4 marzo 2008

Montecassino, "Il terremoto dell'abate Pietro": ha invitato i parroci a non «restare attaccati alla sedia» (Corriere)


Vedi anche:

Elezione ed insediamento di Benedetto XVI

È possibile un’«alleanza» tra Pascal e Voltaire, tra ragione e fede? Filosofi a confronto sull’idea di Giorello. Le parole del card. Ratzinger...

Incontro di lavoro in Vaticano tra una delegazione musulmana e il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso (Radio Vaticana)

La pillola che ancora non c’è negli ospedali fa già male (Morresi per "Avvenire")

Spe salvi, il teologo protestante Jürgen Moltmann e Mons. Bruno Forte si confrontano sull'enciclica del Papa

Messa in Rito Ambrosiano tradizionale a Varese: petizione

Rosso "malpela" Luzzatto: "Tra Padre Pio e lo storico del Grillo"

La Chiesa nella nuova Babele (Gianni Baget Bozzo per "La Stampa")

Padre Pio, Tornielli risponde a Luzzatto, "lo storico che snobba la storia" (Il Giornale)

Padre Pio, la sfida dei documenti: Messori e Luzzatto si confrontano sul libro di Tornielli e Gaeta «L'ultimo sospetto» (Corriere)

Una nuova pagina della storia salesiana (Francesco Motto per l'Osservatore Romano)

Il fisico nucleare Gianpaolo Bellini: "Vi spiego perchè il Papa sta con noi scienziati" (Tracce)

Le indicazioni del Comitato nazionale di bioetica italiano: "Il neonato va sempre soccorso" (Osservatore)

Dalla Sapienza... alla Ragione: analisi del "fattaccio" dell'università di Roma (Tracce)

Per un nuovo illuminismo. Voltaire e Pascal, sintesi per un'alleanza tra razionalisti e cattolici (Giulio Giorello per "Il Corriere")

Lo "pseudo-caso" della preghiera per gli Ebrei. Il rabbino Neusner: "La Chiesa Cattolica ha il diritto di pregare per le altre religioni monoteiste"

Segnalazione radio spagnole

Marcovaldo, il Papa e la lectio magistralis (L'Unità). Quando la lingua batte dove il dente duole :-)

IL PAPA ANALIZZERA' CON I SUOI EX ALLIEVI LA FIGURA DI LUTERO: RIVOLUZIONARO O RIFORMATORE?

I salesiani appartengono alla folta schiera di quei discepoli che Cristo ha consacrato a sé per mezzo del suo Spirito con uno speciale atto d'amore

Il Papa: "Nell’evangelizzazione e nella sfida dell’educazione rendete attuale il carisma di Don Bosco, consacrandovi senza riserve a Dio e ai giovani"

Montecassino Ha invitato i parroci a non «restare attaccati alla sedia»

Il terremoto dell'abate Pietro

dal nostro inviato FABRIZIO CACCIA

MONTECASSINO — Il giovane prete ha le idee chiarissime. Un benedettino ortodosso come lui, bene avviato sulle orme di Papa Ratzinger, alla vigilia della Santa Pasqua non poteva che agire in questo modo. Consegnando a tutti i parroci della zona una «lettera quaresimale» molto ispirata. «La mia non è una rivoluzione, io non ho chiesto le dimissioni di nessuno», dice adesso don Pietro Vittorelli, 45 anni, il nuovo Abate Ordinario dell'Abbazia di Montecassino. Eppure la sua lettera ha avuto l'effetto di un terremoto.

La sfida di Montecassino Don Pietro Vittorelli e la sua richiesta di «dimissioni»

«Voglio parroci di frontiera»

L'abate: pronti a spostarsi per essere al servizio degli altri

«Ho posto un interrogativo alle coscienze, ho invitato ciascuno a riflettere, a rinnovare il senso della propria missione»

«Non restate attaccati alle vostre poltrone, rimettetevi in gioco, osate, non si può rimanere a vita nella stessa parrocchia... ». Eccolo, dunque, l'ovetto pasquale (con sorpresa!) consegnato dal monsignore a tutti i parroci del circondario: circa 50 sacerdoti sparsi in 20 Comuni della Ciociaria. Preti in mobilità? Parroci flessibili? Spoils system ecclesiastico in salsa ciociara?

«Ma che dite? Io non ho chiesto le dimissioni di nessuno - ribadisce l'abate Vittorelli - Io ho solo ricordato al mio ottimo clero quello che ogni giorno dice Papa Benedetto: noi non siamo proprietari dei beni che possediamo, ne siamo soltanto gli amministratori. Il potere della Chiesa è un servizio per gli altri. Mai per se stessi».

Una sferzata, una scossa, c'è aria di rimpasto? «Sicuramente - dice lui, freschissimo di nomina, in carica da appena due mesi - ho posto un interrogativo alla coscienza di ognuno, ho invitato ciascuno a riflettere, a rinnovare il senso della propria missione. E ho chiesto un dono per la prossima Pasqua...». Rimettersi in gioco, appunto. Rimettere il mandato. Del resto, c'è scritto chiaro nella lettera: «Pronti a restare e pronti a partire...». Nelle grandi abbazie, com'è quella di Montecassino (con un milione di visitatori all'anno), l'abate ordinario assume le funzioni del vescovo, pur senza aver ricevuto l'ordinazione episcopale: può assegnare cioè liberamente le parrocchie e trasferire come vuole i sacerdoti della sua diocesi. Nei giorni scorsi s'era diffusa la voce malevola che la lettera fosse diretta in realtà ai preti del Sud America, non sufficientemente preparati, culturalmente e spiritualmente, a curare le parrocchie della zona: «Voci false, che mi amareggiano - smentisce l'abate - Sono invece tutte persone straordinarie e ricche di fede. Prendete padre Giovanni, boliviano, che sta a Cardito: è un grande. E poi il gruppo della Fraternità di Maria, che opera a Cassino, nella parrocchia di San Bartolomeo. Non ho proprio alcuna intenzione di rimuoverli...». Don Antonio Colella, parroco di San Vittore del Lazio, ammette però che la lettera dell'abate «non risponde per niente alla prassi». È piuttosto un segnale forte, sebbene finora l'unico parroco trasferito sia don Fortunato, un giovane biondo con la barba, che dalla piccola chiesa di Sant'Angelo in Theodice è passato a quella di San Pietro in Castro, sempre a Cassino ma in una zona più popolosa e piena di problemi. Un solo trasferimento, finora, ma il messaggio è lampante. Don Fortunato è un prete di trincea e l'abate Vittorelli vuole una Chiesa energica, che scrolli i suoi muscoli arrugginiti e sia pronta a combattere in prima persona contro i mali del mondo: la disoccupazione giovanile, la droga, l'indifferenza. Così, ha già aperto le porte dell'abbazia alla Comunità Exodus di don Mazzi e ha in mente una grande scuola di preghiera per i giovani. Il suo motto è «rievangelizzare» le cattolicissime famiglie ciociare, ma anche aiutare concretamente quelle in difficoltà. Il 9 marzo, per questo, a Cassino si terrà uno speciale Family Day («La politica però dovrà fare la sua parte», ammonisce don Vittorelli). Il giovane prete ha le idee molto chiare: le bombe americane del 15 febbraio 1944 distrussero tutto. «Andarono persi gli affreschi di Luca Giordano e le altre splendide opere della scuola napoletana del '700 - conclude - Sarebbe un sogno riuscire a trovare un pittore capace di riaffrescare la volta della chiesa barocca. Magari, chissà, lanciamo un concorso ».

© Copyright Corriere della sera (Roma), 4 marzo 2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo la Chiesa conta tra le sue file non pochi don Abbondio, ma consoliamoci ammirando i non pochi fra Cristoforo o cardinale Borromeo.

Anonimo ha detto...

bellissima iniziativa che speriamo sia imitata anche in altre parti dai vescovi.

Anonimo ha detto...

Padre Giovanni, citato dall'abate come esempio positivo, è originario di El Salvador ed è il Parroco di Viticuso (FR)