16 giugno 2008

Padre Lombardi: "Non c'è alternativa al dialogo con l'islam" (Zenit)


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Portavoce vaticano: non c'è alternativa al dialogo con l'islam

P. Lombardi dopo la Conferenza Islamica Mondiale celebrata alla Mecca

CITTA' DEL VATICANO, domenica, 15 giugno 2008 (ZENIT.org).

Nei rapporti tra credenti, non può esserci alternativa all'autentico dialogo con l'islam per riuscire a sconfiggere la violenza in nome di Dio, spiega il portavoce vaticano.
Padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, lo ha affermato analizzando i risultati della Conferenza Islamica Mondiale, celebrata poco più di una settimana fa alla Mecca su iniziativa del re dell'Arabia Saudita, Abdallah bin Abdulaziz Al Saud.
Nell'ultimo editoriale del settimanale del Centro Televisivo Vaticano "Octava Dies", di cui è direttore, il sacerdote gesuita spiega che questa iniziativa era già stata annunciata dal sovrano nella visita che aveva compiuto in Vaticano al Papa.
E' stata presentata come la fase preparatoria per l'avvio di un grande dialogo prima interno all'islam e poi con il cristianesimo e l'ebraismo, volto a tutelare e promuovere la dignità dell'essere umano, la famiglia minacciata nella sua identità e la pace fra i popoli.
Il sovrano ha espressamente rilevato che alcuni seguaci dell'islam, vittime dell'estremismo, stravolgono dall'interno la natura dell'islam stesso come religione di pace.
Alla Conferenza hanno partecipato 500 personalità e dotti islamici delle diverse correnti di pensiero di tutto il mondo, che in un "appello" finale hanno ribadito il loro "no" allo scontro fra le civiltà, invitando i responsabili dei popoli alla concordia e alla promozione della cultura del dialogo.

Secondo il portavoce vaticano, "c'è ancora un lungo cammino da fare per conoscersi e per intendersi sui diritti della persona; le diversità teologiche rimarranno irriducibili; le situazioni concrete di molte minoranze cristiane in terra musulmana sono drammatiche".
"Tuttavia, più si ripete l'affermazione e si radica la convinzione che in nome di Dio non ci si può odiare, ma ci si deve incontrare e dialogare, meglio è. Giovanni Paolo II aveva già indicato questa via ad Assisi".
Secondo padre Lombardi, "il cammino non è facile per i musulmani, non è facile per gli ebrei, non è facile per i cristiani. Bisogna continuarlo con pazienza e coraggio".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

In attesa di andare alla Sapienza, il papa potrebbe visitare il Qatar.

Qatar, emiro: Nulla impedirebbe una visita del Papa

Roma, 16 GIU (Velino) - Il piccolo emirato arabo del
Qatar ha relazioni diplomatiche con la Santa Sede e da poco
e' stata inaugurata a Doha la prima chiesa cattolica: "Nulla
impedirebbe una visita del Santo Padre nel nostro Paese" dice
l'emiro Hamad bin Khalifa al-Thani, intervistato da Giulio
Andreotti su 30 Giorni, in merito al dialogo interreligioso
nel suo paese. "Attraverso le relazioni diplomatiche, lo
Stato del Qatar e il Vaticano hanno consolidato i loro legami
di cooperazione, di dialogo, di consultazione e scambio di
opinioni tra i funzionari di entrambe le parti - spiega
Al-Thani parlando del rapporto con la Chiesa cattolica -.
Crediamo che questo potra' favorire la realizzazione di
iniziative comuni per incrementare il dialogo tra le
religioni e le civilta'". Recentemente il re saudita Abdullah
ha fatto visita al Papa in Vaticano. Questa visita, secondo
l'emiro del Qatar, "ha confermato la tolleranza dell'islam
verso ogni religione ed e' stata anche un mezzo per
accrescere la convergenza tra islam e cristianesimo. Rispetto
all'ipotesi che il Papa possa ricevere in futuro l'invito a
visitare qualcuno dei Paesi della Penisola araba, e' una cosa
che riguarda quei singoli Paesi. Quanto al Qatar, esso puo'
contare su una solida politica estera che gli permette di
stabilire buone relazioni con tutti i Paesi del mondo, senza
discriminazioni, e un'apertura al dialogo e alla tolleranza
tra le diverse civilta' e religioni: pertanto nulla
impedirebbe una visita del Santo Padre nel nostro Paese".
(ban)
161518 GIU 08 NNNN
Saluti, Eufemia