16 gennaio 2008

IL PAPA E LA SAPIENZA: UCSI, “UNA LEZIONE ANCHE PER I MEDIA”

Dalla vicenda Sapienza viene “una lezione anche per i media”: “oggi più che mai occorre essere costruttori coraggiosi, in tute le culture e con tutte le sensibilità, più che pseudo-rivoluzionari pateticamente fuori dalla storia”.

L’unione cattolica stampa italiana (Ucsi) interviene i questi termini sulla mancata visita del Papa al più grande ateneo romano, che secondo l’associazione impone una riflessione su “quanta cultura, quanta scienza, quanta economia, quanta cronaca sono raccontate ogni giorno più per le ragioni del mercato dell’audience e di esigue minoranze politico-culturali rispetto al sentire della larga maggioranza degli italiani”.

“Quante volte – si chiede inoltre l’Ucsi in una nota – risulta distorta e falsata l’immagine della Chiesa perché presentata con le categorie improprie della politica, dell’economia e della cronaca mondana?”.

Più in generale, secondo l’associazione “c’è una malattia che sta inquinando la società italiana: si chiama violenza. Violenza di esigue minoranze, violenza di un laicismo senza radici9, violenza di un antagonismo super pubblicizzato”.

Anche Benedetto XVI, prosegue il comunicato, è “vittima di questa violenza”, lui che, “grande testimone della speranza, guida una Chiesa cattolica che percorre la strada del dialogo per favorire l’intesa tra diverse culture, tradizioni e sapienze religiose”.

4 commenti:

Luisa ha detto...

Sottoscrivo questo commento. Più rifletto e più non posso che ripetere ciò che già ho espresso su questo blog a diverse riprese.

La responsabilità maggiore per me la portano i media responsabili di essersi resi complici e incitatori di quei docenti e giovani intolleranti che in realtà non rappresentavano che loro stessi e cioè un` infima minoranza, tutto salvo rappresentativa dell`insieme dell`Università.

E un`altra domanda mi viene spontanea...dove erano gli studenti opposti a questo movimento estremista ? Dove erano i professori ?
Perchè non li si è sentiti ? Perchè non si sono fatti sentire?
È mai possibile che questo gruppetto abbia costretto tutti al silenzio?
Oppure hanno cercato di farsi sentire ma i media li hanno ignorati?

Anonimo ha detto...

Sì, Raffaella, è proprio così, un mio precedente post di ieri è del tutto in linea con il tuo ragionamento circa la grave responsabilità di larghissima parte dei media; ora, non per ipotizzare a tutti i costi un c.d. "grande vecchio", ma continuo ad avere la sensazione della presenza di una sorta di "cabina di regia" che da anni ispira, dirige e indirizza nelle opportune sedi questa latente avversione verso la Chiesa, anche imitando, ad es., le linee di tendenza di larga parte della classe dirigente spagnola. Inoltre, ho notato anch'io girando nel web l'assenza di comunicati di solidarietà da diversi e noti movimenti cattolici, solo CL ha dato un'ottima prova , dimostrando di aver pienamente compreso la grande statura intellettuale del nostro Pontrefice. Saluti cari.

mariateresa ha detto...

Non esageriamo , ho visto
comunicati di TUTTE le più importanti organizzazioni cattoliche, Sant'Egidio, Acli, Rinnovamento delleo Spirito, FUCI, orionini, Pax Christi, persino i protestanti,per non parlare degli atei simpatizzanti del Foglio, insomma non continuiamo a dire che sono sempre i soliti ad avere la fedeltà in tasca.
Certo, , non tutti sono così veloci e reattivi, a realizzare la faccenda.
Questo sì. ma da lì a vedere tutti come fedifraghi, ce ne passa.
Diamo invece il massimo rilievo a tutte queste voci di appoggio.
Tutte.

gemma ha detto...

premetto che non appartengo ad alcun movimento, però, mariateresa, devi riconoscere che qualche problema di avvio alcuni movimenti lo hanno avuto e il giorno dopo spesso è tardi. Forse non volevano alimentare ulteriori polemiche e speravano in un rasserenamento degli animi