19 marzo 2008

Domani il Papa presiederà la Messa Crismale e la Messa in Cena Domini: la riflessione del cardinale Arinze (Radio Vaticana)


Vedi anche:

Benedetto XVI all'udienza generale parla del Triduo Pasquale e lancia un appello per il Tibet: la violenza non risolve i problemi ma li aggrava (R.V.)

Inversione dell'ordine dei post e responsabilità dei media

BENEDETTO XVI: APPELLO PER IL TIBET, “LA TRISTEZZA E IL DOLORE DI UN PADRE”

Far memoria dei misteri di Cristo significa vivere in profonda e solidale adesione all'oggi della storia, convinti che quanto celebriamo è realtà viva

Le telecamere del CTV hanno superato ogni record di panoramica e balletto nell'aula Paolo VI

Il Papa festeggia l'onomastico: la grandezza di San Giuseppe risalta ancor più per la sua umiltà e il suo silenzio (Radio Vaticana)

APPELLO DEL PAPA PER IL TIBET: I VIDEO

TIBET: APPREZZAMENTO DELL’UNIONE BUDDISTA ITALIANA PER L’APPELLO DEL PAPA

BENEDETTO XVI: UDIENZA, “RIPARTIRE DA CRISTO PER UN MONDO FONDATO SULLA PACE”

VIA CRUCIS: CARD. ZEN ZE-KIUN, “L’ATTENZIONE” DEL PAPA ALL’ASIA E IN PARTICOLARE ALLA CINA

Gmg, nelle chiese di Sydney appelli a volontari e famiglie (Osservatore)

L’inascoltato grido del Papa sull’Irak, le polemiche sul Tibet (Tornielli)

Sacra Sindone, prof Fanti: «Il Medioevo? Data inattendibile. Il lenzuolo risale al primo secolo» (Tornielli)

BUON ONOMASTICO A PAPA JOSEPH-BENEDETTO

"Per l'onomastico del Papa"...gli auguri dell'Osservatore Romano a "Joseph", "il custode"

Ne' Tg1 ne' Tg4 aprono con l'appello del Papa...

Bene il Tg2, malissimo il Tg5

L'appello del Papa per il Tibet diventa già la seconda notizia!

BENEDETTO XVI: APPELLO PER IL TIBET, “LA TRISTEZZA E IL DOLORE DI UN PADRE” (trascrizione dell'appello del Santo Padre)

APPELLO DEL PAPA PER IL TIBET: LA CRONACA E L'IMBARAZZO DI SITI E AGENZIE

Anche oggi silenzio assoluto dei giornaloni sul genocidio dei Cristiani

I vescovi: il primo dovere una nuova legge elettorale (Alberto Bobbio)

La Cei: la Chiesa non si schiera in politica

L'urgenza educativa all'esame dei vescovi italiani. Mons. Betori auspica una riforma elettorale (Osservatore)

Il Papa: "Lasciamoci "contagiare" dal silenzio di san Giuseppe!"

La Chiesa e il Tibet, Socci: "Troppa prudenza". Melloni: "Inutile eroismo mettere in serio pericolo un'intera comunità"

Domani il Papa presiederà la Messa Crismale e la Messa in Cena Domini: la riflessione del cardinale Arinze

Domani mattina, alle 9.30, il Papa presiederà nella Basilica Vaticana la Santa Messa Crismale. Nel pomeriggio, alle 17.30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano darà inizio al triduo Pasquale con la Messa in Cena Domini. Durante il rito della lavanda dei piedi, l’assemblea sarà invitata ad un gesto di carità tramite l’offerta da affidarsi al Papa a sostegno di un orfanotrofio cubano. La Radio Vaticana seguirà in diretta i due eventi. Ma sul significato del gesto della “lavanda dei piedi” ascoltiamo il cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, intervistato da Giovanni Peduto:

R. – La carità. Gesù dice ai suoi apostoli: “Vedete ciò che io ho fatto a voi? Se io, Maestro, lavo i vostri piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni degli altri”. Oggi, noi non laviamo i piedi a nessuno, nella nostra vita sociale; magari diamo un segno di benvenuto in casa, un segno di abbraccio, un bacio ... Nella nostra tradizione locale, in Nigeria, si porge l’acqua per lavarsi le mani e poi si porge la noce di cocco, quale segno di benvenuto. In ogni caso, la lavanda dei piedi è stato un segno di amore per gli altri, il fatto che Gesù si è umiliato: lui, il Maestro, si è inginocchiato per lavare i piedi agli Apostoli, i suoi primi sacerdoti, dicendo loro di continuare a fare così. Questo è collegato con l’Eucaristia. Giovanni, l’evangelista, non narra dell’istituzione dell’Eucaristia, ma parla della lavanda dei piedi. Sono collegati: la carità e l’Eucaristia. Deus caritas est ...

D. – Nel Giovedì Santo celebriamo l’istituzione dell’Eucaristia; ma nella Messa deve prevalere più l’aspetto del sacrificio o quello della cena?

R. – Tutti e due. L’Eucaristia come sacrificio è l’offerta che Gesù fa di se stesso a Dio Padre, e Gesù associa la Chiesa a se stesso. Ecco perché il sacrificio eucaristico è fonte e apice e punto più alto del culto cristiano. E’ in quel sacrificio che Gesù si dà a noi, nella Santa Comunione. Perciò, è tutto un atto di adorazione di Dio, di lode, di ringraziamento, e Gesù, poi, di rimando, ci dà il Suo Corpo e il Suo Sangue. Chi separa le due dimensioni fa male, perché non è così che Gesù ci ha detto. “Ecco il mio Corpo, che sarà dato per voi. Prendete e mangiate”: tutta una unità. Il ricevere il Corpo e il Sangue di Gesù si fa nel sacrificio! Senza la Messa non c’è la Santa Comunione: chiaro!

© Copyright Radio Vaticana

Nessun commento: