21 settembre 2007

La Chiesa anglicana verso lo scisma?


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Monica Ricci

Il conto alla rovescia è iniziato ieri. Cinque giorni di trattative per evitare che la Chiesa episcopale americana si stacchi dalla Comunione Anglicana, 77 milioni di fedeli sparsi per il mondo. A dividere la comunità cristiana è l'atteggiamento verso gli omosessuali. Sul tema gli americani hanno posizioni molto liberal. Nel 2003 hanno ordinato vescovo del New Hampshire Gene Robinson, gay dichiarato dal 1986 quando divorziò dalla moglie e andò a vivere con Mark Andrews. Una mossa sgradita ai leader della Comunione che, lo scorso febbraio in Tanzania, hanno lanciato un ultimatum agli Usa: la Chiesa episcopale ha tempo fino 30 settembre per fare marcia indietro sui vescovi, altrimenti dovrà uscire per sempre dalla comunità. La scadenza si avvicina. Per questo ieri, Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, leader della Chiesa d'Inghilterra, è volato a New Orleans dove ha incontrato i 150 maggiori leader degli episcopali. La sua missione è quasi impossibile: tornare a casa con la promessa che in Usa non si ordineranno più vescovi omosessuali e che non si approveranno preghiere ufficiali per coppie dello stesso sesso. «Farò di tutto per evitare una divisione » ha confessato il primate al
Daily Telegraph.
Ma a New Orleans già si affilano le armi. Dallo scorso anno a capo della Chiesa episcopale c'è, per la prima volta, una donna, Katharine Jefferts Schori, assolutamente convinta che la Bibbia appoggi le unioni gay. «Penso che i vescovi si alzeranno in piedi e diranno: "Non torneremo indietro" » è la previsione di Frank Wade, un veterano della diocesi di Washington. Tutto fa pensare che gli americani non siano intenzionati a cedere. Ne è la prova la candidatura di Tracey Lind a vescovo di Chicago. La reverenda è una lesbica dichiarata e in Illinois danno per scontata la sua nomina il prossimo dieci novembre.
Ma i 2,2 milioni di fedeli episcopali non sono tutti convinti della svolta liberal decisa dai vertici. Alcune diocesi tradizionaliste sono sul piede di guerra e minacciano la scissione. In aiuto dei fedeli più conservatori sono accorsi i primati di Kenya, Nigeria e Uganda che hanno inviato in America dei vescovi per costruire una rete di parrocchie rivali. In Virginia le due antiche congregazioni di Truro e Falls Church, dove pregava anche il presidente Washington, si sono unite alla missione nigeriana, il cui arcivescovo Peter Akinola ha bollato come «un attacco satanico» alla Chiesa qualsiasi attività omosessuale. I dissidenti hanno subito reclamato la proprietà dei beni della Chiesa locale a dimostrazione che in gioco, oltre ai valori, ci sono anche miliardi di dollari. Sono almeno altre tre le diocesi conservatrici che vogliono allinearsi alla Comunione anglicana: San Joaquin in California, Pittsburgh in Pennsylvania e Quincy in Illionois. Una fuga contenuta. Su settemila parrocchie soltanto cinquantacinque sono pronte ad andarsene.
È ottimista il vescovo John Howe, un conservatore che dirige la diocesi della Florida centrale dove ci sono almeno 12 parrocchie anti-gay. «Penso che molto dipenda da quello che l'arcivescovo Di Canterbury deciderà — dice convinto —. Ci sono diverse opzioni sul tavolo». Ma Howe lo ammette: se ci fosse lo scisma lui rimarrebbe nella Comunione. Come andrà a finire lo sapremo lunedì.

© Copyright Corriere della sera, 21 settembre 2007


A BALTIMORA

«Ero donna, ora sono uomo» La scelta del pastore metodista

BALTIMORA — Da Ann Gordon a Drew Phoenix. Da donna a uomo.
L'unica cosa che non è cambiata: era pastore della Chiesa metodista unita americana, a Baltimora, e tale è rimasto, nonostante il cambio di sesso e nome. «Tutto è successo lo scorso autunno — Ann-Drew, 48 anni (foto), ha raccontato ai fedeli —. Dopo un viaggio spirituale durato una vita e anni di preghiere e riflessioni, ho deciso di cambiare il mio nome da Ann Gordon a Drew Phoenix per rispettare la mia vera identità sessuale e onorare la mia trasformazione spirituale e la relazione con Dio».
Naturalmente, il cambiamento non è solo spirituale: il pastore, a capo di una congregazione di una cinquantina di fedeli, l'anno scorso è stato operato ed è sotto cura ormonale.
La sua congregazione ha accettato il cambiamento. Ma all'interno della Chiesa metodista unita non sono mancate le polemiche. «Io sono quello che sono — risponde il pastore —. Dio non fa errori».

© Copyright Corriere della sera, 21 settembre 2007


UOMINI E FEDI

•L'ANGLICANESIMO

È una forma di cristianesimo che ebbe origine nel XVI secolo con la separazione della Chiesa Anglicana dalla Chiesa Cattolica durante il regno di Enrico VIII

• LA COMUNIONE

La Comunione anglicana è l'insieme delle Chiese sparse nel mondo, tra cui quella d'Inghilterra è la più grande. Divisa in 38 province, la Comunione ha 77 milioni di fedeli.

• GLI EPISCOPALI La Chiesa episcopale nasce nel 1783, subito dopo la rivoluzione, negli Stati Uniti per rendersi autonoma dalla Chiesa Anglicana. Gli episcopaliani negli Stati Uniti sono due milioni e duecento.
La Chiesa è parte della Comunione.

• L'ARCIVESCOVO

L'arcevescovo di Canterbury, Rowan Wiliams, capo della Comunione anglicana.

© Copyright Corriere della sera, 21 settembre 2007

2 commenti:

Anonimo ha detto...

500 anni fa la Chiesa Anglicana riformava la propria liturgia promuovendo la traduzione della S.Messa e della Sacra Bibbia nella lingua del popolo.
500 anni dopo la Chiesa Cattolica si è resa conto che aveva agione e si è adeguata.
Oggi la Chiesa Cattolica contesta e irride la sorella anglicana per i propri coraggiosi sforzi di servire i propri fedeli di differente orientamento sessuale amandoli e accogliendoli....
ne riparleremo fra 500 anni...

Anonimo ha detto...

37 anni dopo la chiesa cattolica ha capito l'errore e ratzinger ha emanato la liberalizzazione della messa in latino.