23 maggio 2008
Preghiera per la Cina: domani la Giornata mondiale proposta da Benedetto XVI (Padre Cervellera)
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La Preghiera a Nostra Signora di Sheshan in occasione della Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina
CHIESA IN ASIA
Preghiera per la Cina
Domani la Giornata mondiale proposta da Benedetto XVI
DI BERNARDO CERVELLERA
Da quest’anno, il 24 maggio è una data molto speciale: per volere di Benedetto XVI in questo giorno si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina. Dal punto di vista liturgico il 24 maggio è tradizionalmente dedicato alla memoria della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani; ma in esso si festeggia anche la ricorrenza di Nostra Signora di Sheshan, il santuario nazionale della Cina, sulle colline a poche decine di chilometri da Shanghai, dove ogni anno nel mese di maggio di riversano decine di migliaia di pellegrini.
Nella sua Lettera ai cattolici della Cina, pubblicata lo scorso giugno, il papa ha raccomandato che questa giornata divenga 'occasione per i cattolici di tutto il mondo di unirsi in preghiera con la Chiesa che è in Cina' (n. 19). Secondo le sue indicazioni, in tale giornata si pregherà per i cattolici cinesi e per la loro unità col papa. In tutti questi decenni il pellegrinaggio a Sheshan è stato uno dei punti di maggiore unità fra la Chiesa sotterranea e quella ufficiale, anche nei momenti di maggior contrasto. Ormai, la quasi totalità dei vescovi ufficiali - voluti dal governo - è riconciliata con il pontefice e la Santa Sede. In più, il governo sembra avere accettato in modo tacito la nomina di vari vescovi approvati dalla Santa Sede: Canton, Pechino, Guizhou, Ningxia, Hohhot, Shanghai, Xian. Questa giornata può avere un senso di ringraziamento alla Madonna di Sheshan, che ha aiutato governo e vescovi a capire che si può essere insieme cristiani e amanti della propria patria.
A Sheshan i cattolici cinesi si ritrovano insieme nella devozione a Maria e nella richiesta di protezione per il Paese. Nel 1924, infatti, i vescovi della Cina hanno consacrato alla Madonna tutta la nazione. La situazione della Cina, dopo il terremoto, le rivolte tibetane e la conflittuale preparazione delle Olimpiadi, rende urgente tale domanda a Dio. In questi giorni molte comunità in Cina si sono preparate a usare la giornata del 24 maggio per pregare per il loro Paese, per le vittime del terremoto, per i milioni di poveri e dimenticati dallo sviluppo economico, anarchico e violento, che caratterizza la Cina. A Xian, Shanghai, Pechino sacerdoti e suore faranno dei ritiri spirituali e adorazioni eucaristiche per chiedere a Dio misericordia per il popolo cinese; intanto molti cristiani sono partiti come volontari verso il Sichuan per distribuire cibo, acqua, medicinali ai sopravvissuti del sisma.
Il Papa, nella sua Lettera, facendo suo l’invito di san Paolo a Timoteo (1 Tim, 2, 1-4), chiede pure che in questa Giornata si facciano preghiere 'per coloro che ci perseguitano'. In Cina la persecuzione è ancora diffusa, sia nel controllo soffocante sulla Chiesa ufficiale, sia nei divieti verso le comunità sotterranee. Ancora oggi vi sono decine di personalità cattoliche in prigione o agli arresti domiciliari per la loro fede, accusati di essere contro 'l’ordine sociale', pur esendo fra i maggiori testimoni di carità. Fra questi vale la pena ricordare almeno 3 vescovi. Due di loro appartengono alla Chiesa non ufficiale (mons. Giacomo Su Zhimin, di Baoding; mons. Cosma Shi Enxiang di Yixian) e uno alla Chiesa ufficiale (mons. Martin Wu Qinjing, di Zhouzhi , Shaanxi), scomparsi nelle mani della polizia rispettivamente da 11 anni, 6 anni e un anno.
Il Papa chiede di pregare anche per i persecutori, sempre all’opera. Proprio quest’anno, temendo un afflusso maggiore di pellegrini, dopo l’annuncio di Benedetto XVI, il governo cinese sta frenando tutte le comunità cinesi perché non vadano a Sheshan. Chi vuole partecipare, deve dare il suo nome molto in anticipo, sottomettendosi a controlli e procedure. Ciò rende difficile la partecipazione di cristiani sotterranei, che temono rappresaglie in futuro. Ma è difficile anche per gli altri: il governo ha proibito ad alberghi, ostelli e ristoranti di offrire ospitalità ai pellegrini per tutto il mese di maggio.
La polizia ha pure messo telecamere in tutto il percorso del santuario e le strade sono vigilate di continuo. Le imposizioni sembrano motivate dal timore di assembramenti che possono andare fuori controllo in un periodo caratterizzato dalla tensione post-terremoto, dalla repressione in Tibet e dal desiderio della Cina di mostrare alla vigilia delle Olimpiadi, una situazione pacificata di fronte al mondo. Ma vi è chi vi legge un tentativo di boicottare l’invito del pontefice.
Rappresentanti del governo di Shanghai, con una certa ottusità, hanno criticato la proposta del Papa di lanciare la Giornata di preghiera: domandando preghiere per la Cina, essi dicono, il pontefice diffonde l’idea che in Cina non si sta bene e che c’è bisogno di migliorarla. Vi è pure il tentativo di frenare un gesto che crea unità fra la Chiesa in Cina e quella universale. La diocesi di Hong Kong aveva programmato da mesi il pellegrinaggio a Sheshan per il 24 maggio. Ma difficoltà crescenti presentate dal governo locale hanno spinto la diocesi del cardinale Zen a cancellare il pellegrinaggio.
Benedetto XVI chiede di pregare perché i cristiani in Cina ottengano dal 'Signore della storia il dono della perseveranza nella testimonianza'. Mentre il governo si barcamena indeciso fra liberali e stalinisti, fra ministri desiderosi di aprirsi al Vaticano e ministri che vogliono controllare in toto le religioni, la Chiesa in Cina, sempre più unità, persevera nella sua missione. La scorsa Pasqua, nella sola Pechino, circa 2 mila adulti hanno ricevuto il battesimo.
© Copyright Avvenire, 23 maggio 2008
A ROMA
IL PRIMO INCONTRO DEI CATTOLICI IN ITALIA
Per la prima volta nella storia, i cattolici cinesi in Italia si incontrano insieme a Roma. L’occasione è la celebrazione della Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. Il 24 maggio almeno 500cattolici da Milano, Roma, Prato, Treviso, ecc. si sono dati appuntamento nella basilica di Santa Maria Maggiore per una messa in italiano in cinese. Cattolici della chiesa ufficiale e sotterranea si uniranno a pregare per l’unità della Chiesa nel loro Paese, per le vittime de terremoto nel Sichuan e per testimoniare la loro unità con il papa. L’appuntamento, sostenuto dall’Ufficio Migrantes della Conferenza episcopale italiana, prevede anche un incontro presso l’Università Urbaniana e all’indomani la partecipazione all’Angelus col Papa in piazza San Pietro.
La messa nella basilica romana sarà presieduta dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, e concelebrata da sacerdoti cinesi ed italiani. Per l’occasione la Libreria editrice vaticana ha editato un libretto con la preghiera di Benedetto XVI alla Madonna di Sheshan, in italiano e in cinese.
Da tempo varie diocesi in Italia si preparano all’evento. Il 13 maggio scorso un incontro di preghiera per la Chiesa di Cina si è tenuto a Milano, con la presenza del cardinale Joseph Zen, vescovo di Hong Kong. Alcune settimane fa, il cardinale Ivan Dias ha inviato una lettera ai monasteri contemplativi femminili per « ricordare » l’invito del Papa a pregare il 24 maggio per la Chiesa in Cina. ( B. C.)
© Copyright Avvenire, 23 maggio 2008
Il santuario più gettonato dai cinesi
Il santuario nazionale della Madonna di Sheshan è fra i più espressivi della religiosità cinese e cattolica. La collina su cui sorge la chiesa, con i suoi ' nove picchi al di sopra delle nuvole', è situato a circa 35 km da Shanghai. La sua foresta di bambù, i sentieri tortuosi e i ruscelli ricordano i giardini taoisti, dove la natura fa comunicare col divino, o quelli buddisti, dove il silenzio fa affondare nella verità. Secondo la leggenda, un eremita che secoli fa viveva sulla cima della montagna le ha dato il nome attuale, Sheshan. Nel 1866, la chiesa di Shanghai costruì un padiglione esagonale con all’interno un altare e una statua della Madonna. Cinque anni dopo, i gesuiti hanno costruito una chiesa in cima alla montagna e l’hanno dedicata a Maria, Aiuto dei cristiani, inaugurandola nel 1873. Nel 1924, dopo il sinodo di Shanghai, i vescovi della Cina hanno consacrato la nazione alla Madonna e dopo la consacrazione hanno fatto un pellegrinaggio a Sheshan. I lavori nella basilica sono iniziati nel 1925 e sono finiti 10 anni dopo. Questa chiesa è la prima basilica di tutto l’Estremo- Oriente ed è diventata la meta cinese preferita dei pellegrini.
Durante la Rivoluzione culturale, la bella statua di bronzo della Madonna, sul pinnacolo della basilica, è sparita e altri simboli religiosi, compresi l’altare e le vetrate colorate. Nel 2000, una copia della statua in bronzo di Maria che tiene in braccio il bambino Gesù è stata ricollocata in cima al campanile. Circa 10 mila credenti hanno contribuito alle spese. I pellegrinaggi al santuario sono ripresi nel 1979. Da allora, ogni anno decine di migliaia di pellegrini arrivano a Sheshan, percorrendo a piedi il tratto della collina, fermandosi alle stazioni della Via Crucis, fino a giungere alla sommità dove sorge la basilica. Il pellegrinaggio è fatto da giovani e anziani, da cristiani sotterranei e ufficiali. Per anni, nelle difficoltà di rapporto fra i due rami della Chiesa, Sehshan è stato uno dei pochi punti di unione. Fra i pellegrini vi è anche un numeroso gruppo di battellieri di Jiangnan. Ogni anno, essi attraccano le loro barche e passano tre giorni e tre notti a Sheshan per chiedere l’aiuto della Madonna per il futuro e ringraziarla delle grazie ricevute. Adiacente alla zona del santuario sorge anche il seminario della diocesi di Shanghai, fra i primi a riaprire dopo le violenze della Rivoluzione culturale. ( B. C.)
© Copyright Avvenire, 23 maggio 2008
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