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Brindisi
Arriva che è buio, dopo aver visto il sole tramontare sulla terra d'Otranto. L'elicottero dell'Aeronautica militare che trasporta il Papa atterra nel porto di Brindisi. Poi Benedetto XVI attraverso Porta Lecce, la più antica della città, pietra chiara, calda dei colori del Mediterraneo, entra in città e s'avvia sul lungo mare.
Brindisi è abbracciata dal mare da ponente e da levante. Qui finiva la via Appia e proprio dove la strada romana s'affaccia sul porto, Joseph Ratzinger saluta migliaia di brindisini che l'attendono da ore. Dice subito che Brindisi «svolge un ruolo significativo nel Mezzogiorno d'Italia». Ricorda gli sbarchi dei profughi che fuggivano dai Balcani in fiamme, dall'Albania ridotta alla fame e ricorda l'impegno della città, che ha aperto le porte delle case e delle chiese per accoglierli.
Sono passati oltre dieci anni, ma nessuno qui dimentica quei giorni, famiglie che aiutavano famiglie, autorità civili, militari e religiose impegnate in una straordinaria gara di aiuti. Benedetto XVI ne rileva subito la portata: «Questa solidarietà fa parte delle virtù che formano il vostro ricco patrimonio civile e religioso».
Ma quell'impegno offre lo spunto al Papa per una riflessione sulla famiglia, che qui è una valore che ha solide radici. Ratzinger richiama tutti al «rispetto della vita» e all'«attaccamento alla famiglia, oggi esposta al convergente attacco di numerose forze che cercano di indebolirla». E aggiunge che, di fronte a queste sfide, è «necessario e urgente» che «tutte le persone di buona volontà si impegnino a salvaguardare la famiglia, solida base su cui costruire la vita dell'intera società». Invita Brindisi a rispondere «senza compromessi alle legittime attese di promozione e sociale».
La diocesi di Brindisi è assai impegnata sul fronte della solidarietà. Il vescovo, monsignor Rocco Talucci, da anni ha impostato un piano pastorale dove la carità sta a pari livello con la liturgia e la catechesi. La mensa della Caritas, che ogni giorno dà da mangiare a circa 200 persone, tante per una città di 80 mila abitanti, è gestita dalle parrocchie della città: ogni tre giorni una parrocchia diversa a rotazione.
La città negli ultimi tempi sta tornando a poco a poco a respirare la legalità, dopo anni difficili con intere amministrazioni comunali finite nel mirino degli inquirenti, il contrabbando, i ricatti della Sacra Corona Unita. Ma ancora rimane molto da fare soprattutto sul fronte della disoccupazione giovanile.
E il Papa, ieri sera, appena arrivato è subito andato al cuore del problema, rivolgendosi proprio ai giovani: «Colgo i problemi che vi assillano e che talora rischiano di soffocare gli entusiasmi». Mette in fila non solo la disoccupazione, ma anche l'insidia del «richiamo di facili guadagni», la «tentazione di rifugiarsi in paradisi artificiali» e l'attrazione che hanno «forme distorte di soddisfazione materiale». E poi dice ai giovani: «Mettete a frutti i doni di Dio, cioè la forza, l'intelligenza, il coraggio, l'entusiasmo, la voglia di vivere». Perché, sottolinea, «dipende da voi alimentare la speranza» e «dipende da voi far sì che il progresso si tramuti in un bene maggiore per tutti». La via che indica, spiega, ha un nome: «Amore». Infine un'esortazione, sempre ai giovani: «Cercate di conoscere la Chiesa, di capirla, di amarla, prestando attenzione alla voce dei suoi Pastori». E conclude: «Voi della Chiesa siete il volto giovane, non fate mancare il vostro contributo».
Al. Bo.
© Copyright Eco di Bergamo, 15 giugno 2008
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