23 agosto 2007
Il Papa telefona alla curia di Livorno per esprimere solidarieta' alla comunita' Rom
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Il Papa telefona alla Curia di Livorno per esprimere la sua vicinanza al popolo Rom per il rogo che ha ucciso quattro bambini
Cordoglio e vicinanza per la morte dei quattro bambini Rom a Livorno, nel tragico rogo delle baracche nelle quali vivevano, sono stati espressi ieri da Benedetto XVI in una telefonata all'amministratore diocesano livornese, mons. Paolo Razzauti. La tragedia – lo ricordiamo – è avvenuta nella notte tra il 10 e l'11 agosto scorsi. Ma per un racconto diretto del colloquio con il Papa, Roberta Moretti ha intervistato mons. Razzauti:
R. – Il Santo Padre, prima attraverso il sottosegretario di Stato, poi personalmente, ha espresso la sua solidarietà alla città di Livorno, al popolo Rom e anche alla Chiesa ortodossa rumena a cui fanno riferimento i Rom livornesi, per il fatto accaduto della morte dei quattro bambini. D’altra parte, io stesso avevo richiesto una benedizione del Santo Padre, perché la città è stata scossa da questo fatto e c’è un’ampia discussione in città su quello che potrà avvenire e fare. E credo che la telefonata del Santo Padre, il fatto di partecipare direttamente il suo dolore e la sua sofferenza, siano stati un gesto grandissimo. E stamani, man mano che la notizia si è sparsa in città, viene apprezzato al massimo. Dimostra ancora una volta che la Chiesa, anche attraverso i suoi esponenti massimi, è attenta alle minime cose. E’ attenta ai più piccoli, è attenta ai più poveri. E’ una Chiesa veramente madre che si china su ogni uomo.
D. – Qual è la situazione attuale rispetto alla vicenda dei bambini Rom?
R. – Purtroppo, siamo ancora sotto indagini e quindi non è stato possibile fare ancora il funerale dei bambini: forse all’inizio della prossima settimana. I genitori sono ancora carcerati e quindi questo crea uno stato di attesa, soprattutto per capire la causa di questo incendio e di questa morte. Certamente, però, questo ha smosso anche la città ad una ricerca di una maggiore attenzione di accoglienza anche verso queste persone che ormai stanno arrivando nei nostri territori e che debbono essere considerate “persone” e non soltanto come un “qualcosa”.
D. – Cosa sta facendo la città di Livorno per questi Rom?
R. – Sicuramente si stanno aprendo dei tavoli di discussione e di lavoro per capire come accoglierli in una maniera più dignitosa, come non farli andare sotto i ponti ma far trovare loro anche dei luoghi dove possano avere quei minimi servizi di cui ogni persona ha diritto.
D. – Come agisce la Chiesa in favore del popolo Rom?
R. – Attraverso la Caritas. Ho chiesto alla Caritas di farsi tramite con le istituzioni perché, attraverso i suoi servizi che già gestisce con una mensa, con case di accoglienza, sia anche più attenta a queste persone e solleciti, soprattutto, le istituzioni a cercare le soluzioni adatte. Quindi ho chiesto alla Caritas di farsi voce profetica per la difesa e la salvaguardia dei più poveri.
D. – Vuole rivolgere un ringraziamento a Benedetto XVI?
R. – Sì: un grazie grandissimo per questa sua attenzione e che continui nel suo essere maestro, ad essere anche testimone di amore e di carità verso tutti!
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