21 settembre 2007

Messa tridentina: "Il Foglio" conferma le indiscrezioni de "Il Giornale" sul motu proprio


Vedi anche:

CONSIGLIO DI LETTURA: IL SITO DI FRANCESCO

Alcune reti terroristiche rimproverano l'Occidente di avere dimenticato Dio

IL PAPA NOMINA IL NUOVO ARCIVESCOVO DI MOSCA: E' UN ITALIANO

La Chiesa anglicana verso lo scisma?

Messa tridentina: le esperienze del Veneto e del Friuli

Messa tridentina: bagarre nella Cei. Bagnasco, Ruini, Scola e Caffarra "difendono" il Papa

Banco di prova per i rapporti fra Vaticano e Cina: oggi l'ordinazione del vescovo di Pechino

I media cattolici, “ponte” fra Chiesa e società

La dotta ironia di Benedetto XVI sulle tasse

Domenica il Papa torna nella "sua" diocesi: Velletri-Segni

Il Papa: con l'islam dialogo sui valori

Messa tridentina: le considerazioni del Vescovo di Ivrea

Ennesima trovata laicista: il manuale del piccolo ateo

Il Papa nomina l'abate di Montecassino arcivescovo di Gaeta

Chiesa e pedofilia: gogna mediatica e notizie false su Firenze

Battuta del Papa sulle tasse: gli articoli della Stampa e di Libero

Battuta del Papa sulle tasse: gli articoli di Repubblica

Messa tridentina: il comunicato con cui la diocesi di Milano vieta le celebrazioni secondo l'antico rito

Messa tridentina: la splendida ed argomentata presentazione del vescovo di Imperia-Albenga

Battuta del Papa sulle tasse: gli articoli del Corriere della sera

Battuta del Papa sulle tasse: gli articoli del Giornale e della Gazzetta del sud

Il Papa e la battuta sulle tasse: al via le amenità

Il Papa a Napoli: la città si mobilita

Dove e come possiamo seguire le dirette televisive con il Santo Padre?

Padre Lombardi: ancora allo studio il programma e le tappe del viaggio del Papa negli USA

IL PAPA SCHERZA CON I FEDELI ALL'UDIENZA

Quelle strane inquadrature del CTV ed i commenti superflui

Messa tridentina: le amenità dei giornali

Il primo bambino è per gli sposi “come un ponte; i tre diventano una carne sola, poiché il figlio congiunge le due parti”

Il cardinale Zen ed il regime di Pechino

Papa-Condoleezza Rice: lo sgarbo che non c'e'

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Dibattito in Cei: il motu proprio sulla messa non si interpreta, si applica

Roma. Lunedì scorso, nella sua prolusione alla riunione del Consiglio permanente il presidente della Cei, l’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco aveva riservato una accoglienza decisamente positiva al motu proprio “Summorum pontificum” con cui Benedetto XVI ha riconosciuto, liberalizzandone l’uso, piena cittadinanza nella chiesa cattolica alla Messa preconciliare. Ma fin dalle prime battute della discussione che si è svolta a porte chiuse si è capito che nel parlamentino della Cei non tutti la pensano così. Parole critiche nei confronti della Messa cosiddetta tridentina sono arrivate – con un doppio intervento ciascuno – dall’arcivescovo di Lanciano, il lombardo Carlo Ghidelli, e da quello di Chieti, il partenopeo Bruno Forte, presidente della Commissione episcopale della dottrina della fede, entrambi allievi del cardinale Carlo Maria Martini.
Contro il messale pienamente riabilitato dal pontefice regnante si sono espressi anche l’arcivescovo di Lucca Benvenuto Italo Castellani, l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo (in corsa per ricevere la porpora cardinalizia nel prossimo concistoro) e il vescovo di Cerignola Felice Di Molfetta, presidente della Commissione episcopale per la liturgia e in passato aspramente critico anche nei confronti della Redemptionis Sacramentum, l’istruzione contro gli abusi liturgici emanata nel 2004 dalla Congregazione vaticana per il Culto divino d’intesa con quella per la Dottrina della fede guidata dall’allora cardinale Joseph Ratzinger.
Filo conduttore di tutti questi interventi critici è stata da una parte l’accusa al vecchio messale di essere imbevuto di una ecclesiologia ormai incompatibile con quella che sarebbe espressa nel nuovo messale, frutto della riforma liturgica attuata nel dopo Concilio e dall’altra la richiesta che la Cei si facesse carico di preparare un documento interpretativo del motu proprio per la sua applicazione, in senso ovviamente restrittivo, nella chiesa italiana.

Il tentativo di depotenziare il “Summorum Pontificum” proprio nella nazione che ha il Papa come suo primate è andato comunque a vuoto.

La sollecitazione a emanare un documento interpretativo non è stata raccolta anche perché contro tale ipotesi si sono espressi con interventi chiari e netti cardinali di peso come Camillo Ruini, Carlo Caffarra e Angelo Scola.
In pratica nel Consiglio permanente si è manifestata una divisione sul motu proprio che ricalca grosso modo quella che a suo tempo si era manifestata sulla questione dei Dico.
Le perplessità di consistenti settori della chiesa italiana per il motu proprio si erano già manifestate a fine agosto a Spoleto dove si è celebrata la 58a Settimana liturgica nazionale.
Nell’occasione molti liturgisti avevano chiesto a mons. Di Molfetta di far giungere al Papa, con una lettera avallata dalla Cei, le preoccupazioni e le perplessità per la liberalizzazione della Messa preconciliare.
Ma il segretario della Cei, il vescovo Giuseppe Betori, si era guardato bene dal firmarla.

© Copyright Il Foglio, 21 settembre 2007

Nessun commento: