20 settembre 2007

Ennesima trovata laicista: il manuale del piccolo ateo


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Choc a scuola, arriva un manuale per piccoli atei

di Andrea Tornielli

Roma - Il titolo è inequivocabile: Il Piccolo Ateo. Il sottotitolo pure: «Anti Catechismo per giovani che non si vogliono fare fregare». Lo ha messo nero su bianco Calogero Lillo Martorana, napoletano, professore nelle scuole superiori e «ateo razionalista». A dispetto di quel «giovani» che appare sulla copertina si tratta di un testo pensato e scritto per i bambini e i ragazzi delle medie. Per iniziarli all’ateismo sin dalla più tenera età, mettendo in ridicolo il cattolicesimo. «Lo abbiamo ricevuto da nostri associati e circola in varie scuole del Nord Italia», segnala Barbara Sciarra, capo ufficio stampa del GRIS, il Gruppo cattolico di ricerca e informazione socio-religiosa.

In 52 pagine a caratteri molto grandi il docente ateo cerca di convertire gli alunni lanciando accuse grossolane. «Per “credere” non c’è bisogno né di avere un’istruzione né di avere una testa che pensa; anzi, per credere, l’intelligenza, la saggezza, la razionalità e l’istruzione (quindi la scuola) sono tutte cose dannosissime», scrive Martorana cercando di far passare per ebeti miliardi di credenti. Come «ottima prova» della non esistenza di Dio, l’autore propone, in venti righe, l’esistenza della sofferenza, mentre poco dopo spiega che è «la paura della morte a farci illudere che c'è Dio». «La fede - scrive ancora - è proprio una benda sugli occhi, non c’è altro modo per definirla! E non c’è proprio niente di eroico in essa, perché chi si illude così significa che non vuole ragionare, significa che non vuole capire». Qualche altra chicca tratta dal volumetto: «Ci vuole qualcuno per mettere le anime dentro tutti i neonati: e da dove le prendono? C’è una fabbrica? E secondo quali criteri le distribuiscono? E se a qualcuno capita l'anima di un altro?».

Monologhi buoni per un canovaccio da cabaret, se letti da un adulto, che possono però essere subdolamente efficaci su un bambino.

Parlando dell’eucaristia, l’autore osserva: «Nella fantasia credulona dei cristiani, “comunione” significa entrare in contatto con Dio; attraverso l’ingoio dell’ostia, i cristiani credono che Dio entri in noi e in tal modo noi diventiamo “vaccinati” contro le tentazioni e sciocchezze simili... La prima comunione, come altre cose simili, serve solo al Vaticano per non perdere i fedeli per strada». In un altro capitolo, dal titolo inequivoco «Dio ci rende schiavi», il professore ateo scrive: «I cattolici cominciano molto presto le proprie violenze alla tua libertà, col battesimo, iscrivendoti per forza nei loro registri; e poi proseguono minacciando l’Inferno se non fai quello che vogliono loro, ricattandoti col “peccato” che ti costringe ad aver paura di tutto (specialmente del sesso), chiamando “buoni” i cristiani e “cattivi” gli altri, cercando in tutti i modi di renderti servo sciocco di un invisibile dio e di un papa arrogante e autoritario». Su molte grandi questioni, come il bene e il male, il docente catechizza così i suoi piccoli aspiranti: «Non c’è il male sicuro e non c’è il bene sicuro, tutto dipende da noi, da come noi pensiamo le cose, dall’epoca in cui nasciamo, dalla zona del mondo in cui viviamo, eccetera». Mentre questi sono i consigli sul sesso: «Coi genitori, coi preti e con gli adulti in genere, non potrai mai parlare di sesso!... I genitori che sembrano più “moderni” arrivano a dire che il sesso va fatto solo quando c’è l'amore; ma questo non significa proprio niente, il sesso e l’amore sono due cose distinte, meglio se stanno insieme, ma non è obbligatorio».
Il manualetto si conclude con una carrellata di paragrafetti che contengono una livorosa sintesi di duemila anni di storia e presentano i cristiani sempre come i «cattivi», adossando alla Chiesa cattolica (sic!) persino il genocidio del Ruanda.

© Copyright Il Giornale, 20 settembre 2007


"Operazione grossolana per aggredire la fede cristiana"

di Andrea Tornielli

«Si aggredisce brutalmente la tradizione cristiana, disprezzandola per il puro gusto di disprezzarla». È preoccupato il vescovo di San Marino e Montefeltro, monsignor Luigi Negri, dopo aver scorso il manualetto del piccolo ateo che si cerca di diffondere nelle scuole.

La prima reazione?

«Siamo di fronte a un anti cristianesimo becero e alla non volontà di dialogare e di discutere anche mettendo in campo ipotesi alternative a quella cattolica ma suffragate con una consistenza culturale. Mi è sembrata la traduzione stupida e grossolana dell’Enciclopedia degli Illuministi: ha la stessa presunzione, ma con due secoli di usura e un livello infinitamente più basso. Ricordo che Voltaire usava per la sua corrispondenza della carta con stampato in cima al foglio “Distruggete l’infame”. E si riferiva alla Chiesa».

L’autore vuole «convertire» all’ateismo le giovani generazioni...

«Lo stile è quello di chi si rivolge ai bambini, è lavolontà di distruggere la fede inun momento in cui c’è attesa e accoglienza. Proprio in un momento in cui sono cadute le ideologie e viviamo una situazione di debolezza nelle motivazioni e di domanda fortissima da parte dei giovani di esperienze vere e grandi, quella persona non ha saputo fare altro che proporre un surrogato trash di scientismo fai-da-te».

Il Gris sostiene che questa pubblicazione si sta diffondendo nelle scuole del Nord. Perché, secondo lei, questo avviene?

«Queste bassezze si diffondono perché non abbiamo ancora trovato il modo di ridar forza a una tradizione popolare che ha formato la nostra gente e che oggi ci si può permettere di trattare come meno di niente. Il manuale del piccolo ateo è la prova di un disastro antropologico. Oggi trattano così il cattolicesimo, domani potrebbero farlo con qualsiasi altra tradizione religiosa».

© Copyright Il Giornale, 20 settembre 2007

13 commenti:

lapis ha detto...

è un vademecum per piccoli atei o solo per piccoli anticristiani?
Non trovo il capitolo dedicato a ridicolizzare l'islam, il buddismo, l'induismo, o forse mi è sfuggito qualcosa?

paola ha detto...

Nel Vangelo Gesù è particolarmente duro per chi scandalizza i piccoli(è meglio per loro mettersi una macina al collo...)Ormai i piccoli vengono solo strumentalizzati siamo in un totale imbarbarimento che attraversa un pò tutta la società, non so se avete letto di una mostra in Spagna,Paola

Utnapishtim ha detto...

il testo completo e originale l'ho trovato subito in rete, qui:
http://www.uaar.it/ateismo/contributi/11.html
Ho dato una veloce occhiata ed ho visto che l'articolo del Giornale è, come al solito, veramente pessimo, privo di qualunque spessore. Poteva essere una occasione per un confronto e invece è poco più di mera pubblicità al volumetto. Sarà certamente contento chi l'ha scritto.

Gianpaolo1951 ha detto...

Mi risulta che il buon senso impedisca di lasciare nelle mani dei piccoli un attrezzo di qualsivoglia natura - anche un semplice cacciavite se appuntito - perché, oltre a poter far male a qualcuno, può ferirsi egli stesso e a mio avviso, un libricino del genere, è da considerarsi alla stregua di un’arma impropria!!!

Anonimo ha detto...

Guarda te fin dove agisce Satana. Evidentemente non sta ad ascoltare il papa che parla di rapporto tra fede e ragione. Brava Paola che hai ricordato quanto ha detto Gesù su coloro che scandalizzano i bambini. Marco

Anonimo ha detto...

Certe affermazioni contenute in questo libro mi sembrano degne di certi regmi totaliatri del passato pauroso e anti democratico che male c'è a parlare a un bambino di Gesù? temono che diventi un fondamentalista?
E comunque se il libro è diretto abambini molto piccoli ( delle eòeementari dei primi anni delle medie) certi argomenti come il sesso non andrebbero trattati in maniera così diretta!

Utnapishtim ha detto...

lui ridicolizza, usa argomenti faziosi, ma non manichei, voi subito parlate di Satana, vi preoccupate che le altre religioni subiscano lo stesso trattamento.
Ma una fede salda e fiduciosa non si spaventa per così poco, non crea schemi in cui inchiodare chi la pensa diversamente. E' vero, i bambini sono facili prede, e loro malgrado sono i destinatari di tanti messaggi sbagliati, crudeli. Ma io credo che per un bimbo sia molto peggio l'imperio dell'immagine cui siamo tutti sottoposti... siete sicuri che i vostri figli non abbiano visto quel documentario sui preti pedofili? Non credete che immagini come quelle abbiano un impatto assai più nefasto su un bimbo rispetto alle parole di quel libro?
Vi dirò che, se avessi un figlio quel libro glielo darei volentieri e poi lo commenterei con lui.
Oppure credete che i contenuti di quel libro non gli arriverebbero comunque?
Un libro come questo è una occasione preziosa per confrontarsi con i dubbi del bambino, per alimentare in lui un pensiero più critico e consapevole. Badate se non lo sviluppa presto e bene, egli non potrà poi affrontare il mondo moderno con tutta la sua incredibile molteplicità senza soccombere allo smarrimento ed alla confusione. Egli non potrà sempre vivere protetto dalle insidie del mondo, non potrete sempre impedirgli di andare su internet, di incontrarsi con gente diversa da lui e da voi e se percepirà la vostra paura del mondo estraneo e diverso egli vivrà nella paura del mondo.

Anonimo ha detto...

È vero che non si possono tenere i bambini in una campana di vetro e che bisogna dare loro delle motivazioni di fede e di morale per affrontare le situazioni più diverse che incontrano a scuola, alla TV, nei gruppi sportivi ecc.
Ma da ciò a mettere direttamente in mano un libro chiaramente ateo, significherebbe mettere in pericolo la loro formazione. Sarebbe come se l'insegnante di Lettere desse come testo di lettura "Mein Kampf" di Hitler o il Catechismo della Chiesa Cattolica. In una scuola laica è inammissibile. Avrebbe senso un confronto di tutti e tre i testi, cosa che mi pare poco praticabile oggi.

gemma ha detto...

sono cresciuta quasi da piccola atea..et voilà..eccomi qua, in piena libertà, in un blog cattolico
Credo che la vera scelta religiosa sia tale solo se sviluppata in piena libertà e consapevolezza.
Mi preoccupo francamente di più di fronte ad un credo meccanico, privo di contenuti, come è spesso qiello inculcato da certi catechisti, dal quale alla prima occasione, dopo la prima comunione, i bambini scappano, rifugiandosi nelle teorie del Codice da Vinci. Posso essere d'accordo con una parte del ragionamento di Mr...., ma non posso non chiedermi come mai il fine di questo ateismo, ormai più scontato dei corsi di catechismo di cui sopra, sia sempre anticristiano. Ma quanta poca lungimiranza! (Oltre che codardia, visto che la pellaccia è sempre cara). Infatti, se certe stime anagrafiche e sociologiche dovessero essere vere, i cristiani e i loro preti dovrebbero rappresentare solo un minimo problema per gli atei delle prossime generazioni, che magari accuseranno i loro antenati di avere taciuto altre questioni per quieto vivere....
In ogni caso, a questi scolari del terzo millennio, vogliamo fargli conoscere anche le altre eventuali aberrazioni del mondo o l'unico obiettivo è solo quello di fargli schiodare il crocifisso dalla parete?

Utnapishtim ha detto...

x don gianluigi: non ritengo che si possa accostare un mein kampf a un catechismo, nè a questo piccolo libello. presumo quindi che si tratti di una boutade.

x gemma: ancora non capisco perchè questo intento di diffamare le altre religioni. nel testo si parla anche di quelle ma è ovvio che il testo sia rivolto agli italiani e secondo me non tanto ai bimbi, quanto agli educatori. in italia è un fatto che il cattolicesimo sia considerato "normalità" a livello popolare. abbiamo una classe politica che -anche se agisce in maniera oscena sia nella vita pubblica che privata- si dichiara in grandissima parte cattolica, gettando così un notevole discredito sul cattolicesimo. è un fatto poi che quasi tutte le lotte politiche e liberali condotte dai laici trovino nella chiesa un avversario formidabile... quindi non sorprende che questa sia considerata l'arcinemica. sappiamo che l'islam e l'ebraismo in molte questioni hanno posizioni ancor più conservatrici, ma il loro peso politico e sociale qui in italia è trascurabile.
non confondiamo infine l'anticlericalismo con l'anticristianesimo. l'ateismo poi è un'altra cosa ancora, quindi non semplifichiamo: non conosco l'autore del libercolo e potrebbe anche essere un anticristiano, per quel che ne so, ma non è che se uno nega l'esistenza di Dio e mette in dubbio l'esistenza storica di Gesù si debba automaticamente ascrivere al novero dei nemici del cristianesimo.

gemma ha detto...

Ancora una volta mi pare che il senso del mio ragionamento non sia stato capito, visto che io non mi limito a considerare la situazione odierna ma, trattandosi di bambini, provo ad immaginare ciò che potrà avvenire nella società futura, dominata da variabili diverse.
Ateismo presumo rappresenti il non credere in alcuna divinità, quindi in nessuna religione costituita. Un manuale del piccolo matematico deve parlare di tutto ciò che è inerente alla matematica, non solo dell'aritmetica o dell'analisi. Se voglio negare il divino, devo comprendere qualunque ambito del divino, altrimenti scrivo il libro del piccolo anticlericale. Detto questo, io rispetto ogni religione, anche quella atea (che a volte mi appare ancora più "religione" e ancora più integralista di altre)e non ci godo a vedere il credo altrui costantemente e univocamente sotto assedio, come se fosse l'unico tra l'oppio dei popoli . Proprio per questo vorrei non avvenisse per quello islamico, buddista ecc. ma nemmeno per il mio. Io non semplifico nulla, non do definizioni ma non posso non accorgermi della confusione in atto tra ateismo e anticlericalismo (e non da parte mia) per cui, appunto, accade che l'ateo si preoccupi solo della negazione del Dio cattolico e illustri artisti facciano a gara per raffigurare papi e Cristi travestiti o sodomizzati appellandosi ad una libertà di espressione che quando osa riguardare altri simboli religiosi evoca le sentite scuse di fior di ministri sostenitori della repubblica laica . Io non contrasto l’ateismo, contrasto questo tipo di ateismo che si fa portatore di un discorso ateo parziale, guardando solo alle questioni del momento e a ciò che gli fa comodo e non gli si ritorce contro. Non è onesto nei confronti di chi si vuole educare ma è alla fine più mirato ad una catechesi di parte di quanto non lo sia quella cattolica. Perché guardare sempre e solo ad un presente che è destinato in breve a diventare passato? Se vogliamo che, guardando al futuro, in una società multietnica, le religioni siano tutte uguali, lo siano in tutto, perché qui non si sta parlando di un qualunque libro in vendita nelle librerie, ma di uno strumento di divulgazione educativa a disposizione di bambini di varie razze e religioni ma volto solo a negarne una in particolare. E l’educazione dei bambini è spesso indirizzata al futuro più che al presente.
Sull’opportunità dell’insegnamento della religione a scuola si può anche discutere, tornando più utile forse al giorno d’oggi uno studio della storia e dei contenuti delle religioni, piuttosto che l’elevarne o il prenderne di mira una in particolare, ma ricordo anche che si tratta di insegnamento facoltativo. Volendo poi guardare ai reali problemi educativi dei bambini, senza proiettare su di loro solo le tematiche politico-fislosofiche degli adulti, ciò che potrebbe tornare più utile nella scuola italiana di oggi sarebbe forse un manuale del piccolo antibullo .
Se poi proprio si vogliono convincere i bambini a non farsi abbindolare dalla religione e a non calpestare diritti o fare guerre in suo nome, lo si deve fare nei confronti di tutte le sue espressioni, a maggior ragione se lo si fa in difesa della presunta laicità di uno stato destinato ad essere sempre più multietnico e multireligioso. A me non interessano assolutamente le crociate anti-Islam ma non sarei così sicura che il peso dell'Islam in futuro non possa essere sempre più determinante nella società in cui vivranno i miei bambini. Per questo vorrei più imparzialità e lungimiranza da parte atea, tutto qui, senza offese per nessuno.

Utnapishtim ha detto...

ho capito il ragionamento di Gemma, e lo condivido quasi pienamente.
il quasi consiste nel fatto che non condivido l'idea che l'islam prenderà più piede in futuro, qui o altrove. E' una religione che ha una struttura filosofica meno robusta di quella cattolica, e che, rispetto al cristianesimo, si concilia meno bene con l'idea di società laica alla quale stiamo tendendo.
Il fatto poi che il n. di mussulmani aumenti nel nostro paese è solo l'effetto delle migrazioni della nostra epoca, ma su scala globale le cose per loro non sono certo rosee.
Riguardo all'educazione dei bambini ripeto quello che ho detto: questo libercolo può essere una buona occasione... e dirò di più, è stata una buona occasione anche per noi, perchè ci ha dato modo di affrontare temi piuttosto interessanti :-)

Anonimo ha detto...

Salve, sono un insegnante di religione ed ho scritto una "Confutazione del Manuale del piccolo ateo". Chi vuol dargli un'occhiata (ad ogni periodo del Manuale c'è una mia contro-risposta ragionata) può scaricarla da www.bellanotizia.it/scritti.htm.
Un saluto a tutti.
Antonio.
www.bellanotizia.it