30 agosto 2007

Il Papa: «I piromani sono nemici dell’umanità»


Vedi anche:

Senatore Pera: c'è una novità! La Chiesa ora denuncia ad alta voce il pregiudizio anticattolico, senza lasciarsi intimorire

Chiesa e tasse: quando l'ideologia supera il buon senso...

Come volevasi dimostrare...

Il Papa a Napoli: il cardinale Sepe presenta il programma della visita

ESCE IN SPAGNOLO 'JESUS DE NAZARETH'

Chiesa e tasse: la parola a Mons. Bagnasco ed al giurista Dalla Torre

Non il cielo è stato fatto a immagine di Dio, non la luna, non il sole, non la bellezza delle stelle, ma tu (anima mia)!

Eugenia Roccella (Avvenire): serve un tagliando alla 194

Per i mass media: è ora di studiare un po' i termini giuridici ed economici

Chiesa e tasse: qualche articolo di chi ha studiato seriamente Costituzione e leggi ordinarie!

Aborto selettivo a Milano: due editoriali

Il Papa: «Piromani, criminali contro l'umanità»

Messa tridentina: la "benedizione" di Alessio II

Ma quali privilegi? Le mense della Caritas non sono ristoranti!

Finalmente qualcuno che studia: art. 7 della Costituzione!

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Accorato appello del Pontefice al termine dell'udienza generale

Benedetto XVI lancia il suo anatema contro i piromani

Contro chi provoca disastri naturali mettendo in tal modo «a rischio l'incolumità delle persone»

Fausto Gasparroni

CITTÀ DEL VATICANO
Benedetto XVI lancia il suo anatema contro le «azioni criminose» dei piromani e contro «l'irresponsabile comportamento» di chi provoca disastri naturali mettendo «a rischio l'incolumità delle persone» e distruggendo «il patrimonio ambientale, bene prezioso dell'intera umanità».
Nel suo accorato appello, al termine dell'udienza generale, il Papa ha invitato «a pregare per le vittime» delle inondazioni in Asia e dei «disastrosi incendi in Grecia, in Italia e in altre nazioni europee».
Nelle ultime settimane in Grecia, Italia, Spagna e altri Paesi europei, con la complicità del clima torrido, molti incendi di natura dolosa hanno provocato la morte di decine di persone e la distruzione di molte aree naturali.
Le inondazioni in Asia hanno causato quasi duemila morti e decine di migliaia di sfollati.
Le alluvioni derivano in parte dalle piogge monsoniche annuali, ma in parte anche dalle politiche di deforestazione e di edilizia dei vari Stati. E il Papa non poteva rimanere indifferente a tutto questo.
«In questi giorni – ha detto ai circa dodicimila fedeli riuniti in Piazza San Pietro – alcune regioni geografiche sono devastate da gravi calamità: mi riferisco alle inondazioni in alcuni Paesi orientali, come pure ai disastrosi incendi in Grecia, in Italia e in altre nazioni europee».
«Davanti a così drammatiche emergenze – ha aggiunto, interrotto dall'applauso della folla – che hanno causato numerose vittime e ingenti danni materiali, non si può non essere preoccupati per l'irresponsabile comportamento di taluni che mettono a rischio l'incolumità delle persone e distruggono il patrimonio ambientale, bene prezioso dell'intera umanità».
Benedetto XVI ha concluso il suo appello unendosi «a quanti giustamente stigmatizzano tali azioni criminose e invito tutti a pregare per le vittime di queste tragedie».
Da tempo si ripetono le prese di posizione del Pontefice in favore della «salvaguardia del Creato»: questa volta, però, c'è stato un passo ulteriore, con una dura condanna contro le azioni delittuose di chi dolosamente appicca gli incendi o comunque favorisce le calamità naturali.Immediato il plauso del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che ha «molto apprezzato le forti parole del Pontefice contro gli incendi e i criminali che appiccano il fuoco. Gli incendi, infatti – ha aggiunto – sono crimini gravissimi contro l'incolumità e la sicurezza delle persone e contro l'ambiente, come dimostrano gli immensi danni al patrimonio boschivo ed i milioni di animali arsi vivi nelle fiamme». Secondo il ministro, «contro queste spregevoli azioni criminali serve la mobilitazione di tutti».
«Mi auguro – ha concluso – che la prossima Giornata del creato, che si terrà il 1° settembre, possa essere un'occasione per la mobilitazione di tutti i cattolici contro i crimini ambientali, ed in particolare contro gli incendi che negli ultimi mesi sono diventati una vera e propria emergenza».

© Copyright Gazzetta del sud, 30 agosto 2007

Ottimo articolo. Un solo appunto: il dato dei dodicimila corrisponde al numero dei biglietti (ricordiamo: del tutto gratuiti) distribuiti dalla Prefettura della Casa Pontificia. A questa folla (assolutamente inusuale, cari laicisti, per la fine di agosto) si devono aggiungere almeno altre 8mila pellegrini, giunti all'ultimo momento.
Raffaella


Il Papa: «I piromani sono nemici dell’umanità»

di Redazione

I piromani sono «criminali contro l’umanità». Benedetto XVI non resta in silenzio di fronte alle vittime di questa tragica estate disseminata di roghi e lancia il suo anatema contro le «azioni criminose» dei piromani e soprattutto contro «l’irresponsabile comportamento» degli autori degli incendi che mettono «a rischio l’incolumità delle persone» e distruggono «il patrimonio ambientale, bene prezioso dell’intera umanità».
Il Santo Padre lancia il suo monito al termine dell’udienza generale invitando tutti «a pregare per le vittime» delle inondazioni in Asia e dei «disastrosi incendi in Grecia, in Italia e in altre nazioni europee». Lungo questa drammatica estate infatti migliaia di persone sono rimaste uccise dalle inondazioni in Asia mentre più di 70 sono state le vittime delle fiamme tra la Grecia e l’Italia.
«In questi giorni alcune regioni geografiche sono devastate da gravi calamità - ricorda il Papa -. Davanti a così drammatiche emergenze che hanno causato numerose vittime e ingenti danni materiali, non si può non essere preoccupati per l’irresponsabile comportamento di taluni che mettono a rischio l’incolumità delle persone e distruggono il patrimonio ambientale, bene prezioso dell’intera umanità». A conclusione del suo appello Benedetto XVI si è idealmente unito a quanti «giustamente stigmatizzano tali azioni criminose» invitando «tutti a pregare per le vittime di queste tragedie».
Non è la prima volta che il Pontefice invita i fedeli a «salvaguardare il Creato». L’intervento di ieri però rappresenta in qualche modo una novità per le dure parole di condanna per chi appicca gli incendi o comunque favorisce le calamità naturali. Immediato il plauso del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che ha «molto apprezzato le forti parole del Pontefice».

© Copyright Il Giornale, 30 agosto 2007


«Piromani, criminali contro l'umanità»

Il Papa condanna chi mette a rischio l'incolumità delle persone e distrugge l'ambiente Bertolaso nominato commissario. Amato: per il catasto delle aree bruciate poteri ai prefetti

Benedetto XVI contro le «azioni criminose» dei piromani e contro «l'irresponsabile comportamento» di chi provoca disastri naturali, mettendo «a rischio l'incolumità delle persone» e distruggendo «il patrimonio ambientale, bene prezioso dell'intera umanità». Nel suo accorato appello, al termine dell'udienza generale, il Papa ha invitato «a pregare per le vittime» delle inondazioni in Asia e dei «disastrosi incendi in Grecia, in Italia e in altre nazioni europee».
«In questi giorni – ha detto ai circa 12 mila fedeli riuniti in piazza San Pietro –, alcune regioni geografiche sono devastate da gravi calamità: mi riferisco alle inondazioni in alcuni Paesi orientali, come pure ai disastrosi incendi in Grecia, in Italia e in altre nazioni europee. Davanti a così drammatiche emergenze – ha aggiunto, interrotto dall'applauso della folla –, che hanno causato numerose vittime e ingenti danni materiali, non si può non essere preoccupati per l'irresponsabile comportamento di taluni, che mettono a rischio l'incolumità delle persone e distruggono il patrimonio ambientale, bene prezioso dell'intera umanità». Benedetto XVI ha concluso il suo appello unendosi «a quanti giustamente stigmatizzano tali azioni criminose e invito tutti a pregare per le vittime di queste tragedie».
Immediato il plauso del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che ha «molto apprezzato le forti parole del Pontefice contro gli incendi e i criminali che appiccano il fuoco. Mi auguro che la prossima Giornata del creato, che si terrà sabato prossimo, possa essere un'occasione per la mobilitazione di tutti i cattolici contro i crimini ambientali».
Crimini sì, ma niente a che fare – sostiene il ministro dell'Interno Giuliano Amato – con la delinquenza organizzata. «Sarebbe così comodo per noi dire: è stata la criminalità organizzata. Ma la criminalità organizzata non c'entra, o ci può entrare in singoli casi. In realtà sono altri e disparati i motivi che hanno portato coloro che sono stati presi» ad appiccare gli incendi. Quali? «In genere sono o persone legate alla pastorizia (27 casi), che sperano con l'incendio di potere riavere il pascolo per le bestie; persone che pensano alla ripulitura dell'incendio (15); persone legate all'attività di spegnimento (nove tra volontari e operai). In sei casi si è trattato di conflitti personali, cioè gente che litiga con qualcun altro e che poi per ripicca gli va a bruciare lì vicino e poi brucia tutto il resto. E ancora, ritorsioni, bracconaggio... Un insieme di motivazioni che, sommate, portano ai numeri ai quali siamo».
Analisi condivisa da Bertolaso, nominato ieri commissario delegato per l'emergenza incendi: «Il ruolo della criminalità organizzata è marginale». Il problema vero però, sostiene il capo della Protezione civile, è «la scarsa conoscenza della legge e la mancata applicazione delle misure restrittive per chi è colto in flagrante». Pene che, ha detto Amato, visto «l'alto disvalore sociale» degli incendi dolosi, «forse quest'anno saranno più dure che in passato». Ma è giusto equiparare gli incendiari ai terroristi? «Mi sembra una trasposizione un po' osè», ha commentato il ministro.
Secondo il ministro dell'Interno, «questa estate di incendi ha finito per essere un tragico tagliando sull'efficienza del nostro sistema decentrato di governo». Un tagliando che ha evidenziato una serie di «difficoltà» di coordinamento, e non solo. Amato ha ricordato che «ci sono le competenze locali: tenere sporco il territorio, ad esempio, significa facilitare lo sviluppo dell'incendio». E «ciascuno deve sapersi assumere le proprie responsabilità a questo mondo, non sempre è colpa del fato cinico e baro... L'ordinanza che ha affidato ai prefetti il compito di censire le aree bruciate dal fuoco in caso di inerzia dei Comuni, ha ridistribuito a fini d'emergenza responsabilità che in determinate circostanze gli enti che le avevano non hanno saputo esercitare».
Intanto anche ieri l'Italia brucia. La situazione resta critica in particolare in Campania, ma incendi si sono sviluppati in diverse aree del Centrosud, arrivando a minacciare alcune abitazioni nell'Ascolano e vicino a Roma.

© Copyright L'Eco di Bergamo, 30 agosto 2007


L'EMERGENZA

Il Papa: gli incendi sono crimini contro l'umanità

Barbara Millucci

ROMA — I Comuni non censiranno più le aree colpite dagli incendi. Lo faranno i prefetti. E Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, nominato Commissario per il superamento dell'emergenza, avrà un budget di 5 milioni di euro proprio per contrastare il divampare degli incendi nel Paese. Lo ha stabilito un'ordinanza illustrata a Palazzo Chigi dal ministro dell'Interno Giuliano Amato e dallo stesso Bertolaso proprio nel giorno in cui papa Benedetto XVI ha condannato le «azioni criminose» dei piromani.
Se fino ad oggi a realizzare il catasto delle aree bruciate dal fuoco erano i Comuni o le Regioni, in caso di inadempienza di quest'ultimi il compito passerà ai prefetti, aiutati dal Corpo forestale e dai vigili del fuoco. Si comincia da Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. «Entro fine ottobre — spiega Bertolaso — avremo il catasto delle aree devastate dalle fiamme nel corso dell'anno». E sui Comuni: «Quando dicono di non aver soldi da stanziare per la difesa dell'ambiente, sarebbe meglio facessero meno sagre della salsiccia». Amato interviene sulla polemica della natura dolosa dei roghi e spiega che «sarebbe troppo comodo dire che è stata la criminalità organizzata. Sono altri e disparati i motivi che hanno portato ad appiccare gli incendi». E snocciola alcuni dati: «Negli ultimi sette anni 2.641 persone sono state denunciate e 105 arrestate per aver provocato degli incendi». Per Amato, poi, serve un «cervello comune europeo » per gestire l'emergenza incendi, con il contributo di tutti i Paesi.
Anche il Papa, al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro, ha condannato duramente le «azioni criminose» dei piromani che con il loro «irresponsabile comportamento mettono a rischio l'incolumità delle persone e distruggono il patrimonio ambientale, bene prezioso dell'intera umanità». Nel suo accorato appello, Ratzinger ha invitato a pregare per le vittime delle inondazioni in Asia e dei disastrosi incendi in Grecia, Italia e in Europa. Intanto in Italia gli incendi divampano senza sosta. La situazione più critica rimane al sud. Secondo i dati forniti dal Corpo Forestale gli incendi sono aumentati del 70 per cento rispetto allo scorso anno e addirittura del 330 per cento la superficie boschiva andata in fumo.

© Copyright Corriere della sera, 30 agosto 2007

Nessun commento: