23 maggio 2008

Oggi in Vaticano Messa di suffragio per il cardinale Gantin. Ieri migliaia di persone ai funerali solenni in Benin (Radio Vaticana)


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Oggi in Vaticano Messa di suffragio per il cardinale Gantin. Ieri migliaia di persone ai funerali solenni in Benin

Stamani il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, presiederà nella Basilica Vaticana la Messa di suffragio per il cardinale beninese Bernardin Gantin, spentosi a Parigi il 13 maggio scorso all’età di 86 anni.
Al termine della liturgia Benedetto XVI rivolgerà la sua parola ai presenti.
Ieri, nello Stadio dell’Amicizia a Cotonou, in Benin, in un clima di grande commozione migliaia di persone hanno partecipato ai funerali solenni del porporato scomparso, decano emerito del Collegio Cardinalizio. Le esequie sono state presiedute dal Legato del Papa, il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi. Da Cotonou, il servizio di padre Joseph Ballong:


E’ stato in un clima di raccoglimento e di fervore popolare che si sono svolti nello Stadio dell’Amicizia di Cotonou i solenni funerali di Stato del cardinale Gantin. Alla celebrazione, presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Legato del Papa, hanno presenziato il presidente della Repubblica del Benin, Yayi Boni, il suo governo e una numerosissima folla di fedeli, venuti da tutte le diocesi del Paese, e anche rappresentanti delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni. Durante la Messa è stato letto il testamento spirituale del cardinale Gantin: un testamento pieno di gratitudine verso Dio e verso la Chiesa per quel che ha ricevuto ed una richiesta insistente di preghiera per lui. Nella sua omelia, il cardinale Re ha sottolineato alcune caratteristiche della personalità e dell’opera del cardinale Gantin che ha definito un uomo di grande spiritualità, un uomo armonioso e coerente tra la parola e l’azione; un grande uomo della Chiesa di cui è stato un servitore esemplare, e che ha sempre cercato, durante la sua vita, di lavorare per la crescita della Chiesa di Dio. Per i vescovi dei quali è stato prefetto - ha ancora sottolineato il cardinale Re - è sempre stato un padre e un fratello, condividendo le loro preoccupazioni pastorali. Per il cardinale Re, il cardinale Gantin è stato un grande africano e rimarrà nella storia come qualcuno che ha fatto onore non solo al suo Paese, il Benin, ma a tutta la Chiesa quando è diventato il primo vescovo africano ad essere il più stretto collaboratore del Papa. Dopo aver ancora sottolineato la solidità di fede e l’amore per il Successore di Pietro nella persona dei numerosi Papi che il cardinale Gantin ha servito, il Legato del Papa ha esortato i fedeli a raccogliere la sua eredità e farla fruttificare. Dopo la Messa, la salma dei cardinale Gantin – secondo il suo desiderio – è stata tumulata nella cappella del Seminario Maggiore di Ouidah. Durante il suo omaggio alla memoria del cardinale, il presidente della Repubblica ha detto che d’ora in poi l’aeroporto internazionale di Cotonou si chiamerà “Aeroporto internazionale cardinale Bernardin Gantin” e chiede alle altre città del Paese di attribuire ad una piazza o ad una via il nome del defunto porporato.

Tra i concelebranti, ieri a Cotonou, c’era anche il cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Giovanni Peduto gli ha chiesto un ricordo del cardinale Gantin:

R. – Quando penso al cardinale Gantin penso anzitutto ad un uomo di Dio, ad un cardinale, ad un vescovo, ad un sacerdote che in pace con il suo Dio, dedito alla missione di Cristo, alla missione della Chiesa, sempre molto gentile nel trattare con le altre persone. Una persona che quando incontrava gli altri dava l’impressione – e di questo si è certi - di essere davanti ad una persona di vita interiore molto solida e profonda. E’ stato un vescovo che fa onore non soltanto alla Repubblica del Benin, ma all’Africa e alla Chiesa intera.

D. – Eminenza nel mio lavoro, tutte le volte che ho avuto modo di intervistare il cardinale Gantin, mi sono sempre trovato di fronte ad una persona mite, ad una persona di preghiera… Lei può confermare queste mie impressioni?

R. – E’ anche la mia stessa impressione e, quindi, non posso far altro che confermarla. La cortesia è sempre stata una specifica caratteristica del cardinale Gantin. Ma attenzione: la cortesia non è certo un segno di debolezza, è segno anzi di una persona che è in piedi, di una persona che è in pace con il suo Dio, di una persona che rispetta le altre persone e non ha, quindi, alcuna difficoltà a mettersi in contatto con loro, nella carità, nel rispetto e nello scambio.

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