7 giugno 2008
Rosso elogia Battista e Belardelli e "malpela" il solito Melloni
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Quando il Papa piace ai laici (Battista)
Lupus in pagina
a cura di Rosso Malpelo - Gianni Gennari
Parole "laiche" e silenzi di "fedeli-laici"
"Quando il Papa piace ai laici". Ottimo ieri Pierluigi Battista sulla prima del "Corsera". Fa piacere che pagina "laica" " senso giusto: non ecclesiastica, né clericale, né antireligiosa, ma autonoma " veda l'anomalia di chi si scandalizza se Papa e vescovi parlano di certi problemi della società, ma poi applaude se quelli toccano altri problemi solo perché è d'accordo. E a p. 55 Giovanni Belardelli ribadisce lo stesso concetto.
Perfetto. Giri pagina, però, e trovi su quattro colonne un lamento di Alberto Melloni: "La missione dei laici, apostoli della Chiesa senza libertà di parola". Presenta un libro di Fulvio De Giorgi: "Il brutto anatroccolo. Il laicato cattolico italiano". Prometto: lo leggerò, ma dalla recensione di Melloni pare si tratti di una pacata protesta perché l'attuale gerarchia ecclesiastica, contraddicendo lettera e spirito del Concilio, soffocherebbe la voce libera del laicato. Se si guarda ai fatti, e quindi si registra che i "christifideles laici", i semplici fedeli credenti e praticanti, oggi intervengono poco come tali nella vita della Chiesa e forse anche della società, può parere vero. Con un "ma"" Chi ha memoria di tempi non molto lontani, dal Concilio in poi, ma anche prima, ricorda che allora certi "fedeli laici" " Gozzini, La Valle, Cotta, Rodano, Bachelet, Lazzati, le Acli degli anni '70, ecc. " e anche semplici preti " Milani, Balducci, Turoldo, e altri " parlavano forte, con la loro voce anche in comunione dialettica con i vescovi e con la Santa Sede. Oggi i "fedeli laici" non lo fanno? È tutta colpa della gerarchia che "soffoca"? Forse qualche dubbio servirebbe.
© Copyright Avvenire, 7 giugno 2008
Francamente inizio a stancarmi di questo continuo richiamo allo "spirito del Concilio" che ciascuno interpreta come vuole.
Cio' che conta sono i testi, peraltro ancora poco conosciuti.
R.
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1 commento:
Infatti, cara Raffaella questo Concilio viene sempre strombazzato a sproposito perchè viene interpretato a seconda della convenienza politica ed ideologica.
Se questi " studiosi esperti" di Concilio leggessero gli atti, si accorgerebbero, che la loro è una interpretazione forviante che nulla a che vedere con il contenuto degli atti. Piantiamola e cerchiamo per una volta di prendere il Concilio seriamente per quello che è stato e per il significato che Giovanni XXIII aveva dato; che non è certo lo stesso di coloro che lo vogliono far sembrare un 68 clericale.
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