici, come abbiamo potuto osservare in questi due giorni, nel commentare il viaggio del Papa a Cagliari, i giornali e le tv si sono concentrati soprattutto su una frase del Santo Padre.
Eccola qui
:

"Vi renda capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile".

Questa frase e' stata abbondamentemente stravolta e si e' fatto dire al Papa tutto ed il contrario di tutto.
A seconda dell'orientamentopolitico del giornale, si e' scritto che Benedetto XVI vorrebbe la ricostruzione della DC oppure che ha definitivamente messo una pietra tombale a questo progetto.
Qualcuno ha anche scritto che il Papa ha chiesto un ricambio generazione in politica.
Beh, dire che tutto cio' e' una forzatura e' un eufemismo, ma tant'e'...
In questa sede vorrei soffermarmi su un aspetto della questione che deve farci riflettere.
Vorrei che leggeste un post scritto da Luigi Accattoli nel suo blog (grazie a Mariateresa e Luisa per la puntuale segnalazione). Mi sembra che ci siano molti punti di riflessione
.

Trovate il post qui.

Personalmente sono molto contenta che i vaticanisti abbiano la possibilita' di scrivere anche su internet.
E' giusto che tutti noi impariamo a distinguere il lavoro dei giornalisti dagli orientamenti dei giornali
.
R.

Mi permetto di riportare qui il post per intero:

Luigi Accattoli scrive,
8 Settembre 2008 @ 15:38

Cari Matteo e Sump e Principessa, a riguardo del filtro della stampa. La frase del papa sui “laici cristiani” che dovrebbero impegnarsi nel lavoro, nell’economia e nella politica con “competenza e rigore” non aveva la caratura e non si prestava alle elaborazioni cui è stata sottoposta. La presenza di Berlusconi e la possibilità di intendere “nuova generazione” sia contro gli attuali politici cattolici, sia contro quelli di ieri ha indotto alla sopravvalutazione che si vede sui giornali di oggi e che avevamo visto già ieri nei telegiornali e nei servizi delle agenzie. Sono parte del meccanismo di tale sopravvalutazione e me ne dispiace. All’aeroporto eravamo in dieci vaticanisti e tutti deploravamo il gioco cui eravamo stati costretti. A parziale discolpa adduco che nel testo del mio articolo quella sopravvalutazione non è supportata. Abbiate pietà di me e dei colleghi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che schifo però! Quando si accusa la Chiesa di censura le redazioni dei giornali dovrebbero guardarsi dentro! questa è censura della verità! questa volta è andata bene, ma quante altre volte le parole del papa vengono storpiate in modo negativo, penso a ratisbona, all'incontro con veltroni all'inizio del 2008 ecc... Marco