11 marzo 2008
Esclusiva di Sandro Magister: Le parole che Benedetto XVI aggiunge a braccio, quando predica ai fedeli. Analisi testuale.
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Esclusivo. Le parole che Benedetto XVI aggiunge a braccio, quando predica ai fedeli
Analisi testuale di cinque delle sue ultime catechesi del mercoledì, quelle su sant'Agostino. Con sottolineate le frasi dette dal papa in aggiunta al testo scritto. Sui temi che gli stanno più a cuore
di Sandro Magister
ROMA, 11 marzo 2008 – Mercoledì scorso Benedetto XVI ha dedicato la sua settimanale udienza con i fedeli e i pellegrini a una catechesi su papa san Leone Magno.
Di lui, Joseph Ratzinger ha ricordato che non solo fu "nello stesso tempo teologo e pastore", ma fu "anche il primo papa di cui ci sia giunta la predicazione, da lui rivolta al popolo che gli si stringeva attorno durante le celebrazioni". Una predicazione fatta di "bellissimi sermoni" e "in uno splendido e chiaro latino".
Ed ha aggiunto:
"È spontaneo pensare a lui anche nel contesto delle attuali udienze generali del mercoledì, appuntamenti che negli ultimi decenni sono divenuti per il vescovo di Roma una forma consueta di incontro con i fedeli e con tanti visitatori provenienti da ogni parte del mondo".
Bastano queste parole per capire come Benedetto XVI riconosca in sé molti tratti di quel suo grande predecessore, che fu rispettato assertore del primato di Pietro e dei vescovi di Roma – un primato "necessario allora come lo è oggi" –, maestro sicuro della fede in Cristo vero Dio e vero uomo, in un'epoca di grandi contrasti cristologici, e autorevole celebrante di una liturgia cristiana che "non è il ricordo di avvenimenti passati ma l'attualizzazione di realtà invisibili che agiscono nella vita di ognuno".
Prima che a san Leone Magno, Benedetto XVI ha dedicato le sue udienze del mercoledì ad altri Padri della Chiesa, dopo aver dedicato un precedente ciclo di udienze agli Apostoli e ad altri personaggi del Nuovo Testamento.
Il papa farà seguire, dopo le settimane pasquali, catechesi dedicate ad altre grandi figure patristiche come Gregorio Magno e poi, man mano, a protagonisti della teologia medioevale d'occidente e d'oriente, come Anselmo, Bernardo, Tommaso d'Aquino, Bonaventura, Gregorio Palamas.
Per queste catechesi, Benedetto XVI si avvale dell'aiuto di studiosi, ai quali chiede di preparargli una traccia. Poi lavora su questa traccia, chiede eventualmente dei rifacimenti ed apporta lui stesso delle modifiche. Il testo che il papa leggerà ai fedeli esce da questo lavoro preparatorio. Ma non è finita. Rivolgendosi ai fedeli, il papa alza spesso gli occhi dal testo scritto e improvvisa.
Il testo finale che poi compare su "L'Osservatore Romano" ed è diffuso dalla sala stampa vaticana corrisponde quindi a quello effettivamente pronunciato dal papa, comprese le frasi aggiunte a braccio.
Riconoscere tali aggiunte non è difficile. Basta essere presenti all'udienza e seguire con attenzione come Benedetto XVI si rivolge agli astanti, se leggendo o se alzando lo sguardo. Così, almeno, per le catechesi del mercoledì. Perché per le omelie è diverso. In molti casi esse sono integralmente opera personale del papa, talora pronunciate senza l'aiuto di un testo scritto.
Nelle catechesi, individuare le parole aggiunte a braccio da Benedetto XVI è un esercizio di grande interesse. Consente infatti di cogliere i temi che gli stanno più a cuore, che ritiene più importante evidenziare e comunicare.
Qui sotto sono riprodotte integralmente le cinque catechesi che, tra gennaio e febbraio, Benedetto XVI ha dedicato a sant'Agostino, il Padre della Chiesa che da sempre è il suo faro.
Ma nei testi il lettore troverà una novità.
Vedrà che molte parole sono sottolineate. E sono proprio le parole che il papa ha aggiunto a braccio, distaccandosi dal testo scritto. Sono le parole sgorgate direttamente dalla sua mente e dal suo cuore.
Un rivelatore delle linee maestre di questo papa "teologo e pastore".
Clicca qui per leggere il sapiente lavoro di Sandro Magister.
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2 commenti:
Moooolto interessante, Raffaella e da leggere e meditare con calma.
Grazie a Magister che ci porta sempre nuovi spunti di riflessione.
Un vaticanista dotato della capacità non solo di analisi ma anche di sintesi.
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