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Cari amici, nelle ultime due ore ci siamo occupati molto dell'appello del Papa per il Tibet sia per diffondere il messaggio di Benedetto XVI sia per mettere i mass media di fronte alle loro enorme responsabilita'.
Anche in questo, come in tutti gli altri casi (da Ratisbona alla preghiera del Venerdi' Santo nella Messa tridentina), i nostri cari giornalisti hanno voluto deliberatamente "creare il caso" rischiando anche di mettere in seria difficolta' la diplomazia della Santa Sede.
Non facciamo, pero', di tutta l'erba un fascio: c'e' stato chi, come Tornielli, non ha portato avanti il giochino.
Uno scatto di moralita' e di correttezza vorrebbe che domani i giornali che hanno ripetutamente offeso il Papa si scusassero pubblicamente.
E' in gioco, infatti, la credibilita' dei giornalisti e delle testate di appartenenza.
Tutti i post delle ultime due ore sono stati inseriti nella discussione "BENEDETTO XVI: APPELLO PER IL TIBET, “LA TRISTEZZA E IL DOLORE DI UN PADRE” a futura, e speriamo non vergognosa, memoria.
Non ha senso pero' soffermarsi troppo sui media (se lo meritassero non ci sarebbe problema, ma in questo caso...) e quindi verranno rimessi in prima linea gli argomenti realmente importanti.
Raffaella
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