31 agosto 2007
Esclusiva di Korazym: la lettera del Santo Padre ai giornali ecclesiali dell’Austria
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(nella foto Il facsimile della lettera del papa (a destra) come sarà pubblicata il 2 settembre (a pagina 3) sul "Sonntagsblatt", come in tutti gli altri giornali diocesani austriaci)
In esclusivo, la lettera del papa ai fedeli austriaci
di Barbara Marino
"La fede è il presente e apre le porte al futuro". Così Benedetto XVI nel suo saluto alle lettrici e ai lettori dei giornali ecclesiali austriaci, che verrà pubblicato nell’edizione di domenica. Il testo integrale in esclusiva su Korazym.org
In una lettera esclusiva prima della sua imminente visita in Austria, il papa confessa: "Amo questo Paese!". L'attesa coinvolge non solo i migliaia di pellegrini a Mariazell, le centinaia di volontari e gli organizzatori: anche l’ospite stesso guarda con trepidazione ai suoi tre giorni in Austria. In un momento tranquillo nella sua residenza estiva in Castel Gandolfo, Benedetto XVI, ha redatto "la lettera promessa ai giornali ecclesiali austriaci" e spera che "raggiungerà i lettori in tempo" prima della sua visita, scrive il papa nella sua lettera di accompagnamento al segretario generale della Conferenza della stampa ecclesiale austriaca Walter Achleitner. Un desiderio che si realizzerà, perché la lettera, che Korazym.org pubblica oggi in esclusiva, apparirà domenica 2 settembre su tutti i giornali "domenicali" austriaci.
La fede è il presente e apre la porta al futuro: è questo uno dei passaggi forti del saluto del pontefice. Nel contempo, il papa mostra la sua unione con l’Austria: "Amo questo Paese, che mi è vicino dalla mia infanzia (...). Amo i paesaggi incantevoli della vostra Patria, la grande cultura austriaca e la gente amabile del vostro Paese". Il papa definisce l’Austria come il Paese nel "cuore centrale dell’Europa", che ha dato alla fede "forme così multiple e luminose, da toccare perfino uomini, che non o non più condividono" la fede cristiana, "ma amano la bellezza che ha prodotto". Nell’incontro con i pellegrini in Mariazell, i fedeli di Vienna, i volontari da tutti i settori della società e i giovani sulla via verso il sacerdozio in Heiligenkreuz, Benedetto XVI è sicuro di vedere "una Chiesa viva, che anche nelle difficoltà quotidiane prova la gioia della fede; che sa come è bello conoscere Dio, conoscere il Suo Volto, che ci è reso visibile in Gesù Cristo", scrive. Nelle sue parole - concluse con un cordiale "Grüß Gott! - alle lettrici e ai lettori dei giornali diocesani austriaci, il papa ricorda che nella sua cappella privata c'è una copia dell’immagine miracolosa di Mariazell, che il suo predecessore Giovanni Paolo II ha riportato a casa dalla sua visita al santuario dell’Alta Stiria; insieme a una "bella statua di san Giuseppe", il suo patrono, un regalo che i vescovi austriaci hanno fatto scolpire in legno per lui.
La traduzione italiana non ufficiale di lavoro a cura di Korazym.org dall’originale tedesco del testo integrale delle lettere del papa
La lettera di accompagnamento indirizzata al segretario generale della Conferenza della stampa ecclesiale austriaca Walter Achleitner
Castel Gandolfo
4.8.2007
Hernn Mag. Walter Achleitner
Segretario generale
della Conferenza della stampa ecclesiale austriaca
Egregio signor segretario generale!
Nei giorni silenziosi in Castel Gandolfo ho trovato finalmente il tempo per scrivere la lettera promessa ai giornali ecclesiali austriaci, che Le accludo. Spero che essa possa raggiungere i lettori ancora in tempo prima della mia visita in Austria.
Con cortesi saluti
Benedictus PP XVI
La lettera ai giornali ecclesiali dell’Austria
Care lettrici e cari lettori
dei giornali ecclesiali austriaci!
La mia visita in Austria si avvicina sempre di più. Lo sapete: amo questo Paese, che mi è vicino dalla mia infanzia - dal tempo delle passeggiate domenicali, che all’inizio degli anni trenta facevamo con nostra madre a Ostermiething, a Sankt Radegund e in altri luoghi sulla sponda austriaca del Salzach. Amo i paesaggi incantevoli della vostra Patria, la grande cultura austriaca e la gente amabile del vostro Paese. Nella mia cappella privata, c'è una copia della Madre di Dio di Mariazell, che papa Giovanni Paolo II portò a casa proprio da lì. Inoltre, i vescovi austriaci hanno fatto scolpire per me, una bella statua di legno di san Giuseppe, nelle cui braccia dorme fiduciosamente al sicuro il Bambino Gesù. Quando prego il mio breviario o rimango nella cappella per pregare, mi guarda il volto buono della Madre di Dio di Mariazell, e allo stesso tempo sento qualcosa della sicurezza che viene trasmessa dalla familiare figura di san Giuseppe al Bambino Gesù. Ecco così che con i santi, è sempre con me anche l’Austria, il Paese nel cuore centrale dell’Europa, che ha dato alla fede forme così multiple e luminose, da toccare persino uomini, che non o non più condividono la fede, ma amano la bellezza che essa ha prodotto.
Quando verrò in Austria, incontrerò la grande cultura che si è formata nei secoli. Ma incontrerò soprattutto anche il presente: con le difficoltà e le domande di un tempo che si muove sempre più velocemente; la fatica della fede e dell’essere cristiano in culture e tradizioni diverse tra loro. Quando incontrerò però i pellegrini a Mariazell, i fedeli a Vienna, i volontari da tutti i settori della società e i giovani sulla via verso il sacerdozio in Heiligenkreuz, so già che vedrò una Chiesa viva, che anche nelle difficoltà quotidiane prova la gioia della fede; che sa come è bello conoscere Dio, conoscere il Suo Volto, che ci è reso visibile in Gesù Cristo.
In Austria, come del resto anche nel mondo intero, con cui m’incontro quasi ogni giorno con le visite dei vescovi, la fede non è soltanto grande storia. È il presente e apre la porta al futuro. In Brasile nella "Fazenda da Esperança" ho incontrato in modo indimenticabile dei giovani, che erano diventati schiavi della droga e che perciò avevano perso la gioia nella vita, nella fede e nel futuro. Scoprire Dio ha significato per loro - così hanno testimoniato - ritrovare la speranza e riottenere la gioia nella vita, nel futuro.
La fede ha radici profonde ed è proprio per questo che apre al futuro e dà la vita. Preghiamo insieme perché la mia visita in Austria aiuti tutti noi a ridiventare gioiosi in Dio e così a costruire il futuro, che è speranza.
Con un cordiale Grüß Gott
vostro
Benedictus PP XVI
Castel Gandolfo 4.8.2007
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