19 marzo 2008

TIBET: APPREZZAMENTO DELL’UNIONE BUDDISTA ITALIANA PER L’APPELLO DEL PAPA


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TIBET: APPREZZAMENTO DELL’UNIONE BUDDISTA ITALIANA PER L’APPELLO DEL PAPA

L’apprezzamento dei buddisti italiani per l’appello lanciato oggi dal papa a favore del popolo tibetano. “Il popolo tibetano – dice al Sir il presidente dell’Unione buddista italiana, Giorgio Raspa – è all’epilogo di una situazione difficilissima. L’appello del Papa arriva in un momento in cui anche il Dalai Lama ha fatto delle dichiarazioni forti in favore della non violenza, deciso a far vale l’arma del dialogo per risolvere una situazione conflittuale. Le richieste del Dalai Lama sono state avvalorate dalla sua disponibilità a lasciare la guida di massima autorità tibetana pur di far cessare le violenze. Credo che il Papa abbia apprezzato questo atteggiamento e abbia deciso di rivolgere il suo appello in questo momento”. Quanto è importante la solidarietà dei leader religiosi in questo momento? “La popolazione tibetana – risponde Raspa - è assolutamente disperata per cui sapere che c’è una solidarietà internazionale li rafforza nella loro determinazione. 4 /5 milioni di persone sono niente rispetto alla Cina. E’ polvere sugli abiti dei governati cinesi. Polvere che si può scuotere con manovre che non costano nulla e senza farsene accorgere. Quindi anche solo il fatto di lanciare un appello e ricordare con fermezza che la popolazione tibetana chiede rispetto delle proprie origini culturali e religiose, già questo è fondamentale”.

Varie sono le iniziative a favore del popolo tibetano promosse in questi giorni dai centri buddisti. Questa sera a Verona, l’appuntamento è alle 20 in piazza Bra (Palazzo Barbieri) dove verrà organizzata una fiaccolata in favore della popolazione del Tibet alla quale parteciperà anche l’amministrazione comunale. Il centro buddista Tara Cittamani di Padova invita tutte le associazioni, istituzioni pubbliche e private e i singoli cittadini “che hanno a cuore non solo la causa tibetana ma più in generale la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo” a partecipare ad una marcia silenziosa che si terrà giovedì 20 marzo dalle 19 alle 20 nel centro storico di Padova. Il centro buddista tibetano Sakya di Trieste aveva promosso domenica scorso una giornata di digiuno e preghiera per il sostegno ai monaci tibetani e ieri una fiaccolata silenziosa in città. “Chiediamo – dice il presidente dell’Ubi, Raspa - una mobilitazione generale perché il dramma del popolo tibetano non sia dimenticato. Il dramma del Tibet è il dramma della estinzione di una cultura preziosa perché contiene al suo interno il messaggio della non violenza e della coesistenza pacifica. Dimenticare il Tibet o anche solo relegarlo ad una sorta di vezzo new age è assolutamente ingeneroso e significa mettere una pietra tombale su questo popolo”.

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Bene questa presa di posizione.
Io, pero', chiedo "reciprocità": la voce dei Buddisti deve levarsi anche nei confronti dei Cristiani perseguitati
.
R.

1 commento:

euge ha detto...

Mi hai tolto le parole di bocca cara Raffaella, questa presa di posizione va benissimo ma, vorrei che in futuro anche il Dalai Lama bontà sua, esprimesse dolore e costernazione come oggi ha fatto il nostro Papa, per i cristiani perseguitati; non mi sembra di chiedere troppo visto che come hai detto tu giustamente, si tratta di reciprocità.
Eugenia