24 agosto 2007
Papa Benedetto visiterà Loreto per la prima volta ma il cardinale Ratzinger vi è in varie occasioni
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p. Giuseppe Santarelli
Il novello pontefice Benedetto XVI è legato al Santuario della Santa Casa da lontana e tenera devozione mariana. Le sue sette visite a Loreto, dal 1985 al 2002, lo stanno a dimostrare in maniera eloquente. Alcune sono state effettuate, su invito, in occasioni di particolari manifestazioni religiose o culturali, altre - almeno due – sono state fatte per personale devozione alla Vergine Santa.
Si segnalano qui di seguito le sue sette visite, con brevi cenni di cronaca.
1985: in pellegrinaggio con il personale della Congregazione per la Dottrina della Fede
Il 28 maggio 1985 il cardinale Joseph Ratzinger, nella veste di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha accompagnato al Santuario di Loreto una trentina di collaboratori di quel dicastero. Si è trattato di un vero pellegrinaggio che ha compreso alcuni momenti di preghiera, con la concelebrazione eucaristica in Santa Casa, durante la quale egli ha pronunciato una profonda omelia. Il cardinale, insieme all’arcivescovo Alberto Bovone, segretario della medesima Congregazione, e a tutti i collaboratori presenti, ha poi visitato il santuario, con la guida del direttore della Congregazione Universale, il quale ha spiegato agli illustri ospiti la tradizione lauretana e il mirabile patrimonio artistico del Santuario, lungo un percorso che dalla Santa Casa e dal suo Rivestimento, attraverso le cappelle delle absidi e delle due navate laterali, conduce alla Sala del Tesoro fino alla Piazza della Madonna. Il cardinale si è mostrato vivamente interessato agli aspetti storici, culturali e artistici di Loreto.
1988: a Loreto per una “Tre -giorni mariana”
Il 6 marzo 1988 il cardinale Ratzinger giunse a Loreto in una serata fredda e piovigginosa, per partecipare a una “Tre–Giorni mariana”, organizzata durante l’Anno Mariano dall’episcopato e dal clero marchigiano. In quell’occasione egli ha voluto celebrare in Santa Casa con la solita grande devozione. La sua affabilità ha colpito un collaboratore del “Messaggio della S. Casa”, il compianto marchese Adalberto Solari, che ha chiesto di poterlo intervistare con alcune precise domande, ciò che il porporato ha concesso di buon animo. Tra l’altro il Solari, dopo aver richiamato alcune frasi dei sommi pontefici Pio IX, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II su Loreto, gli ha posto la seguente domanda: Che cosa rappresenta oggi Loreto nel mondo cattolico?
Il cardinale rispose: “Non oso aggiungere a queste parole, così illuminate dei papi, una nuova parola, perché trovo in tutte queste espressioni un po’ la definizione dell’importanza di Loreto per la Chiesa di oggi.
Infatti proprio questa Casa, con le sue origini così antiche, questa Casa che è il più vivo e indicativo collegamento con gli inizi della nostra fede, ci indica quegli stessi inizi vissuti nell’umiltà e nella povertà della Palestina, della Terra Santa. Il cristianesimo non è mai una cosa del passato, è sempre presente come il ‘sì’ di Maria, è un ‘sì’ in eterno, che ci aiuta, ci accompagna. L’espressione corporale, storica di questo ‘sì’, quindi dell’aspetto familiare della Chiesa, dell’obbedienza della Chiesa, della bontà di Dio, ci aiuta ad entrare in questo stesso ‘sì’, nel suo significato di promessa, di sofferenza, di grande gioia. Con una parola: il Mistero dell’Incarnazione, questo mistero fondamentale della nostra fede, è qui toccabile e diventa così un punto di riferimento centrale per la nostra devozione”.
1991: invitato per il gemellaggio Loreto – Altötting
Tra i santuari mariani di Loreto e di Altötting (Baviera) è stato stipulato un gemellaggio nel 1991, con due celebrazioni in due tempi distinti. La prima ha avuto luogo ad Altötting il 19/20 luglio con significativi momenti, culminati nella solenne concelebrazione presieduta da mons. Pasquale Macchi, arcivescovo di Loreto. La seconda si è svolta a Loreto il 7/8 settembre, con la presenza del cardinale Jospeh Ratzinger che ha presieduto alla celebrazione dei primi vespri in basilica e ha partecipato alla processione con il simulacro della Madonna, al termine della quale egli ha rivolto una fervida esortazione ai pellegrini, tanto in lingua tedesca che in lingua italiana.
All’inizio della solenne concelebrazione del giorno 8, festa della Natività di Maria, l’arcivescovo Pasquale Macchi ha voluto porgere all’eminente porporato un caloroso saluto, ricordando le lusinghiere parole che Paolo VI pronunciò nei suoi riguardi in occasione della sua nomina cardinalizia (27 giugno 1977): “Ha fatto vedere come la ricerca teologica – nella via maestra della fides quarens intellectum - non possa e non debba andare mai disgiunta dalla profonda, libera e creatrice adesione al Magistero”.
Durante la concelebrazione il porporato ha pronunciato una splendida omelia, illustrando il significato spirituale della Santa Casa. Egli poi, dal balcone del palazzo Apostolico, ha anche benedetto gli aerei sfreccianti sul terso cielo lauretano. La cerimonia si è conclusa con i doni offerti al cardinale dal sindaco di Loreto Ancilla Tombolini e da quello di Altötting Richard Antwerpen.
1994: in pellegrinaggio alla Santa Casa con il segretario particolare
Il cardinale Joseph Ratzinger è tornato a Loreto il 19 marzo 1994, accompagnato dal suo segretario particolare mons Josef Clemens per un pellegrinaggio suggerito dalla sua fervida devozione mariana. È stato amabilmente accolto dall’arcivescovo Pasquale Macchi che lo ha ospitato nel Palazzo Apostolico. Il giorno 20 ha celebrato devotamente in Santa Casa insieme al proprio segretario, assistito dallo stesso arcivescovo Macchi. Sono stati due giorni di raccolta preghiera e di pacata riflessione personale.
1995: a Loreto per il Congresso mariologico internazionale
Nel contesto delle celebrazioni per il VII Centenario Lauretano, l’Associazione Mariologica Interdisciplinare, presieduta dal prof. Stefano De Fiores, ha organizzato a Loreto un Congresso Mariologico Internazionale sul tema: “Maria nel Mistero del Verbo Incarnato”, motivo teologico specifico del Santuario lauretano che custodisce, secondo l’antica e accreditata tradizione, la casa nazaretana di Maria, dove avvenne l’annuncio angelico.
Al Congresso – svoltosi dal 22 al 25 marzo 1995 - è stato invitato anche il cardinale Joseph Ratzinger, che ha pronunciato una densa e applaudita prolusione, illustrando il tema: “Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine”. Egli si è soffermato sulla grammatica e sul contenuto della frase del Credo, sul passo 1,18-25 del Vangelo di san Matteo, su quello 1,26-38 del Vangelo di san Luca e sul prologo del Vangelo di san Giovanni.
Ha concluso con queste parole: “La realtà più personale, l’annuncio dell’Incarnazione e la risposta della Vergine esigono la descrizione della Casa. Le ricerche del p. Bagatti hanno messo in luce che già nel secondo secolo una mano ha tracciato sulla grotta di Nazaret in lingua greca il saluto dell’Angelo a Maria: Ave Maria. Gianfranco Ravasi nota a riguardo molto opportunamente: ‘questa testimonianza del ricercatore ci attesta che il messaggio cristiano non è una collezione astratta di tesi teologiche su Dio, ma l’incontro di Dio con il nostro mondo, con le realtà della nostre case e della nostra vita’. Proprio di questo si tratta qui presso la Santa Casa e nell’anno del suo grande giubileo: ci lasciamo toccare dalla concretezza dell’agire divino, per proclamare con la rinnovata gratitudine e consapevolezza: Egli si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo...”.
La prolusione è stata pubblicata negli Atti del congresso.
1999: a Loreto in pellegrinaggio privato con il fratello sacerdote
Nel pomeriggio del 29 maggio 1999 un auto targata SCV giungeva in Piazza della Madonna e sostava davanti alla sede della Congregazione Universale. Dall’auto si accinse a uscire un sacerdote che subito fu riconosciuto per il cardinale Ratzinger. Appena lo vide il p. Corrado Brida, incaricato in quel tempo all’accoglienza pastorale dei pellegrini infermi, gli si fece incontro in cotta e stola e, con la spontaneità del cappuccino e lo zelo dell’apostolo, prima ancora che il porporato mettesse a terra tutti e due i piedi, lo ha pregato di voler impartire la benedizione ai pellegrini malati e sani dell’Unitalsi lombarda, già sistemati in Piazza della Madonna, in attesa della cerimonia.
Il cardinale, nonostante la stanchezza del viaggio, accettò senza esitazione, si recò subito in sagrestia per indossare i paramenti sacri e si avviò in processione in Piazza per impartire la benedizione agli infermi, i quali gioirono della sua presenza e ammirarono la sua disponibilità.
Il giorno successivo, celebrò in Santa Casa insieme con il fratello don George. Volle quindi visitare con lui il santuario, accompagnato dal p. Giuseppe Santarelli. Ha sostato a lungo nella Cappella Tedesca, della quale ammirò il ricco contenuto teologico, a partire dalle prefigurazioni mariane delle lunette con personaggi del Vecchio Testamento, fino alle mirabili scene della vita della Vergine e di Gesù.
2002: di passaggio a Loreto, ospite dell’arcivescovo Comastri
Il cardinale Ratzinger il 26 novembre 2002 si è recato all’Istituto Teologico Marchigiano ad Ancona per tenere una lezione sul “Sacramento dell’ordine: ministri in comunione”. Il giorno prima, 25 novembre, sostò a Loreto, ospite dell’arcivescovo Angelo Comastri, e pernottò nel Palazzo Apostolico. Prima di partire alla volta di Ancona, volle fare una visita in Santa Casa dove si intrattenne in silenziosa preghiera.
Queste sono le visite di Joseph Ratzinger registrate dalle cronache del Santuario. Non è escluso che, durante o prima del suo cardinalato, possa avervi pellegrinato altre volte in incognito. Ora Loreto lo attende di nuovo nella veste di Sommo Pontefice, perché il suo nome possa figurare nell’albo dei numerosi Papi pellegrini alla Santa Casa. Ci risulta che l’arcivescovo Gianni Danzi abbia rivolto formale invito a Benedetto XVI a visitare il Santuario di Loreto per onorarlo della sua augusta presenza e per prendere gli auspici dalla casa della Madre sul suo pontificato appena iniziato.
dal sito del Santuario di Loreto
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